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Lo strano rapporto tra Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo tra bordate e silenzio

Silenzio e parola al campo. È così che Cristiano Ronaldo ha sempre risposto alle provocazioni di cZlatan Ibrahimovic. Spesso è stato lo svedese a rivolgere stoccate al campione portoghese (“per me il vero Ronaldo è quello brasiliano, il suo era un talento naturale e non costruito”) senza mai ricevere replica.
A cura di Maurizio De Santis
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L'unica volta che Cristiano Ronaldo "s'è accorto" di Zlatan Ibrahimovic è stato in occasione del calcio di rigore battuto dallo svedese nella sfida dei campionato vinta dai rossoneri in rimonta per 4-2. Solo allora ha manifestato attenzione nei confronti dell'avversario, sempre ignorato nonostante le stoccate rifilate nel corso degli anni. Sul risultato di 0-2 Zlatan si presenta sul dischetto e CR7, nel rivolgersi al portiere Szczęsny sbeffeggia e provoca l'avversario: "Lo conosci, paralo". Ibra segnò e poi replicò al portoghese con un sorriso, che divenne grassa risata al triplice fischio per il bel successo.

Tu mi attacchi, io ti ignoro

Per il resto le cose sono sempre andate così: Zlatan non è mai stato tenero nei confronti del campione portoghese che, di volta in volta, ha fatto spallucce e scelto la via del silenzio (oltre quella dei trofei e del campo) come migliore risposta. Anzi, a giudicare dalla differenza di trofei in bacheca (a livello personale e di club) le parole dello svedese sono state come un fastidioso cicaleccio di fondo spazzato via dalla forza dei trionfi, dei cinque Palloni d'Oro, dei record battuti, dei gol segnati, delle finali di Champions giocate e vinte e, perché no, dei soldi incassati tra ingaggi, diritti d'immagine e appeal sui social network.

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Il silenzio di CR7 alle provocazioni di Ibra

Ce n'è abbastanza per mettere la sordina a sortite del tipo: "Non mi interessa vincere il Pallone d’Oro, non ne ho bisogno per essere il migliore. Lo sono già". Perché scendere al suo livello? L'ex Real non è mai caduto nella trappola mediatica, lasciando a Ibrahimovic la soddisfazione e la passerella consolatoria dei Gudlbollen… il Pallone d'Oro svedese ricevuto per ben 12 volte. Una sorta di red carpet di "paese" rispetto al proscenio internazionale di premi ben più importanti. CR7 su quel palco c'è sempre stato, Ibra no. Ecco perché quelle battute al vetriolo sul "vero Ronaldo che è quello brasiliano, il suo era un talento naturale e non costruito…" oppure sulla bellezza della rovesciata in Champions contro la Juve ("dovrebbe provare a farla da 40 metri come me con l'Inghilterra") non hanno mai sortito effetto, né scalfito l'umore della stella lusitana. Gli saranno arrivate all'orecchio e le avrà soffiate via con uno sbuffo.

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Chi vincerà il duello per lo scudetto

Ibra ci ha provato anche quando nel 2018 Ronaldo accettò il trasferimento alla Juventus. Da più parti venne definita la nuova sfida del campione che aveva vinto tutto a Madrid e ambiva a farlo anche in Italia, questa volta tra le fila della stessa squadra che aveva più volte colpito e affondato nei match di Coppa. Anche allora il silenzio di CR7 valse più di mille risposte. Lo svedese bollò quella scelta con una frase velenosa: "Per lui è una sfida andare alla Juventus? Una squadra che ha vinto la Serie A sette volte di seguito? Cazzate. Andare in un club del genere non è una sfida. Se ne cercava una nuova, sarebbe dovuto andare alla Juve quando era in B". Lui, però, andò via da quella Juve proprio nell'anno della retrocessione tra i cadetti dopo Calciopoli. Dettagli.

"Non lo conosco. Grande professionista lui, grande professionista io". Se credete che questa frase l'abbia pronunciata Ronaldo vi sbagliate. Sono ancora parole di Zlatan, le espresse al suo ritorno al Milan e in Serie A un anno fa. Per il resto, amici mai. E nel duello scudetto parlerà il campo, come sempre.

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