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Spunta il terribile labiale di Chiellini prima dell’errore di Saka: è un anatema di magia nera

Sul momento nessuno ci aveva fatto caso, ma l’analisi attenta dei replay nell’attimo preciso in cui l’Italia ha vinto gli Europei svela il labiale di Giorgio Chiellini indirizzato verso l’ignaro Bukayo Saka, autore dell’errore decisivo dal dischetto: un urlo antico e funesto che non ha lasciato scampo agli inglesi.
A cura di Paolo Fiorenza
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Capitano, leader, gladiatore ed ovviamente difensore centrale che tutto il mondo ci invidia. Ma anche l'uomo dalla mente sopraffina che ha irretito un soggiogato Jordi Alba al momento del sorteggio prima dei rigori contro la Spagna. Ed ora si scopre che esiste anche il Chiellini sciamano. Ebbene sì, nessuno se n'era accorto al momento, ma osservando bene uno dei mille replay della finale tra Italia ed Inghilterra si scopre che il quasi 37enne livornese ha attinto a risorse soprannaturali per far sbagliare Bukayo Saka nell'attimo decisivo dell'ultimo rigore che ha consegnato il titolo europeo all'Italia.

Quello che a prima vista sembrava un urlaccio è stato invece ‘decodificato' da attenti osservatori sudamericani, che hanno letto il labiale di Chiellini negli istanti precedenti il momento in cui il piede di Saka impatta il pallone che poi sarà parato da Donnarumma. Il difensore livornese – in quell'attimo in cui è abbracciato ai compagni a centrocampo –  grida con tutto il fiato che ha: "Kiricocho!".

Una parola che può sembrare senza senso ed invece ha un significato arcaico ed oscuro, il cui potere solo i veri conoscitori della storia del calcio hanno ben presente. Giorgio Chiellini sapeva che un anatema di tale potere andava speso in un momento di vita o morte sportiva, quando non ci sarebbe stato più un domani. E dunque all'ultimo respiro della finale ha urlato quella parola con tutta la voce, il cuore e la forza che aveva. Quello che è successo dopo è storia: Donnarumma ha parato il tiro di Saka, l'Italia ha vinto i campionati Europei dopo 53 anni.

Ma cosa significa Kiricocho e qual è il suo potere nero come la notte che ha spento i sogni degli inglesi? L'origine della storia è in Argentina, il primo ‘stregone' che se ne avvantaggiò è Carlos Bilardo. Secondo la leggenda, Kiricocho sarebbe stato un tifoso iettatore dell'Estudiantes: ogni volta che si presentava agli allenamenti della squadra, c'era qualcuno che si infortunava. Allora Bilardo – che poi avrebbe vinto i Mondiali con Maradona nell'86 – ebbe un'idea geniale: mandare il tifoso a seguire le squadre avversarie, in modo da indirizzare verso di loro i poteri nefasti dell'uomo. Ebbene quell'anno – era il 1982 – l'Estudiantes vinse il Campionato Metropolitano argentino, perdendo una sola partita contro il Boca: era stata l'unica squadra non visitata da Kiricocho.

Da lì poi il mito si è perpetuato negli anni, rispuntando periodicamente nelle storie raccontate in vari angoli del mondo, soprattutto di cultura ispanica. Non è un caso che Kiricocho abbia vissuto una nuova fama nel 2010, quando la Spagna vinse il Mondiale in Sudafrica battendo in finale l'Olanda. Ebbene quel giorno anche Robben conobbe il potere del Lato Oscuro, quando lanciato a rete fallì un gol all'apparenza molto semplice. Alle sue spalle qualcuno – il difensore Capdevila – aveva lanciato un urlo antico e funesto: Kiricocho…

Dopo che la magia fatta da Chiellini ha cominciato a girare, è stato lo stesso difensore azzurro a confermare a Christian Martin, giornalista di ESPN Argentina, che è andata esattamente così: "Ciao Christian, ti confermo tutto… Kiricocho!". Era davvero impossibile che l'Italia non vincesse con un Capitano così…

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