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Juve-Inter a porte chiuse, Sarri non ci sta: “Allora anche le altre partite”

L’allenatore della Juventus, nella conferenza stampa della vigilia della partita di Champions con il Lione, ha contestato la decisione di far giocare la partita scuetto tra Juventus e Inter, posticipo della 26a giornata a porte chiuse: “Juve-Inter a porte chiuse? Allora anche le altre partite”.
A cura di Alessio Morra
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Maurizio Sarri non ci sta. L'allenatore bianconero, senza mezzi termini, contesta la decisione di giocare a porte chiuse la sfida scudetto tra Juventus e Inter. Il tecnico, parlando con Sky prima della conferenza stampa della vigilia della partita degli ottavi d'andata di Champions con il Lione, ha criticato questa scelta dicendo:

Attendiamo comunicazioni ufficiali. Credo che se sarà porte chiuse, dovrebbe valere per tutta la Serie A. Perché anche in altri stadi sicuramente andranno spettatori che per tutta la settimana lavorano in Lombardia, Piemonte e nelle altre regioni italiane.

Sarri ha parlato anche del Coronavirus

L'allenatore della Juventus ha risposto anche a una domanda sul Coronavirus dicendo che questo non è un problema solo italiano, ma che riguarda tutta l'Europa. E Sarri, uomo che ama i numeri, cita le statistiche e spiega perché l'Italia, secondo lui, ha un numero più alto di contagiati rispetto alla Francia:

La mia opinione è che il virus sia un problema europeo, non italiano. Noi abbiamo fatto 3.500 test, in Francia 300: se ne ne fate 3.000, probabilmente avrete gli stessi contagiati nostri. I nostri tifosi hanno il diritto di essere qui.

Il futuro alla Juve di Sarri

Sono stati fatti già dei nomi di possibili successori del tecnico juventino, che però è molto tranquillo. Sarri ha un contratto triennale e cita le parole del presidente Andrea Agnelli.

Agnelli mi ha parlato di un progetto triennale, ho fiducia nel presidente che solitamente parla in modo schietto.

La Juve non è la favorita della Champions

Mentre Cristiano Ronaldo ha in ‘testa' solo la Champions League, Sarri dice di non sentire troppo la pressione europea. In Italia sì, l'allenatore sente il peso dell'essere favorito, ma in Champions è tutto diverso. Secondo Sarri sono una decina le squadre che possono ambire al trofeo:

Lo sento molto più in Italia, dove abbiamo l'obbligo di essere favorito e di centrare gli obiettivi. In Europa fate tutti finta di nulla, ma ci sono squadre più potenti di noi e una rosa almeno forte come la nostra. Siamo una decina di squadre con lo stesso sogno, ma dal punto di vista delle responsabilità è molto più pesante giocare in Italia. La Champions resta un sogno, in Italia oggi è ancor più difficile. Vent'anni fa eravamo il paese più forte, ora siamo stati capaci di farci superare da molti movimenti. Essendo un sogno, siamo fortunati a poterlo inseguire: se lo raggiungiamo è un'estasi.

Cristiano Ronaldo macchina da gol

Il tecnico esalta il portoghese che ha segnato nelle ultime undici partite di campionato e fa paura ovviamente anche al Lione. Sarri sa di potersi fidare ciecamente di Cristiano Ronaldo, autore di 128 gol in Champions League.

Non solo in Francia, è apprezzato ovunque. Nelle ultime 11 gare ha fatto 15/16 gol, è trainante e sta bene sotto ogni punto di vista. Quando ha gamba ed entusiasmo è trascinante anche in allenamento per i compagni.

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