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Nzola sostituito per punizione, non riesce a togliersi l’orecchino: una scena pietosa

M’Bala Nzola è stato sostituito da un furioso Thiago Motta dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo in Spezia-Inter: l’arbitro gli ordina di togliere l’orecchino, ma lui non ci riesce.
A cura di Redazione Sport
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Spezia-Inter è una partita che M'Bala Nzola non dimenticherà facilmente. E non in senso positivo. La sua gara, iniziata al 60′, è durata appena 11 minuti, di cui solo sei trascorsi in campo. I restanti cinque lo hanno visto protagonista di una delle scene più surreali dell'intera stagione calcistica, in Italia e all'estero: costretto a lasciare la scena per colpa di un orecchino.

Tutto inizia al 66′, dopo una bella giocata dello stesso Nzola. Riceve palla in posizione centrale, si gira rapidamente e cerca subito la conclusione verso la porta di Handanovic: palla deviata e calcio d'angolo. Sull'interruzione l'arbitro Maresca nota qualcosa che non va. L'attaccante francese indossa un orecchino, coperto maldestramente con un po' di nastro adesivo. Una situazione espressamente vietata dalla Regola 4 del regolamento del calcio:

Il passaggio del regolamento che vieta (tra gli altri) gli orecchini
Il passaggio del regolamento che vieta (tra gli altri) gli orecchini

"Tutti i tipi di accessori di gioielleria o bigiotteria sono vietati e devono essere tolti – recita la norma -. Non è consentito l'utilizzo di nastro adesivo per coprirli. Se un calciatore sta indossando o usando equipaggiamento non autorizzato e/o pericoloso o accessori di gioielleria o di bigiotteria, l'arbitro deve ordinare al calciatore di togliere l'oggetto in questione o uscire dal terreno di gioco alla prima interruzione se questi non è in grado di toglierlo". Maresca applica alla lettera la norma e ordina al calciatore dello Spezia di abbandonare momentaneamente il terreno di gioco per rimuovere l'orecchino e rientrare in campo.

L'arbitro Maresca ordina a Nzola di lasciare il campo per togliersi l'orecchino
L'arbitro Maresca ordina a Nzola di lasciare il campo per togliersi l'orecchino

Il tutto succede in concomitanza con il calcio d'angolo che lo stesso Nzola aveva conquistato. Thiago Motta in piedi davanti alla panchina è una furia per la leggerezza commessa dal suo giocatore. Rabbia che aumenta, con il passare dei secondi, mentre assiste da pochi metri ad una scena surreale: Nzola, assistito da un componente dello staff dello Spezia, non riesce a togliere l'orecchino. Smanettano, ci provano in due, perdono svariati minuti nel tentativo di rimuovere il piccolo gioiello che proprio non vuole saperne di uscire di scena. E intanto la partita va avanti.

La partita va avanti mentre Nzola non riesce a togliersi l'orecchino: Thiago Motta è una furia
La partita va avanti mentre Nzola non riesce a togliersi l'orecchino: Thiago Motta è una furia

Lo Spezia si ritrova in 10 paradossalmente in uno dei momenti migliori della sua partita, costretto a rinunciare al suo centravanti nella fase di gara in cui l'Inter sembrava maggiormente in difficoltà. Dopo alcuni minuti di attesa, Thiago Motta si spazientisce definitivamente e decide di sostituire Nzola a soli 11 minuti dal suo ingresso in campo. Una scena per certi versi umiliante, considerato il livello della competizione, punizione severa per un giocatore che sta attraversando una stagione tribolata, tra i problemi con il club ad inizio campionato e qualche acciacco che ne ha condizionato il rendimento, decisamente inferiore rispetto allo scorso anno. L'orecchino è solo l'ultimo intoppo di un'annata da dimenticare per Nzola.

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