Lookman all’Inter, Percassi racconta il patto col calciatore: “Ci aveva fatto una promessa”

Lookman ha sparato a zero contro l'Atalanta perché s'è promesso all'Inter che ha sì presentato un'offerta ufficiale ma il club bergamasco l'ha rifiutata. A spiegare cosa c'è veramente dietro la reticenza del club è l'ad, Luca Percassi, che menziona un patto sancito con il calciatore. Un accordo che risale alla scorsa stagione e subordinato a due condizioni a cui lo stesso calciatore aveva fatto riferimento: essere ceduto una società a livello europeo perché – e questa è l'altra parte dirimente della vicenda – in Italia non avrebbe indossato una maglia differenza da quella bergamasca.
Percassi sbugiarda Lookman e cita le condizioni per la cessione
"È una buona occasione per chiarire cosa è successo – le parole di Percassi, che ha esposto la sua versione della storia in occasione della presentazione di Sportiello -. L'anno scorso a fronte di un'offerta da 20 milioni del PSG il giocatore ci aveva chiesto di essere ceduto. L'Atalanta, essendo una società credibile, si era ripromessa di poter cedere il giocatore in questa sessione di mercato basandosi su due presupposti che lui stesso ci aveva chiesto: raggiungere in primis un super top club europeo e che in Italia lui non si sarebbe mai visto con una maglia diversa dall'Atalanta".
Il patto sancito su una forma di riconoscenza reciproca
Proprio questo secondo aspetto offre un quadro della situazione più ampio rispetto al comportamento plateale dell'attaccante e alla presa di posizione così netta da manifestare rottura (perfino sui social) con la ‘dea' che ha accusato di "trattamento scorretto". Se lui e l'Atalanta si erano stretti la mano e avevano trovato quell'intesa è "sia per quello che ha fatto lui, sia per quanto ricevuto da parte della società". In buona sostanza, si trattava di una forma di riconoscenza reciproca.
Cosa può accadere adesso tra il calciatore e il club
Poi qualcosa è cambiato per l'intervento dell'Inter, i contatti con gli agenti e la volontà della punta di restare in Serie A, dimenticando quanto concordato in precedenza. "Oggi la situazione è ben diversa – ha aggiunto Percassi -, ma in ogni caso la società è sempre attenta a valutare i tempi e i valori di uscita dei propri giocatori". Gli accenti usati dal dirigente atalantino servono anche a replicare alla sortita delle scorse settimane dei nerazzurri che avevano fatto leva da subito sulla determinazione e sull'impegno presi da Lookman.

Cosa vuol dire quest'ultima affermazione? Anzitutto, che l'Atalanta – dopo la ricca cessione di Retegui – non ha alcuna intenzione di passare come una società che lascia partire i propri giocatori senza colpo ferire e il patto citato da Percassi dà forza al fuoco di sbarramento. Altra questione: la ‘dea' sa bene che tenere un calciatore contro la propria volontà può creare solo problemi ma se proprio deve andar via allora l'operazione di farà secondo i "valori di uscita" che ritiene congrui. Per la serie, siamo noi a tenere le redini dell'affare e, se si concluderà, sarà solo perché abbiamo trovato la nostra giusta ed equa soddisfazione.