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Djokovic positivo al Covid a dicembre: la carta a sorpresa dei legali per l’esenzione dal vaccino

Il caso Djokovic si arricchisce di nuovi particolari, con la difesa che punta sulla sua positività a dicembre per l’esenzione speciale dal vaccino per l’ingresso in Australia.
A cura di Marco Beltrami
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Novak Djokovic lascerà o meno l'Australia? Il numero uno al mondo potrà giocare o meno, da campione in carica, gli Australian Open? Mancano pochi giorni e poi tutto il mondo conoscerà il verdetto definitivo sul serbo che ha presentato ricorso dopo che il suo visto è stato cancellato all'arrivo nella terra dei canguri. Quella speciale esenzione concessagli inizialmente per partecipare al primo Slam stagionale, pur non avendo mai chiarito il suo status vaccinale, dunque per ora non gli è servita a nulla, visto che gli agenti federali non l'hanno ritenuta valida per giustificare il suo ingresso nel continente. Ma come si è arrivati a questo punto? E soprattutto come è stato possibile permettere ad un giocatore che non ha mai dichiarato di essersi vaccinato di ottenere il lasciapassare? Nelle ultime ore sono emerse novità importanti.

Dopo l'interrogatorio molto duro a cui è stato sottoposto, prima sull'aereo che lo ha portato in Australia e poi in aeroporto, Novak Djokovic è stato posto in isolamento dalle autorità australiane in un albergo. Un destino comune a quello della tennista ceca Renata Voracova, che però al contrario del serbo ha deciso di lasciare l'Australia il prima possibile, e non assistere al torneo. Djokovic invece, con il sostegno anche del suo team e del suo papà che ha pronunciato parole di fuoco, vuole andare fino in fondo e aspettare l'esito del ricorso sulla cancellazione del visto, nella speranza di poter disputare gli Australian Open. D'altronde nelle ultime ore a supportarlo ci sono tanti tifosi serbi che hanno organizzato iniziative e sit-in nei pressi dell'hotel dove risiede.

Nel frattempo mentre il mondo del tennis si divide sul caso Djokovic, la stampa australiana ha rivelato un retroscena importante. Il 10 novembre infatti, il numero 1 di Tennis Australia (organizzatrice degli Australian Open), Craig Tiley ha inviato una lettera all'Australian Technical Advisory Group on Immunization (ATAGI), ovvero l'organo australiano che si occupa di vaccinazione e immunizzazione. Nella stessa ha sollecitato un gruppo di esperti sul fatto che i giocatori con una recente infezione da Covid o una singola dose di vaccino, avrebbero potuto giovare di un'esenzione dalla regola che prevede che per entrare in Australia bisogna essere completamente vaccinati. Il tutto spiegando che la fattibilità dello Slam sarebbe dipesa proprio dal fatto che i giocatori senza doppia dose di vaccino sarebbero stati ammessi nel Paese per competere nel torneo.

I tifosi sostengono Djokovic
I tifosi sostengono Djokovic

Pur senza nominarlo, è chiaro che il riferimento principale nella lettera a cui hanno avuto accesso i tabloid The Age e The Sydney Morning Herald, era Novak Djokovic, che non ha mai svelato appunto il suo status vaccinale. Il ministro della salute Greg Hunt e un funzionario del dipartimento della salute hanno risposto a Tennis Australia a nome di ATAGI, rifiutando qualsiasi possibilità di esenzione per un giocatore con una sola dose di vaccino o recentemente infettato. Nella risposta a firma di Lisa Schofield, primo assistente segretario del Dipartimento della salute, del 18 novembre si legge che "le persone che hanno precedentemente avuto COVID-19 e non hanno ricevuto una dose di vaccino non sono considerate completamente vaccinate".

Come se non bastasse poi è spuntata anche un'altra lettera, questa volta inviata da Tennis Australia il 7 dicembre, ai giocatori e dunque anche a Djokovic. Nella stessa è stato inserito un foglio informativo, in cui si evidenziava che uno dei motivi per accedere al torneo era di ottenere un'esenzione medica se fossero stati infettati da Covid negli ultimi sei mesi. Il consiglio ai giocatori, come riportato dall'Herald Sun, includeva una clausola che diceva che una recente infezione "è stata ora chiarita come una categoria per la quale potresti avere diritto a un'esenzione medica temporanea". Un'informazione dunque del tutto erronea alla luce di quanto già ribadito in precedenza dalle istituzioni governative australiane.

Per giustificare questa comunicazione Tennis Australia ha ribadito nelle scorse ore: "Rifiutiamo completamente che il gruppo di gioco sia stato consapevolmente fuorviato. Informare i giocatori che potevano entrare nel paese con un'esenzione medica è stato preso dal sito web di Smart Traveller a cui Greg Hunt (ministro della Salute, ndr) ci ha fatto riferimento direttamente". Un'informazione che attualmente non è presente sul sito in questione. Gli organizzatori degli Australian Open hanno fatto anche riferimento ad una guida ATAGI pubblicamente disponibile del 26 novembre in cui si afferma che un'infezione precedente potrebbe essere motivo di un'esenzione dal vaccino. La stessa però si riferisce alle persone in Australia che sono esentate dai mandati vaccinali locali, non alle persone che viaggiano in Australia dall'estero.

Il quadro dunque si complica ulteriormente in vista dell'udienza presso la Federal Circuit Court lunedì dove i suoi avvocati porteranno avanti la sua causa, sostenendo che dovrebbe ricevere l'autorizzazione ad entrare nel Paese. A tal proposito i legali fanno leva sul fatto che il giocatore potrebbe giocare avendo contratto il Covid scorso dicembre. "La data della registrazione del primo test Covid positivo è il 16 dicembre 2021". Il tutto potrebbe anche non bastare per un altro motivo: secondo i documenti di Tennis Australia, la scadenza per richiedere quella esenzione a cui facevano riferimento sarebbe stata "non oltre" il 10 dicembre. Nel frattempo Nole si consola facendo leva sui suoi tanti tifosi, che ha ringraziato pubblicamente anche attraverso anche un post su Instagram.

E a proposito di Instagram le perplessità riguardo alla strategia difensiva di Nole, sono legate anche ad un post su Instagram del 17 dicembre. In quella data il tennista ha pubblicato sui social un'immagine relativa ad un evento per la presentazione di francobolli speciali a lui dedicati, che si sarebbe svolta proprio il 16. Djokovic dovrebbe essersi dunque accorto della positività dopo quella manifestazione? Tutto lascia presagire questo, visto che il 14 per esempio aveva seguito dal vivo un match di basket.

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