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La Fiorentina apre alla Juve: “Impossibile pensare di perdere Vlahovic a parametro zero”

La Fiorentina ha confermato la volontà di trattare Vlahovic davanti alla migliore offerta. Anche se vorrà dire cederlo alla Juventus: “Ma prima dobbiamo parlare con gli agenti”
A cura di Alessio Pediglieri
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Dusan Vlahovic va venduto. E bene. La Fiorentina ha chiarito la propria posizione anche davanti alle continue speculazioni di mercato attorno al suo gioiello serbo con cui oramai è arrivata ai titoli di coda. Colpa del giocatore, secondo il club gigliato, che ha sbattuto la porta a qualsiasi trattativa e il cui entourage ripetutamente si è fatto negare per avere un confronto positivo.

Tutte mosse, che dalla società sono state lette come un enorme preparativo di fuga con direzione già ben delineata, verso Torino, sponda bianconera. Così, dopo numerose dichiarazioni di attenta valutazione su come gestire la delicata situazione, l'ultima che scardina l'ultimo stipite: la Fiorentina è pronta a cedere il giocatore al miglior offerente senza guardare in faccia al nuovo proprietario.

Dunque, si dovrà aggiungere un po' di zucchero perché la pillola vada giù. E lo zucchero è costituito dal prezzo del cartellino di un giocatore che in questa stagione si è confermato tra i più prolifici in circolazione, scalando classifiche di marcatori e venendo indicato come la nuova stella dei prossimi anni nelle aree di rigore. Insomma, chi si aggiudica Vlahovic può gioire per almeno sei-sette stagioni, un acquisto a lunga conservazione ma per il cui prezzo bisogna passare dalla cassa viola che non è certo a buon mercato.

"Gli affari non si fanno da soli" aveva ammonito qualche giorno fa il braccio destro di patron Commisso, Joe Barone, indicando nel tentativo dei procuratori del serbo di chiudere un accordo con la Juventus – senza passare dalla Fiorentina – che ciò non poteva essere possibile. Dopotutto la Viola ha ancora il contratto stretto tra le mani con scadenza giugno 2023 e, quindi, volendo non ha tutta questa fretta di cedere Vlahovic subito. Come predica in casa nerazzurra Marotta, "i tentativi vanno fatti" ed è per questo che a Firenze si ascoltano le voci. Soprattutto provenienti dall'esterno dalla Premier League, dove era giunto il tam-tam di molti milioni proposti dall'Arsenal. Col benestare della Fiorentina ma non quello di giocatore ed entourage che spingerebbero per solo e un'altra destinazione: la Juventus.

Così, la sensazione che oltre lo strappo ci sia anche dell'altro che non può restare in seno alla Fiorentina fino a fine stagione, visto che potrebbe deteriorare rapporti ed equilibri costruiti con saggezza da dirigenza e tecnico. "Una società che fattura 75 milioni di euro l'anno e che ha un asset che vale, non può permettersi perderlo a parametro zero" ha sentenziato nella serata di lunedì 24 gennaio (a sei giorni dalla chiusura del mercato) Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina. Il che significa due cose.

Primo, la Fiorentina, nella peggiore delle ipotesi, è disposta a perdere Vlahovic sin da subito. In avanti la società è già corsa ai ripari con l'acquisto di Piatek e il vuoto è in parte colmato: "Abbiamo ricevuto delle offerte importanti, molto sostanziose ma non abbiamo mai avuto un riscontro. Da parte nostra c'è sempre stata grande trasparenza e tutte le nostre porte sono aperte" ha ripetuto Pradè a Sportitalia.  "Anche a rimetterci seduti per il rinnovo".

Secondo, la Fiorentina è pronta a ottimizzare al massimo la trattativa, cercando di finalizzare economicamente il massimo. Insomma: Vlahovic va venduto al miglior offerente, fosse anche la Juventus: "Siamo aperti a tutti, anche alla Juventus, così evitiamo nuove interpretazioni. Ma gli agenti devono dirci prima le loro reali intenzioni…"

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