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Oggi riparte la Serie A: le 10 domande a cui dovrà rispondere il campionato

La Serie A 20201-2021 che inizia oggi, sabato 19 settembre, dovrà subito rispondere ad una serie di domande che caratterizzeranno l’intera stagione. Nell’Inter Conte troverà un equilibrio con la società? Che scelte farà Pirlo per la sua Juventus? Osimhen cambierà il Napoli? Tutti i dubbi e le speranze di un nuovo campionato.
A cura di Jvan Sica
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Dopo 48 giorni dall'ultima giornata di campionato, oggi riparte una Serie A sconvolta dal Covid come tutti gli altri tornei sportivi nel mondo. Non ci sarà ancora il pubblico sugli spalti, il calciomercato è ancora in essere, alcune squadre non hanno avuto nemmeno il tempo di resettarsi per questa nuova stagione, tanti calciatori pensano al loro futuro, nebuloso come quello di tutti noi. In questa atmosfera confusa e allo stesso tempo affascinante, la nuova Serie A dovrà rispondere a tante domande. Ne abbiamo scelte 10, su tutte.

Conte sarà finalmente contento della sua nuova Inter?

Antonio Conte non è un allenatore che ama la pazzia, lo disse nel giorno della sua presentazione ai tifosi interisti. Ma odia anche la stasi, e lo si è ampiamente visto in questa stagione con momenti a dir poco furibondi contro la società e l’ambiente. Ma per vedere un’Inter protagonista e capace di lottare contro la Juventus per il campionato, l’accordo di Villa Bellini fra l’allenatore e la società non deve essere una tregua, ma una pace, anche in caso di mercato parzialmente sottotono come si sta vedendo in questa fase. Conte deve credere nella sua rosa e nelle persone che in società lo sostengono, altrimenti l’Inter diventa una polveriera.

Osimhen sarà il gioiello del nuovo Napoli?

Aurelio de Laurentiis, tacciato da anni in città di troppa parsimonia sul mercato, ha rotto gli argini. Ha portato in rosa un calciatore giovane, classe 1998, ancora tecnicamente e tatticamente grezzo, ma con un potenziale fisico devastante, pagandolo in totale 80 milioni. Victor Osimhen deve essere per motivi tattici, ambientali, economici e di prospettiva il calciatore che deve cambiare il Napoli, dargli nuovo linfa, rigenerare chi è lì da anni e sta calando in stimoli e orizzonti da raggiungere, accelerare la crescita in chi invece è a Napoli da poco e ancora non ha espresso il suo potenziale massimo. Intorno al centravanti nigeriano deve rinascere il nuovo Napoli di Gattuso. Se Osimhen diventa un accessorio, il Napoli può solo galleggiare in questa stagione e nelle prossime.

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Pirlo sarà soltanto un gestore di campioni?

Nella stria del calcio si è vinto per tanti motivi e con strategie molto diverse. Ci sono stati allenatori rivoluzionari, adattivi, conservativi, che hanno cercato il contrasto con la stella della squadra oppure che ne hanno assecondato ogni scelta e richiesta. Non c’è un solo modo per vincere.
Per tanti Pirlo deve solo ascoltare le richieste della triade Bonucci-Chiellini-Cristiano Ronaldo (soprattutto quelle di quest’ultimo) e metterle in pratica, facendo accettare queste scelte agli altri in nome del suo nome e della sua carriera. A questa Juve potrebbe non essere sufficiente un allenatore del genere per vincere. Pirlo, proprio grazie al suo nome e cognome, deve imporre le sue idee, anche se fossero indigeste per quei tre. Deve diventare subito leader per puntare ai massimi traguardi.

Cosa vuole essere il Milan del prossimo futuro?

Vero che il Milan dell’ultimo mese di Serie A è stato devastante, che Ibrahimovic è stato il miglior giocatore del torneo e che tanti calciatori smorti sono rinati, giocando alla grande e mostrando potenzialità mai ancora intraviste. Ma basta un mese a tutta birra per avere un’identità su cui costruire il futuro? Se tieni un allenatore che due settimane prima volevi allontanare per farti rivoluzionare l’intero ambiente da un allenatore/manager/direttore sportivo, dai la squadra ad un trentanovenne ancora integro ma che va chiaramente con due marce in meno rispetto all’apice della carriera, pensi ad una società che vuole conservare e creare una base di un certo tipo. Allo stesso tempo però prendi il miglior giovane centrocampista italiano (dopo Barella) e vuoi affidare a lui la squadra. C’è un po’ di confusione, il che non vuol dire che non ci sia strategia. Magari in questo momento la strategia è essere quanto più possibile creativi, in attesa che poi tutti i tasselli vadano al posto giusto, tornando grandi.

