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Salernitana, ultima chiamata per la Serie A: le mosse di Lotito per non figurare nella proprietà

La Figc ha concesso una proroga all’ultimatum per porre termine alla “multiproprietà” tra i campani e la Lazio, chiedendo modifiche sostanziali al trust creato dopo la mancata cessione dei granata. La società, però, sarebbe ancora di proprietà del figlio e del cognato di Lotito, almeno fino a dicembre.
A cura di Benedetto Giardina
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La corsa agli ultimi correttivi sta per terminare. Lotito è chiamato entro le 20 a defilarsi ulteriormente della Salernitana, pena la mancata ammissione in Serie A per la "multiproprietà" del patron della Lazio. Ogni strategia attuabile in questa fase, però, equivarrebbe solo a nascondere ancor di più la propria presenza nel club granata. La costituzione del trust Salernitana 2021, da sola, non è bastata. La Figc, però, ha concesso una proroga rispetto ai termini fissati per «porre termine a tali situazioni di controllo diretto o indiretto in società della medesima categoria» proprio per permettere a Lotito di sistemare tutto. Ma quali sono, allo stato attuale, le soluzioni possibili per permettere ai campani di non buttare all'aria la promozione conquistata sul campo?

Cosa contesta la Figc alla Salernitana

Ad oggi, il futuro della Salernitana è in mano a due società: Melior Trust Srl e Widar Trust Srl. Si tratta delle due fiduciarie, iscritte nel registro della Banca d'Italia, chiamate a gestire il trust a cui sono state conferite le quote del club granata, di proprietà della Omnia Service (facente riferimento a Enrico Lotito, figlio di Claudio) e della Morgensten (di Marco Mezzaroma, cognato di Lotito). Sulla struttura e sulle finalità del trust, però, la Figc ha espresso dei rilievi, chiedendo di apportare correttivi per garantire l'iscrizione della Salernitana in Serie A. Un problema noto da tempo, dato che i regolamenti parlano chiaro e le Noif vietano partecipazioni multiple anche tra club di diverse categorie. Nel caso di Lazio e Salernitana (così come Bari e Napoli, o Mantova e Verona) la Federcalcio ha previsto una deroga, durata fin quando le due società non hanno militato nella stessa serie.

Ora che Lazio e Salernitana sono virtualmente in A, è scoppiata la bolla. La Figc, una volta depositato il documento attestante la costituzione del trust, ha contestato diversi punti in merito. Pur prendendo atto della volontà del club di porre termine alle situazioni di controllo diretto o indiretto, sono state rilevate delle condizioni da rispettare per far sì che questa soluzione renda la Salernitana completamente indipendente dalla Lazio. In primis, il trust deve effettivamente essere blind, ovvero completamente separato dai proprietari del bene (in questo caso, il figlio di Lotito e il cognato, Marco Mezzaroma). È questa, forse, la principale modifica chiesta dalla Federazione: cercare di allontanare quanto più possibile la società da soggetti riconducibili ad un altro club di Serie A. Dopodiché, lo scopo deve essere non solo legato all'affidamento delle quote a soggetti di fiducia, ma anche quello di evitare possibili conflitti di interesse, facendo amministrare la Salernitana da figure terze. La durata del trust, inoltre, non deve essere soggetta a proroghe, ma deve avere un termine ben definito.

Quali correttivi al trust può apportare Lotito?

In prima istanza, diventa cruciale definire lo scopo del trust. Non solo legato alla vendita delle quote della società, dunque, ma alla separazione totale di ogni tipo di legame con la Lazio, o soggetti a essa riconducibile, in quanto la Figc vieta partecipazioni in società calcistiche da parte di soggetti già proprietari di altri club o, come in questo caso, parenti o affini fino al quarto grado. Riguardo alle proroghe temporali, invece, l'unica eccezione concessa è nell'eventualità di accordi vincolanti da rendere esecutivi oltre il 31 dicembre 2021, data in cui è stato fissato il termine del trust per la cessione della Salernitana. Ma se entro questa data non dovesse esserci alcun accordo, per i campani la strada sarebbe solo una: esclusione dal campionato di Serie A 2021/22, a stagione in corso. Per garantire l'iscrizione, dunque, oltre a spezzare formalmente il cordone ombelicale con la Lazio, è necessario che il trust si impegni a garantire un accordo di cessione delle quote della Salernitana entro fine anno. Al massimo, si può sforare di 45 giorni solo in caso di impegni vincolanti già firmati, ma sempre prima della fine del 2021.

Appare essere decisamente una formalità, invece, la questione relativa alla composizione collegiale. I trustee, come visto, sono due: questo significa che in caso di votazioni, si possa creare una situazione di stallo decisionale (deadlock). Ma come si supera questa condizione? Le alternative non mancano: si può nominare un terzo soggetto o si può individuare un solo soggetto con tali poteri . Quest'ultima sembra l'ipotesi più probabile, ovvero dare maggior potere a uno dei due trustee in modo da far pesare maggiormente il proprio voto in caso di mancata unanimità. Nel complesso, però, su tutte le contestazioni possono essere apportati correttivi tali da non fare apparire il legame tra Lotito e il club. Anche perché, dando per scontato che tutti i componenti dichiarino la loro indipendenza dalla Lazio e da soggetti ad essa collegati (incluso il generale Ugo Marchetti, nominato amministratore unico, in passato indicato da Lotito come possibile candidato alla presidenza della Lega Serie A), l'unica indipendenza da sancire resterebbe quella economica. E lì c'è poco da fare: vanno immessi capitali nelle casse del club, tali da garantire la copertura delle spese previste per la gestione.

Le ultime scadenze per il futuro della Salernitana

La scadenza per presentare tutti i documenti è fissata alle 20. Intanto, si registrano possibili uscite di scena, come quella dell'avvocato Giuseppe Matteo Masoni, che era stato individuato come uno dei "guardiani" del trust. Un nome che ha avuto legami con la Lazio in passato, dato che chiuse lui di fatto la trattativa per la cessione del club a Lotito nel 2004 (dopo la quale ha interrotto ogni rapporto con la società capitolina). In generale, però, il piano per rendere più accettabile questo disegno è quello di snellire quanto più possibile tutta la struttura.

Entro stasera alle 20 vanno apportate le modifiche richieste dalla Figc. Poi bisognerà attendere la convocazione del Consiglio Federale (entro il 7 luglio) e da lì la palla passerà alla Covisoc, che darà i propri verdetti l'8 luglio. Già per questa data si potrà capire se Lotito ce l'avrà fatta o meno, anche se l'ufficialità delle venti partecipanti al prossimo campionato di Serie A verrà data il 15 luglio. La Salernitana, al momento, sta nel limbo. I paletti posti dalla Figc sul trust, però, non sembrano essere invalicabili. L'unica certezza è che, una volta adottate tutte le misure richieste dalla Federcalcio, per il club granata non possano esserci alternative alla cessione. Anche in tempi brevi, se non brevissimi. Intanto, con gli ultimi correttivi, si potrà mettere al sicuro l'iscrizione alla massima serie. Sempre con Lotito proprietario della Salernitana, seppur separato dal suo bene.

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