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Clamorosa spaccatura in Ferrari su Sainz e Leclerc: “Volevano disertare la cerimonia del podio”

Gli errori e le indecisioni del muretto Ferrari rischiano non solo di avere conseguenze negative sul piano sportivo, ma anche di spaccare la scuderia di Maranello: emerge un retroscena clamoroso su quanto accaduto a Silverstone.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sarà la strategia del muretto che si presta spesso a critiche, sarà una comunicazione rivedibile, fatto sta che la Ferrari è riuscita a trasformare una bella vittoria a Silverstone – la prima in carriera di Carlos Sainz in Formula 1 a 27 anni, dopo 151 Gran Premi – in un processo su stampa e social che dura ancora adesso, a distanza di tre giorni dal GP di Gran Bretagna. Oggetto delle polemiche, ancora una volta, alcune decisioni prese durante la gara che avrebbero penalizzato pesantemente Charles Leclerc, negandogli una vittoria che lo avrebbe avvicinato maggiormente al leader del Mondiale Verstappen, giunto solo settimo sul circuito inglese.

Carlos Sainz sul podio di Silverstone tra Sergio Perez e Lewis Hamilton
Carlos Sainz sul podio di Silverstone tra Sergio Perez e Lewis Hamilton

Un dejavu di quanto accaduto qualche settimana fa a Montecarlo, dove ugualmente il 24enne pilota monegasco ha visto sfumare quella che sembrava poter essere un'agevole vittoria per colpa di scelte discutibili prese dal suo muretto. Due potenziali successi si sono dunque trasformati per Leclerc in due quarti posti ed il vantaggio di Verstappen in classifica mondiale sul ferrarista è ancora molto ampio, 43 punti (potevano essere invece 14), con in mezzo l'altro Red Bull Perez, mentre Sainz è ora appena 11 punti dietro il compagno di scuderia.

Alla Ferrari si rimprovera fondamentalmente di non aver indicato con chiarezza chi è la prima guida (o comunque di non guardare la classifica piloti per trarre le dovute conclusioni al riguardo), avendo come conseguenze a cascata non solo momenti di indecisione gravissimi in gara, laddove servirebbero scelte sicure e rapide in situazioni dove anche i decimi di secondo pesano, ma anche dialoghi surreali e imbarazzanti tra piloti e muretto, tra risposte che non arrivano e suppliche di "vi prego, non chiedetemelo, vi prego". Vicende che nelle altre scuderie di vertice non si verificano e peraltro non nuove nella gestione Binotto, errori che costano tantissimo almeno se si ambisce a vincere il titolo di campioni del mondo.

La delusione di Charles Leclerc al termine del GP di Gran Bretagna
La delusione di Charles Leclerc al termine del GP di Gran Bretagna

Una gestione di questo tipo può anche avere conseguenze che vanno oltre l'autolesionismo sportivo (o l'incapacità di vincere, a seconda di come la si voglia vedere) e minare anche la serenità all'interno della squadra. Perché se è vero che il rapporto tra i due piloti della Ferrari appare tuttora eccellente – e Leclerc, pur amareggiato, non ha voluto rovinare la festa di Sainz per il suo primo successo – all'interno di una scuderia di Formula 1 convivono due anime, ovvero i team – dall'ingegnere ai meccanici – che seguono i due piloti.

Ed a quanto pare quello che è accaduto a Silverstone non sarebbe stato preso benissimo dalla parte della scuderia Ferrari più vicina a Leclerc, evidentemente non disposta a mandare giù l'ennesima mossa andata a svantaggio del monegasco. Il retroscena svelato su Formula Passion da Alberto Antonini, per quattro anni addetto stampa della Ferrari (2015-2019) e dunque ben addentro alle vicende interne della Rossa è davvero clamoroso: "Mi hanno riferito – e mi fido della fonte – un episodio poco edificante avvenuto nell'immediato dopo gara di Silverstone al box dei vincitori. Una parte dello staff Ferrari si sarebbe rifiutata, almeno inizialmente, di presenziare alla cerimonia del podio e alle foto di rito. Se è vero, come temo, non è un buon segno. Va bene un po' di sana rivalità all'interno del garage, ci sta che ogni meccanico e ogni tecnico faccia il tifo per il ‘suo' pilota, ma l'interesse comune deve essere quello di puntare a vincere". E questo decisamente non sembra il clima ottimale per vincere.

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