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Luca, il tifoso della Svizzera diventato virale nel mondo: “Sopraffatto da cosa mi sta succedendo”

Luca Loutenbach, 28 anni del Canton Giura, è il tifoso della Svizzera le cui immagini sono diventate virali e descrivono meglio di tante parole le emozioni, dentro e fuori dal campo, della partita contro la Francia. Dalla disperazione, quando tutto sembrava perso sul 3-1, alla gioia incontenibile, esplosa in un’esultanza alla Hulk al gol del 3-3 fino alla parata di Sommer. “È il giorno più bello della storia del calcio svizzero”.
A cura di Maurizio De Santis
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Luca Loutenbach, 28 anni del Canton Giura, è il tifoso della Svizzera che ha vissuto con grande passione la partita contro la Francia. È passato dalla disperazione per la doppietta di Benzema e il gol del 3-1 dei transalpini alla gioia incontenibile esplosa in un'esultanza pazzesca, alla Hulk. Le sue foto sono diventati virali, dando un volto alla serata di gloria, di festa, straordinaria che gli elvetici hanno vissuto conquistando la qualificazione ai quarti di finale degli Europei ai calci di rigore. La parata di Yann Sommer, che ha ipnotizzato Mbappé, è stata la ciliegina sulla torta. L'atto conclusivo di un match vietato ai deboli cuori per le emozioni forti che ha regalato.

La squadra di Vladimir Petković passa in vantaggio, ha l'occasione di chiudere l'incontro con un penalty (ma Rodriguez lo sbaglia), subisce il ritorno dei francesi ma trova la forza per rimontare e trascinare la sfida ai supplementari. Dal 3-1 al 3-3, fino alla lotteria dei tiri dal dischetto valsi i quarti. Straordinario, bello, folle. Il gol di Mario Gavranović fa saltare il tappo, la gioia dei sostenitori elvetici tracima, esonda dal solco della TV e invade la Rete con le immagini che arrivano dagli spalti dello stadio di Bucarest. Quella di Luca Loutenbach è iconica e – assieme alla voce del telecronista impazzita – spiega bene cosa hanno significato quei momenti.

Cappellino, maglietta della nazionale, mani strette al colletto e una smorfia di dolore: così si presenta nel momento peggiore della partita, quando la Francia sembra aver preso il largo e tutto sia perso. L'inerzia dell'incontro cambia, la Svizzera accorcia le distanze e prende coraggio. La squadra getta il cuore oltre l'ostacolo, il tifoso butta via t-shirt e copricapo. Urla, si dimena e sfoga così tutta la propria frustrazione tramutando in gioia la rabbia e la delusione che covava dentro.

Dopo il match s'è recato in aeroporto per fare rientro a casa con un volo alle 4 del mattino. Stanco, stordito ma soddisfatto ha raccontato al telefono quella serata speciale di cui, a suo modo, è divenuto una star tanto da essere sommerso dai messaggi e dalle notifiche di chi lo aveva riconosciuto.

Non so cosa mi sta succedendo – ha ammesso nell'intervista al quotidiano svizzero, Blick -. Penso che tutte le persone che conosco mi abbiano scritto. Durante la partita non c'era abbastanza segnale ma ho capito cosa stava accadendo grazie ad alcuni tifosi che erano intorno a me.

Luca Loutenbach ha seguito le gare della Svizzera agli Europei giocate in Azerbaijan contro Turchia e Galles. Non è riuscito ad andare all'Olimpico per il match contro l'Italia perché "troppo lunga la trasferta da Baku a Roma" ma a Bucarest contro la Francia non poteva mancare. "È il giorno più bello della storia del calcio svizzero", dice. Se batte il cuore ultras può succedere di tutto.

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