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Perché l’Italia non sarebbe stata ripescata ai Mondiali neanche con l’Ecuador escluso

L’Ecuador non sarà escluso dai Mondiali del Qatar, è arrivato il verdetto della FIFA. L’Italia che non sarà ripescata potrebbe giovare ora solo di una situazione specifica.
A cura di Marco Beltrami
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AGGIORNAMENTO

L'Ecuador non sarà escluso dai Mondiali. È arrivato il verdetto della FIFA sul ricorso presentato dal Cile che aveva sottolineato la presenza in 8 partite delle qualificazioni mondiali di Byron David Castillo Segura, giocatore che non avrebbe dovuto rappresentare quella nazionale in quanto in realtà colombiano. Le prove a sostegno di un reato di falsa identità del difensore però a quanto pare si sono rivelate vane. Visto che il massimo organo internazionale che ha bocciato il ricorso. Adesso la Federcalcio cilena proverà l'appello per ribaltare il verdetto negli altri gradi di giudizio. L'Italia comunque non avrebbe avuto chance di ripescaggio, anche in caso di esclusione dell'Ecuador.

La marcia d’avvicinamento ai Mondiali del Qatar in programma dal 21 novembre al 18 dicembre 2022 non è stata certo una delle più serene. Oltre alle polemiche extra-campo per il caso dello sfruttamento dei lavori migranti, un’altra vicenda più strettamente calcistica ha turbato i sogni degli organizzatori della rassegna iridata. Stiamo parlando della situazione legata all’Ecuador, ovvero una delle quattro nazionali sudamericane qualificatesi per i Mondiali. La possibile esclusione dalla fase finale del torneo della rappresentativa allenata da Gustavo Alfaro, ha scatenato un terremoto, alimentando anche le speranze di ripescaggio dell'Italia, costretta ancora una volta dopo il flop con la Macedonia a restare a casa. In attesa del verdetto atteso nelle prossime ore c'è una speranza reale che la Nazionale di Mancini possa essere ripescata? In quale caso gli azzurri potrebbero partecipare a Qatar 2022?

Partiamo innanzitutto dal campo, e dunque dall’esito del girone di qualificazione sudamericano. L’Ecuador ha chiuso al quarto posto in classifica alle spalle di Brasile, Argentina e Uruguay e davanti al Perù di Lapadula, che si giocherà il tutto per tutto nel playoff contro la vincente dello spareggio Asia tra Emirati Arabia e Australia. A rimescolare le carte, trasferendo il discorso dal terreno di gioco alle stanze dei bottoni, ci ha pensato la Federazione calcistica cilena, che ha presentato alla FIFA un esposto a sorpresa su un calciatore dell’Ecuador, ovvero Byron David Castillo Segura che ha disputato 8 match delle qualificazioni mondiali. Nel dossier che ha dato il la all'indagine della Federazione internazionale sono state presentate accuse gravissime al giocatore: falso certificato di nascita, e dichiarazioni false su età e nazionalità. Il difensore in sintesi non avrebbe dovuto rappresentare l’Ecuador, in quanto colombiano. A sostegno di questa tesi, anche grazie al lavoro di Eduardo Carlezzo, legale della Federazione cilena, sono state fornite prove schiaccianti con documenti che certificherebbero la nascita di Castillo in Colombia.

Castillo in azione nella sfida tra Ecuador e Cile
Castillo in azione nella sfida tra Ecuador e Cile

Alla luce di tutto questo la prospettiva di un esclusione dell'Ecuador dai Mondiali è concreta per il reato di falsa identità del suo giocatore. Quest'ultimo d'altronde ha giocato 8 partite, in cui la sua squadra ha portato a casa un bottino di 14 punti. In attesa del verdetto, lo scenario dunque in caso di estromissione sembra chiaro, con il posto della Tri che sarebbe preso da un'altra nazionale. A giovarne in primis potrebbe essere il Cile, ovvero il Paese che ha fatto scoppiare lo scandalo. La richiesta della Federazione cilena è quella di ottenere la doppia vittoria a tavolino contro quell'Ecuador con cui aveva perso e pareggiato nel doppio confronto sul campo. In questo modo, Vidal e compagni farebbero un salto in classifica passando dal settimo al quarto posto prendendo il posto della Tri, scavalcando Perù (che andrebbe comunque agli spareggi) e Colombia, contro cui Castillo non ha mai giocato.

Attenzione però perché la situazione potrebbe anche essere diversa. Nonostante tutto sia venuto fuori grazie all'inchiesta del Cile, potrebbero essere altre nazionali a giovarne e non la Roja. Se la Fifa dovesse applicare un provvedimento ancora più duro nei confronti dell'Ecuador con la squalifica e l'esclusione completa della squadra gialloblu, in quel caso ci sarebbe un rimescolamento totale della graduatoria dell'intero raggruppamento. Tutte le nazionali alle spalle di quella ecuadoregna salirebbero di un posto, con il Perù dunque alla fase finale dei Mondiali e la Colombia agli spareggi. Niente da fare in questo modo per il Cile che comunque in caso di esito "negativo" potrebbe anche fare ricorso alla Camera d'Appello della FIFA e poi eventualmente al Tas.

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E la Nazionale di Roberto Mancini? Ci sono stati spiragli per un possibile ripescaggio dopo la cocente delusione dell'eliminazione ai playoff? In realtà no, perché oltre all'articolo sei del regolamento della FIFA che parla di discrezionalità ("Se una qualsiasi associazione si ritira o viene esclusa dalla competizione, la FIFA deciderà sulla questione a sua esclusiva discrezione e intraprenderà qualsiasi azione si ritenga necessario"), bisogna fare i conti con il fattore "continentale", per non stravolgere l'equilibrio numerico delle partecipanti a Qatar 2022. La spiegazione migliore sta nelle parole del presidente della FIGC Gravina: "L’Europa ha 13 posti disponibili e li ha occupati, se si libererà un posto in Sudamerica andrà una nazionale sudamericana, se si libererà in Asia andrà un'asiatica. Abbiamo sentito la Fifa per darci un momento di ebbrezza, la risposta è stata assolutamente negativa".

Dunque all'Italia, il fatto di essere la Nazionale con il ranking più alto tra quelle escluse non servirebbe a niente. C'è solo un caso in cui questo dato potrebbe tornare utile e rivelarsi fondamentale per gli azzurri. La squadra di Mancini potrebbe essere ripescata solo in uno scenario, ovvero nel caso in cui fosse esclusa una nazionale europea. Una prospettiva che al momento senza inchieste o dossier sul tavolo della FIFA sembra di difficilissima concretizzazione a pochi mesi dal fischio d'inizio dei Mondiali.  Il sipario dunque sulle speranze italiane sta per calare.

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