Prende un pugno nelle parti intime e continua a giocare: le conseguenze sono drammatiche
Martín Wallingre non immaginava che le conseguenze di quel cazzotto preso nelle parti intime potessero essere così gravi. Gliel'aveva mollato un avversario che, preso dalla rabbia agonistica, dopo un contrasto finito male e una parola di troppo, aveva pensato di farsi giustizia da sé colpendo il calciatore che aveva davanti. Terminata la partita, il ricovero in ospedale e l'operazione d'urgenza sono stati inevitabili, così come la necessità – secondo i medici – di asportare il testicolo che aveva riportato lesioni molto serie.
L'episodio è avvenuto durante una partita della Chajarí Soccer League tra Independiente de Villa del Rosario e Santa Ana. Un'aggressione che oscurato sia il risultato del campo (1-0 in favore dei padroni di casa) sia la prestazione delle squadre, trasformando in un fatto di cronaca nera il racconto di una semplice partita di pallone.
Le immagini e la testimonianza del calciatore ferito aiutano a ricostruire cosa è successo in quegli istanti di follia, quando i nervi prendono il sopravvento e la rabbia esplode in un attimo. Wallingre aveva ingaggiato un contrasto normalissimo, di quelli che si vedono spesso durante i match, in particolare i più sentiti. Al termine dell'azione il rivale finisce per terra, si lamenta di aver subito un fallo ma il direttore di gara – come si evince anche dalle immagini di un video – è lì nei pressi e lascia correre.
È in quel momento, dopo un scambio di battute tra i due calciatori, che quello del Santa Ana si rialza e colpisce l'avversario alle parti intime, sferrandogli un pugno dal basso verso l'alto. Una reazione eccessiva per violenza e del tutto inaspettata. "L'ha presa male", inizi così la testimonianza di Wallingre che nella breve clip si vede piegato in due mentre si accascia sul campo. Viene soccorso dallo staff medico e continua a giocare.
Il giorno dopo sintomi sospetti e dolore persistente lo spingono a consultare un urologo. Si è sottoposto a esami diagnostici per avere contezza delle proprie condizioni e l'esito non gli ha lasciato scelta: doveva recarsi d'urgenza in ospedale e finire sotto i ferri. L'intervento chirurgico aveva un unico fine: sanare la ferita e ripulire con accuratezza dai coaguli di sangue e frammenti la zona tumefatta (che i dottori avevano descritto come ferita grave). "Per intenderci, detto in maniera molto semplice e cruda – ha aggiunto Wallingre -, il mio testicolo era scoppiato.
Cosa accadrà adesso? Ci sarà anche un seguito legale della vicenda? "Non so se giocherò di nuovo a calcio. L'unica cosa a cui penso adesso è guarire e ristabilirmi nel più breve tempo possibile". Wallingre s'è limitato a dire: "Ognuno si assuma le proprie responsabilità".