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Rublev scrive sulla telecamera: “Tsoi è vivo”. È un bellissimo messaggio di pace

Rublev dopo aver conquistato la finale del torneo di Dubai dove affronterà Medvedev che ha battuto Djokovic, ha scritto un messaggio particolare contro la guerra.
A cura di Marco Beltrami
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Andrey Rublev ha battuto nel torneo ATP di Dubai Alexander Zverev, guadagnando così per il secondo anno consecutivo la finale. Sarà un ultimo atto tutto russo, visto che lo ha raggiunto il connazionale Medvedev che ha superato il grande favorito Novak Djokovic. Gran prova di Rublev che si è preso la scena dopo la semifinale, anche con la sua dedica particolare sulla telecamera, con annessa intervista post-partita.

"Tsoi è vivo", questa la frase che il tennista russo ha scritto sulla lente della telecamera e che è stata poi mostrata a tifosi e telespettatori. Cosa vuol dire questo messaggio, e a chi è rivolto? Tsoi, ovvero Viktor Robertovič Coj, è stato un cantante chitarrista, attore, poeta e artista sovietico morto nell'agosto 1990 a soli 28 anni, in un incidente stradale nei pressi di Riga in Lettonia. Considerato una delle stelle più brillanti del rock in patria, Tsoi è divenuto popolare per il pezzo "Peremen", ovvero "Cambiamento" che è stato utilizzato come inno contro i regimi.

Non una scelta casuale insomma per Rublev che non più tardi di un anno fa, sempre sulla telecamera scrisse un messaggio di pace "Niente guerra per favore". Un appello alla pace dopo l'invasione all'Ucraina, che il tennista ha voluto ribadire poi anche a parole, sottolineando l'impossibilità di restare indifferenti di fronte a questo disastro.

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Queste le sue parole per spiegare il senso del suo messaggio: "Era un artista di una generazione passata che aveva un enorme seguito credo in URSS perché la sua voce era davvero potente. Non è stato un periodo facile. I testi che stava scrivendo hanno dato molta speranza alle persone in quel momento. L'ho scritto solo perché sento che ora, in questo momento, stanno accadendo cose simili".

Insomma un momento terribile per tutti, che Rublev spera finisca presto: "Certo che è dura. È difficile parlarne perché anche se provi solo a giocare a tennis o qualcosa del genere, a continuare ad allenarti e cose del genere, sai che ti sta influenzando. Non puoi comportarti come se nulla stesse accadendo perché è orribile. È pazzesco che così tanti cittadini normali stiano soffrendo, morendo. L'unica cosa che spero è che presto ci sarà la pace in tutti i Paesi".

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