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Ecclestone ripudiato dalla F1, dichiarazioni shock su Putin: “Per lui mi prenderei un proiettile”

La Formula 1 ha immediatamente preso le distanze dalle scioccanti dichiarazioni fatte dall’ex patron del Circus Bernie Ecclestone in merito alla guerra in Ucraina, al presidente russo Vladimir Putin e a quello ucraino Volodymyr Zelensky.
A cura di Michele Mazzeo
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Ormai lo si conosce. Ogni qualvolta l'ex patron della Formula 1 Bernie Ecclestone parla pubblicamente le sue dichiarazioni non sono mai banali e creano polemiche. Ma nonostante ciò è riuscito ancora una volta a sorprendere tutti tanto che l'ultima uscita sulla guerra in Ucraina che continua a mietere vittime ha costretto l'attuale governance del Circus a prendere immediatamente le distanze dalle scioccanti affermazioni e dallo stesso 91enne da cui ha ereditato la F1.

Seppur la sua amicizia con il presidente della Russia Vladimir Putin sia cosa nota e già subito dopo l'invasione russa sul suolo ucraino avesse fatto un endorsement pubblico all'amico, questa volta l'ex numero del Circus si è spinto oltre. In un'intervista rilasciata al programma Good Morning Britain dell'emittente ITV infatti Bernie Ecclestone ha rilasciato una serie di dichiarazioni shock che hanno costretto l'attuale Formula 1 (e non solo) a prendere subito le distanze.

L'ex patron della F1 infatti prima ha confermato il suo pieno appoggio a Putin ("Prenderei ancora oggi un proiettile per lui perché è una persona di prima classe e quello che sta facendo lo ha fatto perché crede che sia la cosa giusta per la Russia" sono le parole usate da Ecclestone) e poi ha banalizzato sulle sue responsabilità nella guerra a cui ha dato inizio bombardando e invadendo l'Ucraina ("Purtroppo, come molte persone che fanno business, come me, ogni tanto facciamo degli errori e quando fai degli errori devi trovare il modo migliore per uscirne" ha difatti proseguito l'ex boss della Formula 1).

Ma non solo. A differenza della scorsa volta, in questa occasione Bernie Ecclestone ha anche cercato di giustificare le migliaia di morti che la guerra in Ucraina, perpetrata proprio da Putin, ha fatto finora: "Non è stato intenzionale. Guardate quante volte gli Stati Uniti sono andati contro vari paesi che non avevano niente a che fare con loro – ha infatti detto il 91enne britannico nel tentativo di giustificare l'azione bellica della Russia –. A loro piacciono le guerre, perché vendono molte armi. Per loro è un bene".

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La difesa a tutto tondo dell'amico Putin da parte di Ecclestone non è però finita qui. Questa volta infatti Mr. E ha anche rivolto accuse al presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky reo, a suo dire, di essere il vero responsabile della guerra: "Assolutamente sì!" ha infatti risposto quando gli è stato chiesto "Quindi sarebbe Zelensky e non Putin ad aver dovuto fare di più per evitare la guerra e i morti?". Rincarando poi la dose attaccando direttamente il presidente ucraino e additandogli la responsabilità per il mancato accordo sulle trattative di pace: "In Ucraina hanno una persona che di lavoro faceva il comico e sembra voler continuare a fare quel lavoro – ha difatti chiosato Ecclestone –. Se lui avesse pensato alla situazione avrebbe fatto uno sforzo molto più grande per parlare con Putin, che è una persona sensibile, e lo avrebbe ascoltato e probabilmente avrebbe qualcosa al riguardo".

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Dichiarazioni da cui la Formula 1 ha immediatamente preso le distanze. I vertici del Circus attuali hanno infatti immediatamente diramato una nota riguardo le affermazioni fatte dal loro predecessore in merito alla guerra in Ucraina: "I commenti fatti da Bernie Ecclestone sono le sue opinioni personali e sono in netto contrasto con la posizione dei valori moderni del nostro sport" si legge infatti nel secco comunicato della F1.

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