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L’amichevole si trasforma in un regolamento di conti: è caccia all’uomo tra calci, pugni e schiaffi

Durante una gara amichevole in Costa Rica, una enorme zuffa ha coinvolto tutti i giocatori in campo e in panchina: match sospeso al 26′ e ripreso solo per il 2° tempo. “Non è la prima volta che accade, soprattutto quando non ci sono le riprese TV”
A cura di Alessio Pediglieri
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La Guanacaste Sports Association ha organizzato una partita contro la Municipal Liberia per celebrare il suo 50° anniversario, ma nulla è andato per il verso giusto e dopo soli 26 minuti di gara, l'amichevole ha rischiato di essere sospesa per lo scatenarsi di una enorme rissa che ha coinvolto tutti i giocatori in campo, quelli della panchina e gli staff tecnici. Un vero e proprio regolamento di conti che ha richiamato in campo le forze dell'ordine e che ha fatto il giro dei social mettendo in mostra il peggio del calcio costaricano.

Il clima di pace e fratellanza a dire il vero è durato pochissimo, ancor meno dei 26 minuti di gioco perché sin da subito si è assistito ad un calcio duro, fatto di continui contatti tra i giocatori della Guanacaste e della Liberia, due società appartenenti alla Costa Rica Soccer League. Così, l'occasione di trascorrere un piacevole pomeriggio di calcio e sport si è tramutato in una vera e propria caccia all'uomo quando al 26′ il ‘Clasico de la Pampa‘ come viene definita da sempre questa gara ha perso ogni controllo, impedendo di proseguire e interrompendo il primo tempo. Poi, solamente dopo l'intervento delle forze dell'ordine e con le squadre ritornate negli spogliatoi, si è riusciti a ritrovare la calma necessaria per proseguire la ripresa, con il match che si è concluso su un rocambolesco 3-3.

Un pareggio a suon di gol al quale non hanno però potuto partecipare i giocatori che hanno scatenato la mega rissa, rimasti negli spogliatoi durante l'intervallo. La scintilla è scoccata quando la Libera ha prima pareggiato e poi ribaltato il risultato portandosi sul 2-1. L'esultanza dell'attaccante della Liberia autore della rete, Erick Zúñiga, non è stata apprezzata dagli avversari e così è iniziata una lite col giocatore del Guanacaste, Joseph Bolaños. Subito tutto è degenerato: sono volati pugni, calci e schiaffi e tutti i giocatori in campo si sono ritrovati coinvolti in una vera e propria zuffa da Far West, con le immagini, riprese in diretta TV che sono finite sui social diventando ben presto virali.

Una incredibile baraonda violentissima che è durata diversi minuti e anche quando in un primo momento sembrava fosse tornata la calma, la furia agonistica si è riaccesa improvvisamente, costringendo all'intervento le forze dell'ordine presenti alla partita. Il primo tempo si è fermato al minuto 26 e non si è potuto continuare con i rispettivi staff tecnici che hanno faticosamente riportato i giocatori negli spogliatoi. Il manager della squadra locale, Yosimar Arias , si è poi recato nello spogliatoio avversario per parlare con il manager del Municipal, Felipe Eusse, per trovare il modo di riprendere il gioco.

Alla fine la Liberia ha accettato di tornare in campo non prima di un "accordo" tra le parti: non ci sarebbero dovuti essere i principali attori della zuffa. E così è stato, anche se nessuno è stato realmente espulso poichè, come accade spesso nelle amichevoli costaricane, è consuetudine tra le squadre decidere prima del calcio di inizio le regole da adottare. E tra Guanacaste e Liberia si era deciso che non ci sarebbero stati limiti di sostituzioni e che l'arbitro avrebbe fatto giocare senza estrarre cartellini. Con le imbarazzanti conseguenze che tutti hanno potuto vedere.

"Ci dispiace davvero enormemente" ha poi serenamente ammesso l'allenatore del Guanacasteca, Yosimar Arias che si è rammaricato per quanto accaduto durante il ‘Clasico Pampero'. "Ciò che è accaduto è un vero peccato" ha detto a FUTV rivelando però un ulteriore incredibile retroscena: "Quando questi incontri non vengono trasmessi questi episodi accadono di frequente. In altre occasioni si è arrivati spesso alle mani". Peccato che in questo caso ci fosse la diretta TV e tutto è finito in pasto al mondo, costringendo il calcio costaricano a fare una pessima figura globale.

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