Bagnaia non le manda a dire alla MotoGP, il duro sfogo in diretta a Sepang: “Manca sensibilità”

La domenica di Sepang ha lasciato l'amaro in bocca a Pecco Bagnaia, ma non solo per la foratura che lo ha costretto al ritiro. Il pilota Ducati, dopo il podio sfumato, ha rivolto un durissimo attacco all'organizzazione della MotoGP, accusandola di aver preso "decisioni particolari" e di aver mostrato scarsa sensibilità nei confronti dei piloti più giovani.
Al centro dello sfogo, il terribile incidente in Moto3 che ha coinvolto José Antonio Rueda e Noah Dettwiler, ricoverato in terapia intensiva. Per Bagnaia è stato un errore grave far ripartire la gara dopo quanto accaduto: "Far correre dei piloti molto giovani per 10 giri in quelle condizioni, dopo aver visto gli elicotteri portare via due di loro, non è stata una decisione perfetta. Io non avrei fatto partire la gara".

Un messaggio chiaro, che fotografa l'insofferenza crescente del campione verso un sistema che, secondo lui, ha perso il contatto con la realtà dei box. Bagnaia ha poi sottolineato come la cancellazione del Warm-Up per Moto2 e Moto3 abbia inciso sulla sicurezza: "Loro partono senza sapere le condizioni della moto, senza verifiche. Forse se ci fosse stato il Warm-Up, l'incidente non sarebbe successo".
Ma la critica del pilota Ducati non si è fermata all'aspetto sportivo. Nel mirino anche la scelta comunicativa della Dorna, che proprio nel weekend malese ha pubblicato il documentario sul "Sepang Clash" tra Valentino Rossi e Marc Marquez, nel giorno dell'anniversario della morte di Marco Simoncelli: "In molte cose i piloti hanno una sensibilità che chi prende le decisioni non ha. L'idea di far uscire quel documentario giovedì, nell'anniversario del Sic, non è stata una grandissima cosa". Lasciando anche intendere che non è d'accordo sulla narrazione degli eventi risalenti a dieci anni prima che si fa in quel documentario: "Inoltre sono stati dipinti dei ruoli in maniera un po' distorta. Non credo fosse il caso di farlo" ha infatti aggiunto il 28enne di Chivasso.

Un doppio affondo che lascia il segno e che, di fatto, trasforma il ritiro di Bagnaia in un dettaglio secondario. La gara persa per una foratura è passata in secondo piano davanti al bisogno del campione Ducati di esprimere un disagio profondo verso la direzione che sta prendendo la MotoGP: un mondo che, a suo dire, "ha perso empatia e misura".
Nel paddock, le parole di Bagnaia hanno trovato eco tra molti colleghi, che hanno espresso lo stesso disagio dopo aver assistito alla scena degli elicotteri decollare dal circuito. Il messaggio di Pecco, però, è arrivato più forte di tutti: un invito a riportare umanità e buon senso in un campionato che sembra sempre più distante da chi rischia ogni domenica in pista.