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Lorenzo Lucca non gioca più: nell’Ajax perfetto di Schreuder non c’è spazio per il bomber azzurro

Contro il Napoli, Lorenzo Lucca sarà ancora una volta una semplice riserva: per l’ex Pisa in 2 mesi di Ajax solo briciole di partita e tanta panchina, in una macchina che appare già vincente anche senza di lui.
A cura di Alessio Pediglieri
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A distanza di due mesi dal suo arrivo ad Amsterdam e a poche ore dalla sfida Champions contro il Napoli, per Lorenzo Lucca non c'è spazio in questo Ajax e il bilancio, già profondamente negativo, rischia di rimanere tale ancora a lungo. L'attaccante prelevato dal Pisa e scippato ad altre pretendenti a suon di soldi sonanti (10 milioni di euro più bonus) è al momento un autentico mistero nello scacchiere dei Lancieri, dove non ha mai trovato reale utilizzo e considerazione. E se da un lato appare quasi come una sconfitta personale, dall'altro, la situazione del bomber italiano esalta le qualità del gruppo in mano a Alfred Schreuder che, nel suo 4-3-3, non riesce a ritagliargli uno spazio da titolare.

Il colpo di mercato era arrivato a inizio agosto, quando l'Ajax si era presentato al Pisa con una proposta irrinunciabile: un trasferimento immediato, in prestito, di Lorenzo Lucca in Olanda a fronte di controriscatto finale di oltre 10 milioni (esclusi i bonus). Il club toscano ha sciolto subito ogni riserva con il giocatore, tra i profili più interessanti dell'ultima stagione cadetta, che ha accettato quasi a occhi chiusi l'avventura tra i Lancieri, spiazzando ogni altra alternativa italiana. Da quel 4 agosto sono trascorsi due mesi esatti, e il percorso di apprendistato in chiave "orange" sembra essersi arenato quasi subito.

Il bilancio di Lucca è insoddisfacente sia sotto il profilo dei numeri sia sotto quello delle prestazioni: su otto giornate di campionato non è mai partito titolare, giocando solamente alcuni spezzoni e ritrovandosi in panchina per tutti i 90 minuti in ben 5 occasioni. Poi, solamente 21 minuti, all'esordio assoluto contro il Groningen (2° turno di campionato), altri 9  con l'AZ (7a giornata), infine 7 minuti contro i Go Ahead Eagles. Davvero poco nulla se si aggiungono anche le due panchine in Champions League, in altrettante uscite stagionali dei Lancieri. Il tutto per un bottino insufficiente, di soli 37 minuti con la maglia della prima squadra, sintomo di come l'avventura rischi di rivelarsi una scalata sempre più irta.

A soli 22 anni c'è chi forse pagherebbe per essere al posto di Lorenzo Lucca, ma le aspettative erano ben differenti, avendo precorso i tempi e salendo in tre stagioni dalla Serie C italiana alla Eredivisie olandese, per di più in una cornice di assoluto prestigio quale l'Ajax: tra Palermo e Pisa portava con sè 20 gol e qualche assist in una sessantina di partite e soprattutto un ruolo da assoluto titolare, anche nell'Under 21 azzurra. "Sta facendo molto bene" ha detto di lui il tecnico dell'Ajax, Schreuder alla vigilia della partita contro il Napoli di questa sera, ma evidentemente non abbastanza.

"È ancora molto giovane e nelle ultime partite ha giocato bene, soprattutto contro l'AZ. Ma abbiamo anche altri giocatori che possono giocare nella sua posizione di campo ed è per questo che va in panchina. Tuttavia" ha proseguito Schreuer "se continua così c'è una possibilità che possa avere presto una chance nell'undici titolare. Siamo molto contenti di lui, dà qualcosa in più alla squadra. È bravo nel gioco aereo e un vero lottatore". Ma non sarà ancora tra i titolari contro il Napoli, segnale forte che l'Ajax attuale va bene così, piace, diverte e vince.  I numeri danno ragione al progetto attuale: in Champions in piena corsa per giocarsi da terzo incomodo il passaggio agli ottavi e in Eredivisie stabilmente in zona titolo.

E anche la qualità dei singoli è di tutto livello, con un nuovo ciclo fondato sui giovani pronto a esplodere ancora una volta: da Bergwijn a Bassey e Brobbey, passando da Edson Alvarez, Timber e Berghuis. Con Lorenzo Lucca obbligato a osservare i compagni dalla panchina, in attesa di trovare il momento giusto per farsi spazio e provare a ritagliarsi uno spicchio di gloria, tutta italiana, tra i Godenzonen, i "figli degli Dei".

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