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Clamoroso in Formula 1: hanno corretto la classifica del GP di Austin dopo 5 giorni

È arrivato il responso sull’appello di Alpine per la penalità inflitta ad Alonso al termine del GP di Formula 1 di Austin. Buone notizie per l’asturiano.
A cura di Marco Beltrami
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Mentre piloti e scuderie sono concentrati sull'imminente gara in Messico, è ancora il GP Usa a tenere banco in Formula 1. Cambia ancora infatti la classifica dell'ultima gara disputata nel circus a distanza addirittura di cinque giorni, dopo quello che è stato ribattezzato come il "caso Alonso". Il responso sull’appello presentato dalla scuderia dell’esperto pilota asturiano, l’Alpine, sulla penalità inflittagli per lo specchietto galeotto si è rivelato vincente. L’ex Ferrari dunque torna in zona punti, con buona pace del team Haas e della denuncia presentata. Ecco la ricostruzione dell’accaduto.

Alla bagarre in pista ad Austin, aveva fatto seguito quella nelle stanze dei bottoni. Fernando Alonso si era infatti reso protagonista dell’ennesima prestazione super della stagione, grazie alla rimonta superlativa che gli aveva permesso di ottenere il settimo posto nonostante l’incidente iniziale con Stroll che sembrava poter compromettere la sua giornata. Cinque ore dopo la conclusione della prova, ecco però il colpo di scena, con la penalizzazione di 30 secondi per il 41enne precipitato al quindicesimo posto e dunque fuori dalla zona punti.

Alonso in Messico dice la sua sul verdetto del GP Usa
Alonso in Messico dice la sua sul verdetto del GP Usa

Ma perché Alonso e l’Alpine sono stati puniti? Tutta colpa dello specchietto retrovisore della vettura dello spagnolo, volato pericolosamente via in pista dopo un sorpasso a Magnussen (fortunatamente senza conseguenze), per gli strascichi del contatto precedente con Stroll che aveva spinto Alonso a ricorrere agli interventi presso il suo box. La Haas ha presentato una protesta formale per questa situazione sottolineando come la macchina di Fernando non fosse sicura, situazione inammissibile e in contrasto con il regolamento che stabilisce che nessuna vettura può gareggiare se non in condizioni sicurezza per l'intero svolgimento della competizione. I commissari hanno dato ragione al team statunitense, sottolineando le responsabilità della Alpine attraverso la penalità di 30 secondi e il successivo stravolgimento della classifica diverse ore dopo la premiazione ufficiale.

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Alpine ha subito promesso battaglia, ricorrendo in appello. Tornando sull'accaduto in Messico Alonso ha spiegato che questa decisione poteva rappresentare un enorme problema per la Formula 1: se tutte le vetture danneggiate per incidenti fossero state ritenute pericolose, allora ci sarebbe stato un numero eccezionale di ritiri. Oltre a contestare però le motivazioni del verdetto, l'Alpine si è appellata anche alle tempistiche della denuncia presentata dalla Haas, 24 minuti dopo la scadenza del termine previsto per le stesse.

Di fronte alle spiegazioni del team di casa e della FIA, la Alpine non si è fermata ma è andata fino in fondo adducendo nuove e significative prove tra cui quelle relative al fatto che "solo alle 20:53 del giorno della gara la squadra si è accorta che la protesta originaria era stata presentata 24 minuti dopo la consueta scadenza di 30 minuti". A quel punto ecco la seconda udienza in programma giovedì, nella notte italiana.

E in questa sede è stato accertato che la Haas avrebbe potuto effettivamente presentare una protesta scritta entro il termine previsto di 30 minuti, soddisfacendo i requisiti del regolamento. La protesta iniziale è stata quindi considerata non ammissibile con il conseguente annullamento della penalità inflitta a Fernando Alonso e all'Alpine: il pilota asturiano è tornato così al settimo posto della classifica. Grande soddisfazione da parte del suo team che in una nota ufficiale ha commentato il verdetto:

"Ringraziamo gli steward della FIA per essersi riuniti e per aver raggiunto una conclusione positiva sulla questione che coinvolge l'auto n. 14 del Gran Premio degli Stati Uniti dello scorso fine settimana. Il team accoglie con favore la decisione presa dai suddetti commissari, per cui l'auto n. 14 ripristina il suo settimo posto e i sei punti dalla gara. Non vediamo l'ora di continuare il nostro lavoro di collaborazione a fianco della FIA per garantire che lo spettacolo delle corse sia mantenuto alla massima qualità".

Quanto accaduto comunque in pista ad Austin in occasione del Gran Premio di Formula 1, non sarà dimenticato. Gli steward infatti hanno affermato di essere preoccupati per il fatto che ad Alonso sia stato permesso di rimanere in pista con lo specchietto retrovisore allentato. Proprio per questo hanno raccomandato attraverso la sentenza ufficiale, a tutti i team di "mettere in atto procedure per monitorare tali questioni, con un maggiore ricorso delle chiamate radio e delle bandiere nere o arancioni".

La classifica definitiva del GP Usa di F1 dopo l'appello vinto da Alonso e dall'Alpine

  1. Max VERSTAPPEN (Red Bull Racing)
  2. Lewis HAMILTON (Mercedes)
  3. Charles LECLERC (Ferrari)
  4. Sergio PEREZ (Red Bull Racing)
  5. George RUSSELL (Mercedes)
  6. Lando NORRIS (McLaren)
  7. Fernando ALONSO (Alpine)
  8. Sebastian VETTEL (Aston Martin)
  9. Kevin MAGNUSSEN (Haas F1 Team)
  10. Yuki TSUNODA (AlphaTauri)
  11. Esteban OCON (Alpine)
  12. Alexander ALBON (Williams)
  13. Guanyu ZHOU (Alfa Romeo)
  14. Pierre GASLY (AlphaTauri)
  15. Mick SCHUMACHER (Haas F1 Team)
  16. Daniel RICCIARDO (McLaren)
  17. Nicholas LATIFI (Williams)
  18. Lance STROLL (Aston Martin) ritirato
  19. Valtteri BOTTAS (Alfa Romeo) ritirato
  20. Carlos SAINZ (Ferrari) ritirato
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