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Dodici sculture di bronzo in piazza San Marco a Venezia: cosa sono e perché fanno discutere

Da pochi giorni in piazza San Marco a Venezia sono state installate dodici sculture in bronzo: qual è il loro significato e perché hanno scatenato polemiche in Laguna.
A cura di Arianna Colzi
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Las Meninas a San Marco | Foto Comune di Venezia
Las Meninas a San Marco | Foto Comune di Venezia

La nuova installazione in Piazza San Marco a Venezia sta facendo discutere. Le dodici sculture realizzate dall'artista Manolo Valdés, pittore e sculture spagnolo da anni residente a New York, sono state installate negli scorsi giorni davanti a Palazzo Ducale. L'artista celebre per le sue opere politiche, sempre ideate in chiave ironica e irriverente, ha curato “Las Meninas a San Marco",  mostra en plein air in collaborazione con la Galleria d’Arte Contini, il Comune di Venezia e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna. Fino al 15 giugno questi 12 bronzi rimarranno nella piazza più celebre della Laguna, sia in vista del Salone Nautico di giugno, sia nell'attesa della visita di Papa Francesco, che si recherà in città il 28 aprile per celebrare la messa. Ma cosa rappresentano queste 12 figure e perché stanno suscitando così tante polemiche?

Las Meninas: il significato delle opera

L'opera dell'artista Manolo Valdés Las Meninas a San Marco racconta dell'ispirazione che lo scultore trae dalle opere di Velázquez, Rembrandt, Rubens, Matisse, Picasso e molti altri. In queste dodici sculture dal valore di 500mila euro, donate dall'artista al Comune di Venezia, è raffigurata la Reina Mariana, soggetto ritratto dallo stesso Velázquez in una tela del 1652. La donna ritratta nel quadro dell'artista spagnolo del Seicento è la Regina Mariana d'Austria, sovrana consorte di Spagna: nell'opera del pittore oggi conservata al Musée du Louvre, la donna è minuta in contrapposizione con la gonna che è ampia, con la forma di un rettangolo squadrato. La stessa dimensione e le stesse fattezze dell'opera di Manolo Valdés.

L'opera di Valdés a Venezia
L'opera di Valdés a Venezia

Il nome dell'opera di Valdés, Las Meninas, è un altro tributo a Velázquez e al suo quadro più celebre che raffigura le damigelle d'onore, con le stesse fattezze e lo stesso stile pittorico del quadro precedente. Le statue di Valdés – i cui lavori sono esposti al Guggenheim a New York, all'Opera Gallery, a Londra, Berlino, Parigi, Milano e Roma – dunque si ispirano sia alla regina consorte, sia al tema delle damigelle di Velázquez, in particolare all'infanta Margherita Maria Teresa d'Asburgo al centro del quadro, reinterpretandole in chiave politica e ironica, come vediamo nelle sculture in bronzo di 170 cm che guardano la Torre dell'Orologio a Venezia.

Le polemiche su Las Meninas 

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha dichiarato di aver ricevuto l'approvazione della Soprintendenza per l'installazione delle statue, il cui arrivo era già stato annunciato da mesi. La polemica, che ha costretto il primo cittadino a intervenire, riguarda la scelta di posizionare statue così "ingombranti" in una delle piazze più celebri di Venezia, trattandola come una "vetrina", come ha scritto Italia Nostra. La scelta è stata motivata dalla Giunta e dal sindaco anche in riferimento al fatto che le meninas sono dodici proprio come le Marie della festa del Carnevale. Ogni anno, infatti, a Venezia si tiene la rievocazione storica di questa celebrazione medievale soppressa nel 1379: in questa occasione si benedicono le coppie che si devono sposare nell'anno a venire, scegliendo tra loro le donne più povere e facendo loro indossare abiti preziosi.

Las Meninas in piazza san Marco | Foto Contini Art Gallery
Las Meninas in piazza san Marco | Foto Contini Art Gallery

Le critiche, però, non si sono fermate, anche per via dei commenti ricevuti sui social da parte dei turisti che le hanno scambiate per valigie o cestini per i rifiuti. Le polemiche hanno riguardato anche le associazioni dei commercianti di Piazza San Marco che chiedono "chiarezza sull'uso della Piazza", anche in vista della Biennale di giugno, quando tanti spazi e angoli della città diventano luoghi in cui esporre opere o installazioni. Un'inclinazione che sta facendo discutere e che è destinata a creare ulteriori polemiche.

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