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Box Ferrari in bambola a Monaco, due gravi errori penalizzano Leclerc: “Scelte da rivedere”

Due gravi errori commessi dal muretto della Ferrari sono la causa del disastro che ha portato un arrabbiatissimo Charles Leclerc dal primo al quarto posto nel GP di Monaco della Formula 1 2022.
A cura di Michele Mazzeo
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Sembra impossibile perdere tre posizioni senza subire nessun sorpasso in pista su un circuito come quello di Montecarlo avendo anche la macchina più veloce del lotto, eppure nel caotico GP di Monaco della Formula 1 2022 il padrone di casa Charles Leclerc è riuscito nella sfortunata impresa passando dal primo posto con ampio margine sugli inseguitori al quarto in appena cinque giri e senza alcuna possibilità di recupero.

Che si sia trattato di un vero e proprio disastro lo si intuisce facilmente dal furioso team radio del monegasco nel momento in cui viene richiamato ai box per montare le gomme da asciutto pochi giri dopo essersi fermato per passare alle intermedie e dalla confusione del muretto che gli intima di entrare in pit-lane salvo poi, accortisi del fatto che anche Sainz era rientrato in quel giro, dirgli di stare ancora fuori quando ormai non era più possibile perché aveva già varcato l'ingresso della corsia dei box ("Box! Box! Anzi non entrare, non entrare!").

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Legittime la rabbia e la frustrazione di Charles Leclerc che, senza commettere alcun errore per tutto il weekend, ha dovuto dire addio non solo alla prima vittoria nel gran premio di casa della carriera ma anche addirittura a salire sul podio dopo esser partito in pole e aver condotto senza grossi problemi la prima parte di gara tra le strette vie del Principato. Un flop dunque senza avere nessuna colpa. Difficile da accettare per chiunque.

Ovviamente finita la gara di Montecarlo è partita la caccia al responsabile del disastro che ha compromesso la corsa di Leclerc (che probabilmente avrebbe portato a casa la vittoria), immediatamente rintracciato nel muretto della Ferrari. L'ammissione di colpa è arrivata direttamente dal team principal del Cavallino Mattia Binotto che nelle interviste rilasciate subito dopo la bandiera a scacchi ha ammesso che "il team ha commesso due errori di strategia che hanno penalizzato Leclerc".

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Ma quali sono i due gravi errori a cui l'ingegnere modenese fa riferimento? Il primo riguarda le scelte in fase di pit-stop: "Abbiamo sottostimato la velocità delle gomme intermedie. Avremmo dovuto fermare Charles un giro prima, o non fermarlo per nulla. Lasciarlo fuori, proteggere la posizione e mandarlo direttamente con le gomme da asciutto" ha ammesso lo stesso Binotto dopo la gara.  Per quanto riguarda il secondo motivo bisogna invece leggere tra le righe delle dichiarazioni rilasciate dal team principal: "La nostra idea era di fermarsi prima con Carlos, l'abbiamo fatto il giro dopo quando ormai non serviva più" ha difatti aggiunto il numero uno del muretto Ferrari ammettendo di fatto che la decisione di Sainz di ritardare l'ingresso ai box ha generato la confusione e il doppio pit-stop che ha ulteriormente penalizzato Leclerc.

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Ovviamente nessuna colpa è da imputare a Carlos Sainz dato che, lasciato libero di fare la propria gara dalla squadra ed essendo l'unico a conoscere il grip delle gomme con cui sta correndo (ancora di più in condizioni di pista bagnata che si sta asciugando), ha preso la decisione che reputava più giusta per sé. E allora, inevitabilmente, viene da chiedersi qual è il secondo grave errore commesso dalla Ferrari costato una quasi certa vittoria di Leclerc nonché una probabile doppietta?

L'errore è di fondo, vale a dire la scelta di non stabilire delle gerarchie tra i due piloti. A Montecarlo, non essendoci possibilità di sorpasso in pista, chi è davanti per evitare l'undercut o l'overcut da parte degli inseguitori si impone come strategia quello del "copia e incolla" sulla strategia degli avversari. Questo però è possibile solo ed esclusivamente se i ruoli in una scuderia sono ben definiti e non se entrambi sono lasciati liberi di fare la propria gara. Finché dunque non vi sarà una prima e una seconda guida ognuno dei due piloti è legittimato a fare ciò che è meglio per sé, e non sempre, come accaduto nel GP di Monaco, questo significa il meglio per la Ferrari.

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