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Taiwo Awoniyi si rompe l’addome scontrandosi col palo: operato d’urgenza, è in coma farmacologico

Si è sfiorato il dramma nel finale di Nottingham Forest-Leicester: lo scontro durissimo di Taiwo Awoniyi col palo della porta gli procurato una lesione molto grave all’addome, che se non operata immediatamente avrebbe potuto essere mortale. Il nazionale nigeriano adesso è tenuto in coma farmacologico in terapia intensiva, il club fa sapere che “si sta riprendendo bene”.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'attaccante 27enne del Nottingham Forest Taiwo Awoniyi è stato sottoposto a un intervento chirurgico addominale d'urgenza e adesso è in coma farmacologico in terapia intensiva. Awoniyi si era infortunato scontrandosi in maniera violentissima contro il palo nel finale della partita pareggiata 2-2 dal Forest in casa contro il Leicester, match che aveva visto la clamorosa sfuriata in campo del proprietario del club, Evangelos Marinakis, nei confronti dell'allenatore Nuno Espirito Santo appena dopo il fischio finale. L'oggetto dello sfogo durissimo del patron greco era stato proprio l'aver rimandato sul terreno di gioco il nazionale nigeriano dopo l'incidente (salvo poi doversi arrendere al dolore e lasciare la squadra in dieci nel recupero), nonostante apparisse in evidente difficoltà e il suo infortunio fosse molto più grave di quanto inizialmente pensato.

La lesione all'addome di Taiwo Awoniyi avrebbe potuto essere mortale: operato d'urgenza

Awoniyi si era procurato una grave lesione addominale che avrebbe potuto essere mortale, apprende il Daily Mail, se non immediatamente trattata chirurgicamente. Ieri il Forest ha confermato che il calciatore è stato sottoposto a un intervento chirurgico d'urgenza dopo che lunedì è stata confermata l'entità della lesione ed è stato trasportato immediatamente in ospedale.

Taiwo Awoniyi è alla terza stagione col Nottingham Forest
Taiwo Awoniyi è alla terza stagione col Nottingham Forest

Le proteste di Marinakis col suo allenatore vertevano sul fatto che Awoniyi prima era stato rimandato in campo nonostante la gravità dell'incidente e poi non poteva essere sostituito perché il Forest al 90′ aveva sfruttato l'ultimo cambio disponibile per sostituire Elliot Anderson con Jota Silva. L'attaccante aveva provato a proseguire dopo le cure a bordo campo, ma non riusciva praticamente a muoversi mentre la squadra di Nottingham inseguiva il gol del 3-2 che l'avrebbe avvicinata alla qualificazione alla prossima Champions League. Dopo qualche minuto ha dunque lasciato il campo, non giocando il lungo recupero del match, nel quale il punteggio è rimasto congelato sul pareggio per 2-2.

Il Nottingham Forest: "Si sta riprendendo bene"

"Il Nottingham Forest può confermare che Taiwo Awoniyi si sta riprendendo bene dopo un intervento chirurgico d'urgenza per un grave infortunio addominale subito durante la partita di domenica contro il Leicester City – recita la nota pubblicata dal club sul proprio sito ufficiale, che poi giustifica la corsa in campo del presidente e il duro confronto con Nuno – La gravità del suo infortunio è un potente promemoria dei rischi fisici che il gioco comporta e di perché la salute e il benessere di un giocatore debbano sempre venire prima di tutto. Al Nottingham Forest, questo principio non è solo una politica per noi; è la convinzione e la convinzione profonda del nostro proprietario. Per Evangelos Marinakis, questa non è solo una squadra di calcio, è una famiglia, e lui trasmette questo messaggio a tutti noi. Ecco perché si è sentito così coinvolto a livello personale ed emotivo nella situazione che si è verificata domenica al City Ground. La sua reazione è stata di profonda cura, responsabilità e coinvolgimento emotivo nei confronti di uno di noi. Non l'ha visto solo come un incidente isolato, ma come qualcosa che rifletteva i valori e l'unità dell'intera squadra".

"In momenti come questi dimostra la sua leadership, non solo a parole, ma con i fatti e la presenza – continua il comunicato del Forest – Negli ultimi dieci minuti di partita, quando ha visto chiaramente il nostro giocatore a disagio, alle prese con un dolore visibile, è diventato sempre più difficile per lui rimanere in panchina. La sua profonda frustrazione nel vedere il nostro giocatore steso a terra in preda a un dolore lancinante – qualcosa che nessuno con una vera cura avrebbe potuto ignorare – lo ha spinto a scendere in campo. È stato istintivo, umano, e un riflesso di quanto questa squadra e la sua gente significhino per lui. Farebbe lo stesso di nuovo se un evento così sfortunato dovesse mai ripetersi. La verità è che non c'è stato alcun confronto, né con Nuno né con gli altri, né in campo né all'interno dello stadio. C'era solo la frustrazione condivisa tra tutti noi per il fatto che l'equipe medica non avrebbe mai dovuto permettere al giocatore di continuare".

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