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Koulibaly si schiera con Lukaku: “Ha fatto bene a reagire ai razzisti. Certe cose le ho subite anche io”

L’ex difensore del Napoli, oggi al Chelsea, ha preso posizione rispetto a quanto accaduto nella semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Inter: “Ci sono alcune persone che pensano di fare quello che vogliono. Sono orgoglio di Romelu e di quella esultanza”.
A cura di Maurizio De Santis
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Kalidou Koulibaly s'è schierato dalla parte di Romelu Lukaku dopo i fatti di Torino.
Kalidou Koulibaly s'è schierato dalla parte di Romelu Lukaku dopo i fatti di Torino.

La reazione polemica e l'esultanza di Romelu Lukaku dopo il gol segnato al 95° alla Juventus hanno messo il dito nella piaga. Quel gesto compiuto (anche) per replicare ai cori e agli insulti razzisti ha provocato un terremoto, dentro e fuori dal campo. Sul rettangolo verde la polemica è degenerata in rissa (lo stesso attaccante belga è stato squalificato) con Cuadrado e Handanovic arrivati alle mani al termine della semifinale di Coppa Italia, mentre la chiusura della Curva bianconera per un turno da parte del Giudice Sportivo come conseguenza dell'atteggiamento ostile dei tifosi ha acceso i riflettori su quegli atteggiamenti che negli stadi italiani si ripetono di continuo nonostante i provvedimenti sanzionatori. "Spero stavolta facciate qualcosa", è il messaggio del calciatore alla Lega Serie A che aveva fatto seguito alla dura presa di posizione da parte della sua agenzia.

Le offese subite dall'attaccante dell'Inter fanno parte di quel corredo accessorio di orrore e intolleranza che, sia pure in forme differenti, attraversa la maggior parte degli impianti di Serie A. "La storia si ripete", ha ammesso Kalidou Koulibaly del Chelsea nell'intervista alla BBC. Al difensore senegalese sembra di vivere in un altro mondo da quando gioca in Premier League, in quell'Inghilterra che di fronte a certi problemi non volta la testa dall'altra parte e agisce in maniera perentoria. Quando giocava in Serie A e nel Napoli ha provato sulla sua pelle situazioni spiacevoli.

La reazione di Lukaku e il parapiglia in campo con i calciatori della Juventus.
La reazione di Lukaku e il parapiglia in campo con i calciatori della Juventus.

Gli è successo a San Siro contro i nerazzurri, quando l'arbitro gli rifilò un cartellino giallo per le proteste e lo espulse perché si ribellava dinanzi alla violenza verbale dei cori, e ancora all'Olimpico contro la Lazio (allora l'arbitro Irrati interruppe, come da regolamento, la partita). Oppure a Firenze quando si rese protagonista di un faccia a faccia con un tifoso o, ancora, a Bergamo e a Verona. Sa di cosa parla, sa cosa vuol dire. Certe cose gli fanno ancora male quando ci pensa, la sensazione di stupore è sempre la stessa. Perché accade e non si riesce a far nulla? Non ha trovato né trova tutt'ora risposta.

"Ci sono alcune persone stupide che pensano di poter fare quello che vogliono – le parole del centrale senegalese -. Io sono con Romelu. Conosco questa sensazione, è successo a me ed è davvero brutto". Riflessione che non fa una piega e trova conferma nell'altra immediatamente successiva dedicata all'esultanza del belga che ha portato il dito davanti alla bocca. "Dobbiamo essere orgogliosi di lui, orgogliosi di quello che ha fatto. Non ha mancato di rispettato nessuno e ha semplicemente manifestato i suoi sentimenti. Per me è stato bello. Forse hanno interpretato male quella situazione credendo che la sua fosse una provocazione, ma la realtà è che ha subito delle brutte cose. E noi lo sosterremo sempre".

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