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Natale 2023

Perché a Natale litighiamo di più: consigli per affrontare le feste in famiglia

Basta un attimo, un argomento sbagliato, una battutina di troppo e il cenone di Natale è rovinato. Perché durante le feste si litiga di più e come evitare di rovinarsi gli ultimi giorni di dicembre lo abbiamo chiesto alla psicologa Carolina Traverso.
Intervista a Dott.ssa Carolina Traverso
Psicologa e psicoterapeuta
A cura di Francesca Parlato
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C'è chi comincia a organizzarsi a novembre e chi arriva all'ultimo minuto, chi non si smuove dalle sue tradizioni e chi invece ogni anno cambia menu, chi vuole il cotechino a mezzanotte e chi lo mangia per antipasto. A Natale, anche nelle migliori famiglie, si litiga. C'è la pecora nera che arriva in ritardo al pranzo, la zia che fa sempre domande inopportune e la suocera che ci regala l'ennesimo inutile frullatore, no oggi sarà sicuramente una friggitrice ad aria che non sapremmo dove mettere una volta tornati a casa. Ma perché le festività sono così meno gioiose di come ci si aspetta? "Perché a Natale c’è un’ideale di famiglia in cui tutti si adorano e vanno d’accordo – spiega a Fanpage.it la psicologa e psicoterapeuta Carolina TraversoMa sappiamo bene che la realtà è molto spesso diversa. Pochi però ne parlano perché condividere le proprie difficoltà famigliari è spesso un tabù. È un ideale sostenuto dal marketing di Natale – per vendere serve associare i prodotti ad emozioni positive e litigi e incomprensioni non fanno certo al caso dei pubblicitari – e rinforzato dalle immagini che vediamo sui social network, dove tendiamo a condividere emozioni gioiose e tenere il resto per noi".

Perché a Natale si litiga di più

parenti serpenti
Una scena tratta dal film di Mario Monicelli "Parenti serpenti" (1992)

Bisognerebbe fare un corso di diplomazia o in alternativa guardare e riguardare "Parenti serpenti" prima di affrontare le feste di Natale in famiglia. "D'altronde se durante l'anno zia Nina è rigida e nonno Marco è senza filtri, non possiamo certo aspettarci che al pranzo di Natale siano improvvisamente persone diverse – continua Traverso – Se smettessimo di pretendere che alcuni dei nostri famigliari cambino per noi, e iniziassimo a guardarli con un po’ di compassione e curiosità, i pranzi e le cene di Natale potrebbero essere più sereni. In fondo, se ci pensiamo, ognuno di noi fa quello che può con gli strumenti che ha. Ognuno ha la sua storia, le sue ferite e cerca di affrontare la vita al meglio che può". Certo, nei casi di famiglie molto disfunzionali, dove il disagio è troppo alto, si può anche decidere di trascorrere il Natale da soli o con gli amici. "Ma in altre situazioni può capitarci di essere un po’ duri e di dimenticare non solo che neanche noi siamo sempre affabili, ma il potere della gentilezza nell’ammorbidire gli animi. Se imparassimo ad accogliere un po’ di più l’imperfezione nostra e altrui, potremmo persino scoprire che zia Nina o nonno Marco, oltre agli aspetti che non ci esaltano o ci danno sui nervi, hanno anche delle qualità".

Come affrontare le feste in famiglia: la strategia della psicologa

Se vogliamo evitare di passare le feste a rinfacciarci il panettone dei Natali passati con zia Nina e nonno Marco bisogna coltivare l'arte del lasciar perdere. "Non ci sono formule magiche o chissà che strategie da mettere in atto. Semplicemente quando sentiamo che la misura è colma o sta per colmarsi ricordiamoci di fare un bel respiro e di contare fino a dieci prima di innervosirci o di fare e dire cose che potrebbero ferire o generare tensioni inutili". Idem se dovesse venirci in mente di tirare fuori uno di quegli argomenti tabù che proprio per galateo non dovrebbero essere mai affrontati (dalla politica al calcio, passando per la religione e i commenti sulla forma fisica di questa o quella parente). "Se proprio dovesse uscire in mezzo un argomento ‘critico' bisogna provare a rinviare la conversazione a feste concluse, e a spostare immediatamente il focus della discussione facendo capire in maniera più o meno esplicita che non si ha voglia di rovinarsi il Natale".  E poi un avviso per chi arriva al 24 dicembre carico di aspettative. "Ci sono famiglie dove si sta più o meno bene, a volte anche famiglie difficili o che attraversano momenti difficili, ma la famiglia perfetta non esiste e converrebbe ogni tanto ricordarlo. Liberiamoci dall'ossessione della perfezione. Chi si fa prendere da questo modo di essere dimentica che dietro al desiderio di essere perfetti spesso si cela quello di essere amati e che la cosa più importante è stare bene insieme, indipendentemente da come è venuto cappone ripieno. I Natali più belli sono quelli in cui ci si può voler bene accettandosi anche un po’ per come si è. E concluderei con una citazione della poetessa Maya Angelou: “Le persone dimenticheranno ciò che hai detto, dimenticheranno cosa hai fatto, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire”.  

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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