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Juventus, il 4-3-1-2 funziona: Sarri costretto a cambiare per gli infortuni

Nel march contro il Brescia, il tecnico bianconero ha dovuto sopperire alle assenze schierando la squadra con il 4-3-1-2. un modulo che si è confermato una valida alternativa e che ha esaltato le doti di Ramsey e Dybala. “4-3-3 o 4-3-1-2? Ritengo che bisogna preparare la squadra ad entrambe le soluzioni”, ha spiegato Sarri nel post gara del Rigamonti.
A cura di Alberto Pucci
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È una Juventus "camaleontica" quella che Maurizio Sarri ha messo in campo in questa prima parte di stagione. Fedele da sempre al suo modulo di riferimento (il 4-3-3), che tante soddisfazioni gli aveva dato negli anni passati, il tecnico di Figline Valdarno ha infatti cambiato in corsa a causa di alcuni infortuni. Dopo il ko di Douglas Costa, sì è infatti vista una squadra diversa, disposta sul terreno di gioco con un 4-3-1-2 che ha esaltato le caratteristiche di pedine fondamentali con Aaron Ramsey: a Brescia tra i migliori, dopo aver giocato dietro le due punte.

Il modulo utilizzato al "Rigamonti", scelto anche per sopperire all'assenza di Cristiano Ronaldo, ha inoltre riportato all'attenzione di tutti non solo Gonzalo Higuain (in realtà mai scomparso dai radar), ma anche e soprattutto Paulo Dybala: tenuto in naftalina fino a qualche settimana fa, e tornato ad incantare nella sua posizione preferita, ovvero quella di secondo attaccante accanto alla prima punta.

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Squadra che vince si cambia

Un piccolo ma necessario stravolgimento che ha coinvolto solo il reparto offensivo, dato che difesa e centrocampo si sono presentati a Brescia nella loro veste abituale: quattro difensori davanti a Szczesny e Pjanic, Khedira e Matuidi a dirigere il traffico in mezzo al campo.

"4-3-3 o 4-3-1-2? Penso che bisogna essere pronti a tutte e due le soluzioni – ha fatto sapere Sarri, subito dopo la vittoria di Brescia – Adesso abbiamo problemi con gli esterni offensivi e mi sembrava logico andare a sfruttare le risorse che abbiamo in questo momento nei centrocampisti centrali. Dipende dai momenti della stagione, ma ritengo che bisogna preparare la squadra ad entrambe le soluzioni. Se poi tra un mese i nostri attaccanti esterni saranno tutti in grande salute, riprenderemo in considerazione il tutto".

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