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Soldi, trofei e tanti stranieri: la lunga storia internazionale dell’Al Nassr da Stoichkov a Ronaldo

Viaggio al centro del nuovo club di Cristiano Ronaldo. Una delle società più seguite e amate, con una lunghissima tradizione di stranieri e che oggi annovera anche due ex Serie A: in panchina Rudi Garcia e in porta l’ex Napoli Posina.
A cura di Alessio Pediglieri
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Tutto il calcio internazionale è stato ridisegnato dall'ultima notizia di mercato diventata ufficiale nella tarda serata di venerdì 30 dicembre: Cristiano Ronaldo ha firmato per l'Al Nassr. Per Cr7 una svolta storica, che lo proietta in una dimensione totalmente nuova per i prossimi due anni e mezzo dove giocherà per poi probabilmente continuare la sua avventura come ambasciatore e promotore del calcio saudita.

Il tutto, ovviamente, facendosi ricoprire d'oro. Ma al di là della scelta di Cr7, la cui avventura sarà tutta da scoprire, si conosce pochissimo del club che lo ha ingaggiato e che lo ha presentato come il simbolo di una nuova era e che adesso rappresenterà la società non solo di riferimento ma da sfidare e battere ad ogni costo per guadagnare ancor più prestigio. Club della capitale Ryiad, l'Al Nassr vanta 67 anni di storia ed è uno dei club più ricchi, titolati e seguiti di tutta l'Arabia Saudita: 9 campionati nazionali, 6 Coppe del Re dei Campioni, 3 Coppe della Corona del Principe saudita, 3 Coppe Principe Faysal Bin Fahd e una Supercoppa saudita.

Questa la bacheca nazionale,  poi ci sono anche diversi allori internazionali come la Supercoppa d'Asia, la Coppa delle Coppe dell'AFC e 2 Coppe dei Campioni del Golfo. Senza dimenticare la partecipazione al Campionato Mondiale per Club FIFA 2000. Di proprietà del milionario principe saudita, Faisal Bin Turki, l'Al Nassr gioca nello stadio di casa il "Msool Park" (ex "King Saud University Stadium" da 25 posti) di Ryiad, originariamente utilizzato dal club Al-Hilal ma che dal settembre 2020 è diventato sede unica del club dopo che la società Saudi Media Company si è aggiudicata i diritti di gestione dell'impianto.

Attualmente, l'Al Nassr sta giocandosi il massimo campionato tra le prime posizioni in classifica: Cristiano Ronaldo trova una squadra che dopo 10 giornate è al 2° posto, a soli 2 punti dalla capolista Al Shabab, vantando la seconda miglior difesa (6 reti subite) e il miglior attacco (24 gol all'attivo) nonché il capocannoniere della Saudi Professional League, il brasiliano Talisca con 9 gol (7 nelle ultime 4 giornate). Uno dei tanti stranieri che fanno parte da sempre della rosa saudita. Basti ricordare che prima dell'arrivo di Cristiano Ronaldo, il nome dell'al Nassr era sulla bocca di tutti già negli anni novanta quando Hristo Stoichkov nella stagione 1997/98 lasciò il CSKA Sofia per cimentarsi, primo tra i grandi campioni internazionali, nel calcio arabo anche se solo per un anno.

Uno spirito internazionale che vive anche in panchina, dove c'è attualmente Rudi Garcia preceduto nel ruolo da tantissimi colleghi stranieri, da Julio Asad a Miguel Angel Russo. Il 58enne francese rappresenta oggi la garanzia tecnica in panchina, di comprovata esperienza e conoscenza del calcio internazionale. Già ex Lione, Marsiglia, Roma e Lille, Garcia è approdato all'Al Nassr nel luglio di quest'anno, stesso periodo in cui nel club sono arrivati anche altri giocatori provenienti da campionati esteri.

Oltre a Garcia, nell'Al Nassr c'è anche un altra presenza nota alla nostra Serie A: si tratta di David Ospina, ex portiere del Napoli oggi numero uno dei sauditi. Una campagna di rafforzamento che ha visto arrivare in difesa anche lo spagnolo Gonzalez (dal Marsiglia), il centrocampista ivoriano Konan (dal Reims) e il mediano brasiliano Gustavo (dal Fenerbahce) che si sono aggiunti agli altri stranieri della squadra: il bomber verdeoro Talisca, la punta camerunense Abubakar e il trequartista argentino Pity Martinez.

L'Al Nassr ha dato anche tantissimi nazionali all'Arabia Saudita, molti dei quali hanno disputato gli ultimi Mondiali in Qatar ed erano presenti in campo nella straordinaria impresa al debutto, sconfiggendo l'Argentina di Leo Messi, poi futura regina del Mondo. Una rosa, dunque, di tutto rispetto che Garcia predilige fare giocare con un classico 4-2-3-1 dove adesso potrà contare anche sulle giocate e la classe indiscussa di Cristiano Ronaldo, il "migliore al mondo", colui che dovrà ispirare "il nostro club a ottenere un successo ancora maggiore, ma ispirerà la nostra lega, la nostra nazione e le generazioni future, ragazzi e ragazze ad essere la migliore versione di se stessi".

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