San Siro, ovazione per Ibrahimovic. Ma la Curva non dimentica “Atalanta-Milan 5-0”
Il boato di San Siro. Quando Zlatan Ibrahimovic ha fatto capolino dal tunnel dello stadio per effettuare la seduta di riscaldamento assieme al resto della squadra è stato accolto dall'ovazione del pubblico rossonero. In sessantamila allo stadio tutti per lui, per il campione tornato al Meazza per dare una scossa all'ambiente, alla squadra, al campionato mandato al "diavolo" con troppo anticipo, a una classifica che è brutta a vedersi ma può essere migliorato risalendo la china fino alla zona Europa. Ibracadabra… servirebbe la bacchetta magica ma avere lo svedese in panchina (scelta iniziale da parte di Pioli, subentrerà nella ripresa) è come essere al tavolo del poker e serbare un asso nella manica. Oppure è come pescare il jolly quando sei di mano e la tornata di carte è poco favorevole.
Standing ovation per Zlatan, lui ringrazia e applaude i tifosi
Quando il maxischermo ha inquadrato l'attaccante, oggi 38enne, lo scroscio di applausi ha fatto da sottofondo ai cori dedicati al campione scandinavo. Ibra ha sorriso, alzato lo sguardo verso la Curva e ringraziato per tanto affetto applaudendo a sua volta. Aveva il giubbotto della tuta addosso, segno che almeno dall'inizio avrebbe assistito al match accomodato a bordo campo, accanto al tecnico. Presto per lanciarlo subito nella mischia: per quanto abbia curato la propria condizione, l'ultima partita giocata risale allo scorso 25 ottobre… da allora mai più ha saggiato l'agonismo e l'intensità di una gara di campionato.
Striscioni in Curva: per Ibra e ne "ricordo" del 5-0 di Bergamo
"Una nuova sfida da vivere insieme: Bentornato Ibra". È lo striscione della Sud che campeggia nel settore più caldo del tifo milanista di San Siro. Non sarà l'unico, perché l'arrivo dello svedese è medicina per il futuro mentre restano addosso i segni della "malattia" che ha aggiunto zavorra alle ambizioni della squadra. "Atalanta-Milan 5-0", recita un altro lenzuolo che appare sempre in Curva. Che nulla dimentica: né l'amore per la maglia, né per quanto fatto da Ibra, né l'umiliante sconfitta subita a Bergamo prima delle feste di Natale e della pausa.