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Dove vuole arrivare la Fiorentina?

In questo mercato anestetizzato, uno dei colpi più interessanti lo ha fatto la Fiorentina, firmando già da mesi uno dei centrocampisti migliori dell’ultima serie A, Amrabat dal Verona. Si pensava che l’acquisto di qualche altro tassello come il marocchino fosse alle porte e invece Commisso ha fermato la barca, messa lì in rada ad aspettare. Serve poco alla Fiorentina attuale per diventare una contender per la Champions League. Perché il presidente ha voluto fermare i motori sul più bello? Si è solo in attesa che il mercato si riscaldi per completare la squadra o c’è una piccola retromarcia?

L’Atalanta può vincere lo scudetto?

Domanda secca, risposta secca: sì. Non ha toccato l’ingranaggio perfetto con cui è arrivato ad un passo dalle semifinali della Champions League, ha aggiunto calciatori di grande livello, come Miranchuk, Romero, Piccini, è tornato Ilicic, potrebbe restare anche Pessina, perfetto per il gioco di Gasperini. Hanno tutti voglia di capire dove possono arrivare. Se la Juve trema con un allenatore ancora non testato e Conte destabilizza l’Inter, l’Atalanta può fare il colpaccio.

Quale può essere la squadra rivelazione?

Questa può essere davvero la stagione di una grande rivelazione, ci sono tutti i presupposti. Soprattutto per i top team ci saranno partite a ripetizione, impegni fisici spaventosi, rose poco ritoccate da un calciomercato asfittico, testa e gambe da preservare per gli Europei. Potrebbe venire fuori una grande sorpresa, che in Italia potrebbe chiamarsi Sassuolo. De Zerbi gioca un calcio contemporaneo e ben insegnato ai suoi ragazzi, alcuni uomini sono di alto livello, come Locatelli, Berardi e Caputo, se i ragazzini Raspadori, Traorè, Müldür crescono ancora, il sogno Champions League non è un miraggio.

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Quali sono i tre migliori acquisti passati quasi inosservati?

Non è stato un calciomercato rumoroso e lo si sapeva. Il Covid ha frenato entrate e uscite, oltre al turbinìo di soldi. Tranne poche squadre che avevano già piazzato i loro pochi colpi, tutto è rimasto così com’era, al netto della Juve che ha cambiato la guida tecnica. Si sono mosse di più le squadre di seconda e terza fascia, come il Bologna che ha preso un talento del calcio italiano, Emanuel Vignato, pensando subito di sfruttarlo al massimo sia come laterale offensivo che come mezzala d’attacco grazie alla sua tecnica. Altro acquisto molto simile per ruolo e caratteristiche è quello del Genoa di Maran, che ha preso Zajc, precedentemente all’Empoli e poi passato al Fenerbahce. Lo sloveno è un calciatore molto moderno che può diventare subito il partner di centrocampo perfetto per Lasse Schöne. Terzo acquisto che potrebbe fare grandi cose è Tameze, passato dall’Atalanta al Verona. Le prospettive ci sono sempre state e anche la didattica del gioco gasperiniano riportato a Verona da Juric. Se tanto mi da tanto, Tameze può diventare subito determinante per la sua nuova squadra.

Cosa deve fare la Roma per tornare al livello delle prime quattro?

La nuova proprietà ha solidità e ha già messo sul tavolo qualche nuova idea. Lo step successivo è far immaginare che il futuro sia meglio del presente. Come si fa nel calcio? Comprando un calciatore giovane che tutti vogliono. In maniera molto intelligente la Roma sembra stia chiudendo per Marash Kumbulla, uno dei migliori difensori del campionato scorso, classe 2000. Questo sarebbe un segnale fondamentale, che tiene sereno l’ambiente nel caso possa uscire Dzeko e in attesa di risultati che potrebbero non arrivare subito, facendo lavorare tutti guardando in avanti e non alle proprie spalle.

La Lazio può tornare a lottare per lo scudetto?

La Lazio ha 13 calciatori che possono serenamente pensare di vincere uno scudetto, ma con Champions League e calendario fitto servirebbe una rosa più competitiva. Per vincere servirebbe che Luis Alberto, Acerbi e Immobile siano anche quest’anno giganteschi, Milinkovic-Savic diventi uno da primi dieci nella classifica del Pallone d’oro e che uno dei due nuovi, Muriqi e Fares, diventino necessari subito. Gli incastri sono difficili ma non impossibili.

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