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Federica Brignone vola nel SuperG di Garmisch! Strepitosa vittoria prima delle Olimpiadi

Federica Brignone ha vinto il supergigante di Coppa del Mondo femminile sulla pista tedesca di Garmisch-Partenkirchen, facendo segnare lo stesso tempo dell’austriaca Huetter.
A cura di Paolo Fiorenza
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Meraviglioso successo per Federica Brignone nel supergigante di Garmisch-Partenkirchen: la 31enne campionessa azzurra si è imposta a pari merito con l'austriaca Cornelia Huetter. Alle spalle delle due un abisso, con l'altra austriaca Tippler in terza posizione a 82 centesimi. Solo decima l'altra italiana Elena Curtoni, ancora ai box – in disperato tentativo di farcela per le Olimpiadi – l'infortunata Sofia Goggia.

Miglior viatico per i Giochi invernali di Pechino non poteva esserci per la velocista valdostana, su cui sono appuntate principalmente le nostre aspettative di medaglia assieme a Dominik Paris tra gli uomini, sperando che la Goggia, che ha già ripreso gli allenamenti cominciando a forzare sul ginocchio sinistro lesionato a Cortina, riesca a recuperare in tempo per il 15 febbraio, data della discesa libera.

Intanto è la Brignone a farci sognare, con una competitività ad altissimo livello nel SuperG che è testimoniata dai suoi risultati stagionali: quella di Garmisch è la terza vittoria in Coppa del Mondo quest'anno, dopo quelle – sempre ottenute in supergigante – a St. Moritz e Altenmarkt. È il suo 19simo successo complessivo in carriera in coppa, primatista assoluta nella storia dello sci italiano.

A Pechino Federica potrebbe disputare tutte le competizioni del programma femminile, sei su sei, inclusi team event: "Sì, c’è questa possibilità. Devo solo conquistare il posto in discesa. Sarà decisivo il test che faremo in Cina. Sofia se recupera non si tocca. Secondo me anche Nadia Delago vale il posto sicuro, è stata costante. Io me la devo vedere con Curtoni, Nicol Delago e Marsaglia – ha spiegato qualche giorni fa alla Gazzetta dello Sport – Le mie chance? In SuperG, se non faccio errori, sono da podio. In gigante, invece, contro Hector, Shiffrin, Worley e Vlhova, due manche perfette potrebbero non bastare".

"Sono proprio dove volevo essere in questo momento – aveva aggiunto la Brignone, quasi profetizzando la vittoria di oggi – Arrivo a questi Giochi al meglio, con la giusta confidenza sugli sci. Certo, per la perfezione mi mancherebbero almeno tre podi che ho sfiorato per pochi centesimi. Ma in questo caso il risultato passa in secondo piano, mi interessano le sensazioni. E quelle ci sono. Un anno fa ero uno straccio. Fisicamente mi sentivo bene, ma la testa non c'era. Ero lontanissima dal pensare a questi Giochi. Se mi avessero parlato di Pechino avrei cambiato discorso. Poi mi sono rigenerata, sono tornata ad avere grandi motivazioni. Merito innanzitutto ci chi mi sta attorno, delle persone a me più care. Poi certo, il grande passo toccava a me. Sono io l’artefice principale del mio destino".

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