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Spalletti si presenta al Napoli con frecciata a Totti: “La serie? Poteva farla su di lui”

Luciano Spalletti è stato presentato ufficialmente come allenatore del Napoli. In conferenza stampa, oltre che parlare della sua nuova squadra, di Insigne, dell’orgoglio di lavorare nella squadra che è stata quella di Maradona, il tecnico ha parlato anche di Francesco Totti e della serie tv dedicata all’ex capitano giallorosso: “Posso assicurargli che avevo i contenuti per fare un paio di scene su di lui”.
A cura di Alessio Morra
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Giornata di presentazioni. A Roma c'è stata la prima conferenza stampa di Mourinho da tecnico giallorosso, mentre a Castel Volturno c'è stato Spalletti, che si è presentato a stampa e tifosi del Napoli. Il tecnico toscano, che torna dopo due anni in Serie A, ha parlato a lungo ed ha risposto anche a una domanda sulla serie tv su Totti ‘Volevo morì prima', una serie che vede anche protagonista Spalletti, interpretato da Gianmarco Tognazzi. Con vis polemica l'allenatore ha lanciato una stilettata forte all'ex capitano della Roma:

Sono felice di aver dato la possibilità a Totti di fare una fiction e posso assicurargli che aveva anche i contenuti per farla su di lui. Mi dispiace che non abbia avuto grande successo ricevendo delle critiche e se me lo avessero detto prima io un paio di scene per fare il pieno le avevo, si completava quello che era l'audience. Poi ci sarà spazio per le questioni meno importanti adesso quella fondamentale è allenare il Napoli. 

Maradona e San Gennaro: "Calcio e miracoli sono la stessa cosa"

Spalletti ha parlato in modo molto filosofico di alcune tappe della sua carriera, da Roma a Milano, passando per San Pietroburgo, prima dell'arrivo a Napoli:

Ho avuto la possibilità di stare un pò a casa e per quelli come me le cose sono facili da fare. Si sta con la famiglia, guardi le partite e si vive in campagna e ogni tanto fa bene perché si cammina molto e siccome di strada ce n'è ancora molta da fare avere dei piedi forti è una bella cosa. Sono emozionato sempre perché è un lavoro che mi piace e mi crea dei battiti forti al cuore stare dentro lo spogliatoio e in campo ad allenare. Sono stato contento dal primo momento di arrivare al Napoli perché squadra e città sono forti, completo un pò il mio tour dell'anima dopo aver allenato a Roma che è la città del Papa, a San Pietroburgo che è quella dello zar e a Milano che è la città della moda. Sono orgoglioso di venire a Napoli perché siederò sulla panchina nel campo dove ha giocato Maradona. E' anche la città di San Gennaro, dove calcio e miracoli sono la stessa cosa.

Quali calciatori del Napoli saranno in ritiro con Spalletti

Il tecnico ha enunciato i programmi a breve termine del Napoli che si radunerà a Castel Volturno prima di effettuare il ritiro che si svolgerà in due sedi differenti, a Dimaro raggiungeranno la squadra anche tre calciatori che hanno preso parte agli Europei. Mertens invece salterà il ritiro completamente, ma potrebbe passare a salutare i compagni di squadra e il nuovo tecnico:

Ci raduneremo a Castel Volturno lunedì e staremo qui 2-3 giorni per test e visite e sistemare ogni discorso Covid tra cui il vaccino, lo faremo tutti. I sette degli Europei andranno in vacanza e verranno nella seconda parte a Castel di Sangro. Zielinski, Lobotka ed Elmas si aggregheranno a Dimaro. Ho sentito Mertens il giorno prima dell'intervento e anche il giorno dopo e ha detto che avrebbe piacere a passare a salutare tutti ma a lui verrà concesso qualche giorno in più. ù

Il modulo del Napoli di Spalletti

L'allenatore di Certaldo non si è nascosto parlando del modulo che adotterà il suo Napoli, sarà il 4-2-3-1. Ma più del modulo è importante l'interpretazione dei calciatori, Spalletti prende ad esempio l'Atalanta di Gasperini:

Il 4-2-3-1 sarà la nostra base, ma sono i calciatori che fanno la differenza in ogni modulo quindi vediamo, perché lo schema si modella con il possesso palla, perché ormai quasi tutti vanno a occupare le due piazzole nella metà campo avversaria, per minare la fase difensiva. E poi si cerca uno spazio in trequarti senza preoccuparsi della palla. In Italia siamo sempre stati più attenti a tenere uomini nella costruzione invece che averne molti in zona trequarti sopra la palla. L'Atalanta ci ha insegnato tanto e a loro bisogna fare i complimenti, per il calcio che ha fatto e che fa Gasperini e hanno un progetto molto chiaro. Loro dicono quando perdo palla ho più uomini per attaccarti e se lo fai bene poi fai male agli avversari.

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