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L’amicizia tra Danilo e Alex Sandro dal Porto alla Juventus: “Non può stare lontano da me”

Danilo e Alex Sandro sono stati intervistati dalla Uefa in qualità di ex del Porto in vista della sfida della Juventus per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. Entrambi, sono uniti da un profondo legame d’amicizia: “Un rapporto vero, è come stare in famiglia quando siamo insieme”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Juventus dovrà affrontare il Porto negli ottavi di finale d'andata di Champions League. I bianconeri saranno chiamati subito a riscattare la sconfitta subita a Napoli in campionato e tuffarsi nuovamente nella competizione europea dalle grandi orecchie. Pirlo dovrà fare a meno di Cuadrado per un problema muscolare e così si ritroverà a giocare con Alex Sandro nel ruolo di terzino sinistro e Danilo come terzino destro. I due brasiliani sono due giocatori importanti per la Juventus e sono stati soprattutto due grandi ex del club portoghese.

Proprio in virtù di questo doppio passato al "Do Dragao", la Uefa ha intervistato i due giocatori bianconeri in occasione del match d'andata in Portogallo. Una chiacchierata simpatica in cui è emerso soprattutto il forte legame d'amicizia tra i due giocatori che hanno parlato del Porto come un'esperienza formativa che gli ha consentito di crescere molto e di responsabilizzarsi quando hanno lasciato per la prima volta in Brasile: "Siamo cresciuti molto in quel periodo e la nostra amicizia ci ha aiutato molto ad adattarci in un altro Paese".

Due gemelli della fascia che sfideranno il Porto con la maglia della Juventus. Cresciuti in Portogallo nella loro prima esperienza europea in un club professionistico, i due giocatori sono stati sempre molto legati da una profonda amicizia. "Nella vita ho solo pochi amici veri – racconta Danilo – e uno di questi è Alex". Parole forti nei confronti del suo compagno di squadra: "Abbiamo fatto lo stesso percorso – sottolinea il Alex Sandro –  ed è come stare in famiglia con lui in squadra".

"Vieni qui a giocare con me – sottolinea Danilo – Così mi diceva Alex quando provavo ad andare a giocare altrove". I due raccontano di essere cresciuti molto nella propria esperienza al Porto: "Siamo cresciuti molto come giocatori e come uomini  – ha specificato Danilo – È stato un periodo di grandi cambiamenti trasferendoci da un Paese all'altro". Alex Sandro ricorda: "Anche durante i ritiri voleva stare in camera con me. La verità è che non può stare lontano da me per troppo tempo".

Il Porto, l'avversario peggiore da affrontare adesso

I due scherzano nel corso dell'intervista, ma poi diventano seri quando iniziano a parlare della sfida contro la propria ex squadra in Champions con la maglia della Juventus: "Conceição preparerà questa partita per andare avanti nella competizione – ha detto Danilo – Il Porto è difficile da affrontare in questo tipo di partite".

Alex Sandro entra più nello specifico, parlando del fattore tecnico della squadra: "Quello che fa la differenza nel Porto è la mentalità – ha raccontato – Aspettavano sempre le sfide con le big con grande trepidazione. Dovremo fare attenzione a Corona che è un grande giocatore". 

La stagione con la Juventus fino a questo momento

I due arrivano da momenti differenti in questa stagione. Danilo è un titolare fisso di Pirlo che ha puntato subito sull'ex City, mentre Alex Sandro è reduce da un lungo infortunio che solo qualche settimana fa l'ha visto ritornare in campo. "Siamo in corsa per tutte le competizioni – sottolinea Danilo – e penso che finora la stagione sia stata positiva". Più razionale Alex Sandro che non nasconde qualche piccola difficoltà: "Ci sono stati tanti cambiamenti e diversi risultati negativi".

Il segreto della loro amicizia, sta anche nel sapersi dare i consigli in campo, così come hanno sempre fatto dal Santos al Porto fino alla Juventus: "A volte gli dico di non spingere troppo sulla fascia e invece lui va sempre al 100% – spiega Danilo – Per questo a volte mi arrabbio con lui perché non mi fa mai rifiatare durante l'allenamento".

E sui diversi cambiamenti tattici di Pirlo a gara in corso, entrambi sono stati d'accordo su questo concetto fondamentale: "Penso che questo sia il futuro del calcio, il calcio è molto più di semplici movimenti in campo". 

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