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L’incredibile tavolata alla Casa Bianca con Donald Trump e Cristiano Ronaldo: chi sono gli altri

Cristiano Ronaldo è stato tra gli ospiti eccellenti della cena di stato organizzata dal presidente americano Donald Trump in onore del principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman. La tavolata ha messo assieme un gruppo di persone di potere mostruoso. Imbucato anche Infantino…
A cura di Paolo Fiorenza
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Cosa ci faceva stanotte alla Casa Bianca Cristiano Ronaldo, elegantissimo assieme alla sua compagna e futura moglie Georgina Rodriguez? E perché il 40enne campionissimo del calcio si è seduto in un'incredibile tavolata assieme al presidente degli Stati Uniti Donald Trump? Ronaldo, arrivato ormai a un apice di esistenza dove il denaro non è più il criterio per valutare il proprio status di persona influente a livello mondiale, era uno degli ospiti eccellenti invitati alla cena di stato organizzata da Trump in onore del principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman. La presenza del bomber portoghese era chiaramente legata al suo ruolo di ambasciatore della nazione saudita agli occhi del mondo: Ronaldo non solo gioca da due anni a Riad nell'Al Nassr, ma è anche impegnatissimo a spendersi per magnificare tutto quello che a che fare con i suoi nuovi datori di lavoro (il suo attuale club dipende direttamente dal fondo sovrano saudita).

Il ruolo di Cristiano Ronaldo: ambasciatore dell'Arabia Saudita nel mondo, non è solo calcio

Trump ha dunque chiuso un occhio e anche l'altro di fronte alla perdurante situazione di violazione dei diritti umani in Arabia Saudita, offrendo il massimo palcoscenico al leader de facto del Paese (da lui definito "amico di lunga data"), al quale Ronaldo sta dando una robusta mano (ricevendo in cambio oltre 200 milioni l'anno) nell'operazione di ‘sportswashing' – ovvero la ‘ripulita' della propria immagine a livello internazionale tramite lo sport – intrapresa a tambur battente negli ultimi anni.

Cristiano Ronaldo a cena con Donald Trump alla Casa Bianca
Cristiano Ronaldo a cena con Donald Trump alla Casa Bianca

Secondo Sanam Vakil, direttrice del programma Medio Oriente e Nord Africa presso la Chatham House (un centro studi britannico specializzato in analisi geopolitiche), l'Arabia Saudita ha "investito molto in eventi e personaggi di alto profilo per mettere il regno sulla mappa mondiale" in termini di sport e turismo e lo stesso Ronaldo ha definito bin Salman "il nostro capo" nell'intervista rilasciata qualche giorno fa a Piers Morgan. Inoltre all'inizio di questo mese è intervenuto a un evento del Ministero del Turismo a Riad, dove ha parlato dei progetti di sviluppo del regno.

Dal canto suo, Trump nel suo discorso a Washington non ha mancato di citare Ronaldo: "Mio figlio (il 19enne Barron, ndr) è un suo grande tifoso – ha detto il 79enne presidente americano – Credo che ora rispetti un po' di più suo padre, solo per il fatto che gliel'ho presentato".

Gli invitati alla cena alla Casa Bianca con Trump, Ronaldo e Mohammed bin Salman: una concentrazione di potere e ricchezza mostruosa

Il parterre della cena alla Casa Bianca con Ronaldo e Trump era di livello stellare, con una concentrazione di potere economico senza eguali: Cristiano e Georgina erano tra i più vicini a lui e alla first lady Melania, che erano a capotavola con Mohammed bin Salman. Assieme a loro c'erano anche il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, il CEO della Apple Tim Cook, il CEO di Tesla e SpaceX Elon Musk (che dunque ha fatto ‘pace' con Trump dopo la clamorosa rottura dello scorso giugno) e anche un altro esponente di primo piano del calcio mondiale, ovvero il numero uno della FIFA Gianni Infantino, diventato negli ultimi mesi amico molto stretto di Donald per interessi reciproci (da un lato il Mondiale per Club e la Coppa del Mondo organizzati negli USA, dall'altro la volontà di usare la popolarità mondiale del calcio come veicolo di propaganda).

Altri ospiti di rilievo nell'East Room (la sala della cena) erano Jeff Bezos (Amazon), Jensen Huang (Nvidia), Mary Barra (General Motors), Stephen Schwarzman (Blackstone) e Mike Wirth (Chevron), in un connubio indissolubile e mostruoso di potere e ricchezza.

Erano anni che Ronaldo non metteva piede negli Stati Uniti, in seguito alle accuse mossegli da Kathryn Mayorga, che aveva affermato di essere stata violentata dal campione portoghese in una stanza d'albergo di Las Vegas nel 2009. Cristiano aveva negato tutto e nel 2019 i procuratori statunitensi avevano dichiarato che le accuse non potevano essere provate e dunque la vicenda non avrebbe avuto alcun seguito.

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