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Opinioni

Lo Scudetto all’Inter chiude un’era irripetibile, nata e finita con Antonio Conte

La vittoria dello Scudetto da parte dell’Inter chiude l’era della Juventus in Serie A, una striscia di nove scudetti consecutivi che forse sarà impossibile eguagliare, nata sotto la guida di Antonio Conte e finita sotto i colpi dello stesso tecnico salentino. C’è la sua firma, più di tutti, sul trionfo dei nerazzurri.
A cura di Sergio Chesi
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È forse la prima volta che succede nella storia della Serie A. Una squadra vince lo Scudetto eppure non è LA notizia, unica e sola. Non può esserlo dopo gli ultimi nove anni, quelli che hanno segnato l’egemonia più duratura di sempre nel nostro campionato, tanto scintillanti lungo il percorso quanto polverosi negli ultimi metri. L’Inter che vince lo Scudetto è complementare alla resa fragorosa della Juve, le due facce di un momento per certi versi storico, capolinea di una storia difficilmente replicabile durata oltre 3mila giorni, avviata e interrotta – ironia della sorte – dalla stessa persona.

È lo Scudetto di Antonio Conte, inevitabilmente, ma ben oltre il semplice (e fortissimo) valore simbolico della sua presenza in nerazzurro dopo una vita in bianconero. È il suo Scudetto perché è evidente il suo marchio in tutti gli aspetti che hanno portato l’Inter alla vittoria: la crescita mentale del gruppo, la solidità acquisita gara dopo gara, la capacità di non fallire gli appuntamenti decisivi (non in Champions League, ma quello è un altro discorso). Lo stesso spartito che nove anni fa era servito a ripotare la Juventus sul trono, oggi l’ha costretta ad abdicare in favore dell’Inter.

Non è il caso di parlare di favole o miracoli – a fronte di investimenti sul mercato per 300 milioni in due anni e un monte ingaggi secondo solo a quello abnorme della Juve – ma vincere resta sempre un proposito dannatamente difficile da mettere in pratica. Conte ci è riuscito, laddove altri avevano fallito nel corso delle ultime stagioni, e i suoi meriti vanno riconosciuti fino in fondo. Ha ereditato, nel 2019, una squadra lontana dalla Juventus (e non solo) e l’ha portata ad un livello superiore, da dominata a dominatrice, nel giro di poco più di un anno. Giusto in tempo per approfittare del vuoto di potere al vertice del calcio italiano.

Nelle ultime 18 giornate l’Inter ha conquistato 46 punti su 54 incassando appena otto gol e lasciando le briciole agli avversari. Un piglio che ha ricordato molto da vicino quello che la Juventus stessa ha mostrato in questi anni: da padroni assoluti del campionato. Nove scudetti consecutivi sono un’impresa difficile soltanto da avvicinare, figuriamoci da ripetere. Ma se oggi in Italia c’è una squadra nella posizione di poter progettare una striscia di successi, quella è l’Inter. A patto di fare chiarezza sul futuro strategico e, di riflesso, su quello di Antonio Conte. Un passaggio delicato, da gestire bene. Perché si è visto: con lui le storie vincenti nascono o finiscono.

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Giornalista sportivo, caporedattore di Fanpage.it con delega all'area Sport. Tra le esperienze precedenti, ho ricoperto il ruolo da direttore di Goal.com, network di informazione calcistica del gruppo DAZN.
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