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Novak Djokovic: “Rifarei l’Adria Tour. Il vaccino obbligatorio? È inaccettabile”

Novak Djokovic torna a far discutere con le sue dichiarazioni sul tema Coronavirus. Il numero 1 del tennis mondiale si è detto contrario all’obbligatorietà dei vaccini anti-Covid, definendo il tutto una situazione inaccettabile. Il campione sarebbe pronto a rifare il tanto discusso Adria Tour.
A cura di Marco Beltrami
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Novak Djokovic ancora una volta fa discutere, non per un particolare colpo o l'ennesimo trionfo ma per le ultime dichiarazioni sul tema Coronavirus. Il numero 1 del tennis mondiale è partito dal tema delle restrizioni che i tennisti dovranno affrontare in occasione dei primi appuntamenti stagionali negli Usa, per tornare sul tanto discusso Adria Tour evento benefico da lui organizzato e conclusosi in anticipo alla luce dei tanti contagi dopo il mancato rispetto del distanziamento sociale. Nole che ha vissuto sulla propria pelle, l'esperienza del Covid, ha ancora una volta ribadito le sue perplessità sui vaccini.

Novak Djokovic sarebbe pronto a rifare l'Adria Tour

Novak Djokovic è finito nell'occhio del ciclone durante l'emergenza Covid. L'Adria Tour, evento benefico organizzato tra Serbia e Croazia dal numero 1 della classifica ATP si è rivelato un boomerang, dopo la serie di positività al Covid emerse tra i partecipanti (diversi tennisti, tra cui lo stesso Djokovic e sua moglie) e tra il pubblico. Pioggia di polemiche per il mancato rispetto del distanziamento sociale, e per lo scarso utilizzo dei dispositivi di protezione, con Nole che si è scusato per l'accaduto. In un'intervista via Zoom al New York Times Djokovic è tornato sull'argomento con parole destinate a far discutere: "Se ne avessi l'occasione, rifarei l'Adria Tour un'altra volta. Avevamo buone intenzioni. Certo, avremmo potuto fare diversamente alcune cose, condivido ad esempio che avremmo potuto gestire in un altro modo la questione della serata in discoteca. Gli sponsor hanno organizzato la cosa, hanno invitato i giocatori, ci siamo sentiti a nostro agio. Devo essere additato a vita per aver fatto un errore? Se è così, lo accetterò, ma ditemi voi se è una cosa giusta".

Djokovic che prima del lockdown si era confermato in un momento di forma eccezionale, partecipare al Western&Southern Open e agli US Open, nella bolla americana studiata per limitare al massimo il rischio contagi. Una situazione al limite per il giocatore che stando alle indiscrezioni di Marca avrebbe meditato a lungo di non volare oltreoceano: "So che la Usta ha fatto del suo meglio, ma non è facile stare in albergo in una camera piccola e non poter aprire le finestre. La situazione è imprevedibile, certo. Sono responsabile, rispetterò le regole e le restrizioni come chiunque altro".

Djokovic contrario al vaccino anti-Covid obbligatorio

In conclusione Djokovic è tornato sull'argomento vaccini. Il campione che da sempre ha manifestato la sua perplessità sul tema ha definito inaccettabile la possibile obbligatorietà a sottoporsi al vaccino: "Non sono contrario in senso assoluto, come molti hanno scritto. Chi sono io per parlare di vaccini quando ci sono medici che ci lavorano da anni? Sono sicuro che ce ne sono con scarsi effetti collaterali che hanno aiutato a contenere la diffusione di malattie infettive. Solo non voglio che ci sia qualcuno che mi obblighi a mettere qualcosa nel mio corpo. Questo lo trovo inaccettabile".

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