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“Ma cos’è?”, Insigne non riconosce il tatuaggio di Mancini: “Tu non eri neanche nato…”

Lorenzo Insigne fissa con insistenza la gamba di Roberto Mancini, c’è un disegno che davvero non sa cosa sia. Il CT azzurro allora gli spiega tutto: “Quando l’ho fatto tuo padre e tua madre ci pensavano ancora…”. È l’ennesima testimonianza del clima di grande empatia e familiarità del ritiro azzurro: la chiave del trionfo agli Europei.
A cura di Paolo Fiorenza
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Ieri sera poco prima di mezzanotte è stato il primo mini anniversario del trionfo dell'Italia agli Europei: sette giorni lungo i quali i festeggiamenti di giocatori e tifosi si sono prolungati per assaporare al meglio il piacere del trionfo. Roberto Mancini ha colto l'attimo per ricordare con un accorato post social come il segreto degli azzurri siano state "l'umanità, la leggerezza e la fiducia", doti che hanno cementato un "gruppo meraviglioso".

Un episodio tra gli altri testimonia di come il vivere assieme per settimane abbia creato un'atmosfera di empatia palpabile anche per chi non era fisicamente presente nel ritiro della Nazionale. Il siparietto mostrato nel corso del docufilm della Rai ‘Sogno azzurro, la strada per Wembley' fa capire il grado di condivisione della quotidianità  del gruppo azzurro e il ruolo di bonario capofamiglia del Mancio.

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Siamo alla vigilia di Italia-Galles, terzo match del girone eliminatorio, e durante una sessione di allenamento gli occhi di Lorenzo Insigne si posano su una gamba del CT azzurro, dove fa bella mostra di sé un disegno che l'attaccante del Napoli non riconosce: "Che tatuaggio è?", chiede allora. "Non eri neanche nato quando l'ho fatto, questo è lo stemma della Sampdoria", risponde Mancini, che poi a sua volta domanda ad Insigne: "Scusa, di che anno sei?". "Novantuno", è la risposta.

Al che l'ex simbolo – assieme al ‘gemello' Gianluca Vialli – della ‘Sampd'oro' scudettata sorride: "L'ho detto a caso, ma non eri nato veramente. Io l'ho fatto nell'ottantatré. Tuo padre e tua madre ci pensavano ancora". E via con una bella risata da parte di tutti. Piccole cose dal peso incalcolabile: con le sole tecnica e tattica non si portano a casa i successi che segnano la vita di uno sportivo.

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