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Mihajlovic a I Soliti Ignoti: “Ero più morto che vivo. Ma io non ho mai mollato”

Sinisa Mihajlovic torna in tv. È ancora accanto ad Amadeus ma questa volta location e trasmissione sono differenti. Dal palco del Teatro Ariston di Sanremo (dove duettò assieme all’amico-nemico Zlatan Ibrahimovic) è passato allo studio de I Soliti Ignoti dove ha partecipato al quiz in onda su Rai Uno.
A cura di Maurizio De Santis
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"Ero più morto che vivo ma non ho mai perso la speranza. E poi avevo fatto una promessa alla squadra". Sinisa Mihajlovic torna in tv. È ancora accanto ad Amadeus ma questa volta location e trasmissione sono differenti. Dal palco del Teatro Ariston di Sanremo (dove duettò assieme all'amico-nemico Zlatan Ibrahimovic) è passato allo studio de I Soliti Ignoti. Ha partecipato al quiz in onda su Rai Uno quale ospite vip, ma non è riuscito a vincere commettendo un paio di errori fatali. "Ci sono rimasto un po' male", ha ammesso al termine del programma. Peccato per il montepremi azzerato, la ‘sua' vincita sarebbe stata devoluta in beneficenza.

La partecipazione di Mihajlovic è stata anche l'occasione per lanciare l'ennesimo messaggio a corredo della vicenda umana che ha scandito gli ultimi anni di vita del tecnico del Bologna. Prevenzione e mai mollare, anche quando tutto sembra perso. Anche quando la fortuna sembra averti voltato la faccia. Anche quando la speranza si assottiglia.

Durante la trasmissione Amadeus ha letto un brano dell'autobiografia dell'allenatore serbo, ripercorrendo il periodo della grave malattia dalla quale è riuscito a guarire. Quella leucemia che lo aveva aggredito in maniera silenziosa e che ha superato dopo un ciclo di cure molto duro e il trapianto di midollo osseo. Ha vinto la partita della vita, senza mai vergognarsi di mettere a nudo le proprie debolezze, le proprie paure.

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Mi sono messo a nudo – ha ammesso il tecnico -. Ero più morto che vivo, però avevo fatto una promessa ai ragazzi (voleva essere in panchina, ndr) e l’ho mantenuta. La mia immagine di allora non era di debolezza ma di forza. La forza di un uomo che non ha vergogna di mostrarsi come è. Le malattie si possono combattere in molti modi, l’importante è non perdere mai la voglia di vivere.

Mihajlovic menziona i "dottori bravi", fa ironia quando riconosce che vent'anni fa avrebbe avuto poche opportunità per raccontarsi ancora come oggi e poi fa una raccomandanzione.

È fondamentale la prevenzione – ha aggiunto – perché la leucemia è una malattia che oggi non ce l’hai, domani non si sa".

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