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Juventus, Buffon: “L’Inter rimane la rivale numero uno per lo scudetto”

Il portiere bianconero, premiato oggi dall’Onu con la nomina di Goodwill Ambassador, ha parlato della squadra nerazzurra dopo la vittoria di San Siro: “Conosco benissimo Conte, il suo modo di insegnare il calcio, di ragionare, di trasmettere convinzioni. Saranno loro i nostri rivali per il tricolore”.
A cura di Alberto Pucci
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Il primo derby d'Italia è andato alla Juventus, ma la sfida è destinata a durare per tutta la stagione. Oltre al Napoli, la squadra di Conte rimane l'avversaria più accreditata per cercare di rompere il dominio bianconero come ha ammesso anche Gigi Buffon: "L'Inter è la rivale numero uno della Juventus, senza il minimo dubbio. Lo è perché conosco benissimo l'allenatore, il suo modo di insegnare il calcio, di ragionare, di trasmettere convinzioni. Conosco bene anche il direttore, Marotta, e anche moltissimi calciatori, che sono di primissimo livello".

Il portiere bianconero, premiato oggi dall'Onu con la nomina di Goodwill Ambassador, ha poi parlato di questi primi mesi di lavoro con il nuovo allenatore: "Sarri ha le idee chiare e noi abbiamo voglia di apprendere qualcosa di diverso rispetto agli ultimi 10 anni. La sua filosofia ci piace, i grandi giocatori hanno bisogno di stimoli. Ha una carriera quasi trentennale e ha toccato il punto più alto proprio alla Juventus. Ha tante convinzioni che trasferisce alla squadra che ha voglia di apprendere. Le prestazioni e i risultati arriveranno".

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Un pensiero alla Nazionale

"Il gruppo ha voglia di apprendere qualcosa di diverso rispetto agli ultimi dieci anni – ha aggiunto – Tutti parlano solo di Allegri, ma c’è stato anche Conte prima e ce ne sono stati altri. Credo che questo modo di giocare e questo calcio è una filosofia che non avevamo mai conosciuto e ci piace, i grandi giocatori hanno bisogno sempre di stimoli e poi i risultati arrivano di conseguenza".

Dopo esser rientrato in Italia, Gigi Buffon ha anche affrontato il discorso di un'eventuale convocazione in Nazionale in caso di qualificazione anticipata: "Un'ultima partita in azzurro? Accetterei con gran piacere solo nel momento in cui decidessi di smettere di giocare, prima non avrebbe senso. Mancini ha sempre dimostrato attenzione e delicatezza nei miei confronti. Come detto altre volte è qualcosa di non dovuto e che non cerco".

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