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L’immagine di Patrick Zaki proiettata prima di Bologna-Juve sul maxischermo del Dall’Ara

Pochi minuti prima di Bologna-Juventus, domani sera allo stadio Dall’Ara di Bologna sarà proiettata sul maxischermo dello stadio un’immagine di Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna detenuto in Egitto da oltre un anno. Il club rossoblù, insieme al Comune e all’Università, vuole sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica sul caso del giovane egiziano.
A cura di Marco Beltrami
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Le partite di calcio spesso e volentieri offrono la possibilità di sensibilizzare tifosi e opinione pubblica, anche su temi extra-sport. Sarà così anche per Bologna-Juventus, attesissima sfida valida per l'ultima giornata di Serie A, in cui i bianconeri si giocano l'accesso alla prossima Champions League. Prima del fischio d'inizio sul maxischermo dello stadio Dall'Ara di Bologna, sarà proiettata l'immagine di Patrick Zaki, lo studente dell'Università del capoluogo emiliano detenuto in Egitto.

Quella tra Bologna e Juventus sarà una sfida molto seguita. Il match della 38a e ultima giornata del campionato mette in palio punti pesantissimi per i bianconeri. La squadra di Pirlo lotta per qualificarsi alla Champions e dovrà necessariamente vincere e sperare in un passo falso di una tra Napoli e Milan. Non ci saranno ancora i tifosi allo stadio Dall'Ara, ma saranno tantissimi gli spettatori e i tifosi che seguiranno il confronto in TV. Quale migliore occasione dunque per un'iniziativa per sensibilizzare l'opinione pubblica ancora una volta sulla vicenda di Patrick Zaki.

Prima del fischio d'inizio, durante il riscaldamento e nelle fase dell'immediato pre-partita sarà proiettata sul maxischermo dell'impianto, l'immagine di Patrick Zaki. La storia del classe 1991 egiziano ha fatto il giro del mondo. Lo studente dell'Università di Bologna, è stato arrestato nel febbraio 2020 dopo che era tornato a casa per fare visita ai parenti. Da allora il ragazzo è detenuto con l'accusa di propaganda sovversiva e terrorismo. Un'accusa che nasce da alcuni presunti post su Facebook, che Zaki però non avrebbe mai pubblicato, come accertato più volte durante le udienze in tribunale. Ecco allora che ancora una volta, anche sfruttando un evento sportivo si vuole cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica sul caso del giovane egiziano

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