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La Germania ha scoperto cosa è andato storto ai Mondiali in Qatar: nel resort era tutto sbagliato

Dopo il fallimento ai Mondiali in Qatar, la Federcalcio tedesca ha provato ad analizzarne i motivi. E ne è nato un quadro particolare, che ha puntato l’indice sulla gestione e la logistica di un ritiro che si è rivelato un clamoroso autogol.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Germania ha dovuto salutare i Mondiali in Qatar ben prima di quanto previsto, non riuscendo a superare nemmeno la fase a gironi. Un fallimento sportivo che in patria ha lasciato allibiti, viste le premesse e le aspettative della vigilia attorno alla squadra di Flick che era stata inserita nel ristretto numero di possibili pretendenti alla finale del 18 dicembre. Invece, l'esclusione clamorosa e le polemiche successive avrebbero portato a galla uno dei motivi principali di una spedizione mondiale da dimenticare in tutta fretta.

L'avventura mondiale, il ritiro in Qatar, la gestione della squadra. Tutto è passato sotto la lente di ingrandimento della Federcalcio tedesca che ha analizzato a mente fredda i possibili motivi di quanto avvenuto. Sconcertanti le prestazioni in campo, con una Nazionale che è apparsa sempre in difficoltà. Dopo il k.o. clamoroso all'esordio con la rimonta del Giappone, il pareggio contro la Spagna e poi, l'inutile vittoria contro la Costa Rica. Tutte gare giocate al di sotto dei propri livelli e che hanno condannato i giocatori ad un mesto e polemico ritorno a casa.

L'atroce sospetto di quanto sia realmente avvenuto nelle settimane passate in Qatar sembra essersi concretizzato dopo due ore e mezza di faccia a faccia tra  il presidente della DFB Bernd Neuendorf  e il vicepresidente Hans-Joachim Watzke che hanno coinvolto anche il ct, Hansi Flick il quale avrebbe scagionato i propri calciatori non imputando la debacle mondiale alla scelta del lussuoso resorto alla gestione del ritiro. L'accusa più grave rivolta al gruppo squadra sarebbe che durante l'intera permanenza in Qatar, si sarebbe respirata una particolare atmosfera di ‘vacanza', con mogli e figli al seguito, con il comportamento di amici e familiari – presenti nell'hotel della squadra – che avrebbero condizionato i giocatori, distratti da tutto ciò.

I vertici del calcio tedesco sono rimasti perplessi tanto dagli eventi fuori dal campo quanto da quelli visti in campo nelle tre partite della prima fase a gironi. La Germania aveva scelto di soggiornare presso il "Zulal Wellness Resort" nel nord del Qatar, uno degli alloggi più lontani dal centro di Doha per trovare la tranquillità e la concentrazione necessarie. Un resort a cinque stelle che si estende fino al Golfo Persico, dotato di ogni comfort da prima classe dove però hanno destato più di qualche semplice clamore i continui postati sui social, a bordo piscina mentre i mariti-giocatori badavano ai figli, da parte di compagne e mogli: continui selfie da tedeschi in gita più che da professionisti impegnati nel più importante appuntamento calcistico dell'anno.

L'errore logistico del ritiro tedesco, lontanissimo e isolato rispetto a tutti gli altri, si è rivelato un autentico autogol (Credits: Fifa)
L'errore logistico del ritiro tedesco, lontanissimo e isolato rispetto a tutti gli altri, si è rivelato un autentico autogol (Credits: Fifa)

Non solo. Anche l'enorme distanza che separava il resort da Doha – più di 111 chilometri – ha inciso sulla gestione dei trasferimenti e sulla logistica. Non a caso, proprio la Germania era stata multata dalla stessa FIFA per non aver presentato un giocatore in conferenza stampa insieme al proprio allenatore, con Flick che aveva giustificato tale scelta figlia proprio della lontananza tra ritiro e il centro per parlare ai giornalisti. Tante supposizioni che si accavallano, tutte figlie di una enorme delusione. La realtà è che non basta un selfie o un resort da sogno cui dare la colpa per spiegare il fallimento sportivo di una delle nazionali che da sempre sa restare ai vertici del calcio mondiale.

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