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Melissa Satta ha ragione su Berrettini: la sua stagione disastrosa non è colpa dell’amore

Matteo Berrettini ha perso diverse posizioni nella classifica ATP. Il tennista è stato fermo a lungo a causa di infortuni differenti. Gli haters hanno dato la colpa di cattivi risultati e degli infortuni alla sua compagna Melissa Satta.
A cura di Alessio Morra
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Matteo Berrettini è uno dei tennisti più forti che l'Italia abbia mai avuto. La finale raggiunta a Wimbledon nel 2021 gli ha dato una popolarità mondiale, giocò anche bene contro l'imbattibile Djokovic. Nel gennaio del 2022 è salito al numero 6, ma da quel momento raramente è riuscito a confermarsi su alti livelli, a causa di tanti problemi fisici che gli hanno impedito di giocare e di allenarsi con continuità. Problemi in serie, uno dietro l'altro. Problemi ai quali gli haters in questi ultimi mesi hanno attribuito colpe alla sua compagna Melissa Satta, che sui social è stata pesantemente presa di mira.

Il giocatore romano ha avuto una crescita costante. Nel 2019 ha disputato la prima semifinale Slam, si arrese a un grandissimo Nadal agli US Open. I risultati conseguiti in quella stagione gli garantirono la qualificazione alle ATP Finals, primo italiano a raggiungerle dopo oltre quarant'anni. Nel 2021 Berrettini ha fatto un enorme step. Finale nel 1000 di Madrid, quarti di finale al Roland Garros (ko con Djokovic dopo una battaglia), vittoria al Queen's e soprattutto finale a Wimbledon – primo tennista italiano in assoluto a raggiungerla in singolare.

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Considerata l'età e il suo stile di gioco si pensava che quella potesse essere la prima di tante finale importanti, ma purtroppo dopo la semifinale degli Australian Open 2022 (batté Alcaraz nel torneo, ma perse ancora contro un formidabile Nadal) gli infortuni lo hanno attanagliato e via via ha perso posizioni in classifica. La dea bendata non lo ha aiutato. Nel 2022 dopo aver fatto il bis al Queen's contrasse il Covid poco prima di Wimbledon. Il suo fisico particolare ha patito forse la tanta attività e sono stati più i tornei saltati che quelli giocati nell'ultimo anno e mezzo.

I tanti forfait, e qualche sconfitta di troppo nei primi mesi del 2023, sono stati attribuiti dai leoni da tastiera alla relazione con Melissa Satta, modella e showgirl. Una situazione davvero folle, assolutamente inspiegabile, che si è protratta a lungo e che ha visto, ahi loro, come protagonisti il tennista romano e la sua dolce metà. Entrambi hanno dovuto subire attacchi, anche feroci, da parte di chi attribuiva a questa storia d'amore il calo di rendimento e i tanti infortuni dell'ex numero 6 al mondo.

Berrettini si lamentò di questo e ne parlò già in occasione del torneo di Monte Carlo: "Questa situazione un po' mi fa sorridere, ma faccio fatica a rispondere. Mi sembra una cosa talmente tanto alienante perché non riesco a connettere i punti, non riesco a concepire come una relazione possa permetterti di non fare il tuo lavoro, ma la gente parla. Siamo in un'era nella quale nella quale tutti credono di poter parlare pensando che nessuno può dire niente solo perché sta dietro un computer. E mi sembra come se si fosse persa l'educazione in generale. Io alla fine però sono felice e questo è quello che conta". 

Ribadì un concetto già espresso qualche settimana prima in cui aveva parlato per la prima volta della sua storia d'amore: "Melissa e io ci siamo trovati. Ma stiamo parlando di un fatto privato, molto positivo e di cui sono felice. Non è una colpa se siamo seguiti e ci fanno le foto. Sto avendo una relazione sentimentale come tutti gli altri ragazzi della mia età. È una cosa normale. Si può gettare odio in maniera troppo facile. Sono educato, non ho mai insultato nessuno, mai usato una parola fuori posto in nessun commento. L'amore non è una colpa. Ma al di là degli haters, mi spiace per quelli che di tennis ne sanno". 

Melissa Satta invece nel suo monologo a Le Iene si sfogò e parlò dei commenti social che sono cresciuti a dismisura e sono finiti anche per diventare un titolo inaccettabile su un quotidiano: "Da tempo sono vittima di insinuazioni e insulti per la mia relazione. All'inizio erano solo commenti sui social e a quelli, purtroppo, ti ci abitui pure, ma quando il mio fidanzato è stato costretto a ritirarsi per infortunio da un torneo ho capito che il problema era ben più grosso. Un importante quotidiano ha titolato: ‘Melissa Satta porta sfortuna'". 

Della vicenda la conduttrice di Sky ne ha anche parlato nel programma TV di Rai 2 ‘Belve', e nell'intervista a Francesca Fagnani ha detto: "Matteo in difficoltà nel tennis a causa mia? Sono una donna esposta e serviva trovare il capro espiatorio". 

Hanno ragione da vendere. Il calo di rendimento di Berrettini e i tanti infortuni non sono certo figli di questa bella storia d'amore. Lo storico coach del tennista romano, Vincenzo Santopadre, in un'intervista a Fanpage.it ha parlato di stagione balorda e ha spiegato il perché di questo susseguirsi degli infortuni: "Questo è stato un anno balordo. C’è stato tanto lavoro sporco fuori dalla gara, senza possibilità di competere e senza agonismo. È questo ciò che più pesa perché un atleta e il suo team vogliono competere, amano la sfida e la tensione del match. Quest’anno tutto questo è venuto meno e non siamo mai riusciti a trovare la continuità che ti dà l’adrenalina. Un paio di anni fa eravamo in finale a Wimbledon e ora è doveroso e importante rimboccarsi le maniche e farsi qualche domanda in più su quello che si può fare meglio".

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Poi ha aggiunto: "Quando ti fai male è prioritario questo rispetto ad altre parti. Quindi abbiamo lavorato sul piano fisico e su quello mentale. L'infortunio più duro? L’ultimo è stato il più tosto, il più indigesto, perché è un infortunio che è arrivato per l’ennesima volta in un momento in cui Matteo stava provando a rialzare la testa con discreti segnali. È come quando un pugile subisce tanti pugni, magari tutti della stessa violenza, ma uno fa più male perché c’è stato un accumulo. So quanto duro lavoro avevamo fatto precludendoci la possibilità di gareggiare. Per l’ennesima volta abbiamo dovuto richiudere bottega". 

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