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Juve, Douglas Costa e Dybala spezzano il miglior Milan della stagione

Per 70 minuti il Milan gioca meglio della Juve, che esce alla distanza e vince 1-0. I limiti dei rossoneri pesano: è poco freddo sotto porta e non abbastanza reattivo nelle letture difensive. Sarri toglie ancora Cristiano Ronaldo ma ha ragione lui: fa entrare dalla panchina Douglas Costa e Dybala e i due cambiano la partita mentre i rossoneri si allungano.
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Il miglior Milan della stagione tiene in scacco la Juve per 70 minuti. Ma non segna e Sarri dalla panchina dà la svolta. Toglie Cristiano Ronaldo per la seconda volta in quattro giorni, toglie Bernardeschi che ha sbagliato un paio di tiri di troppo, inserisce Douglas Costa e Dybala. Due gioielli della corona per mantenere il primo posto. Dalla formazione con due punte e un trequartista a supporto, passa al tridente classico che allarga le maglie della difesa del Milan e ne aumenta l'incertezza nelle letture preventive. Sono proprio Douglas Costa e Dybala ad avviare e concludere nello stretto la combinazione per il gol della vittoria della Joya, rifinita da un Higuain capace di essere centrale anche lontano dall'area. Con la forza dell'intuizione e della comprensione del gioco.

Le formazioni: il Milan difende alto e aggressivo

Il Milan sfida la Juve con un 4-3-3 che si sviluppa con terzini alti e aperti sulla fascia, mezzali più centrali a supporto della profondità e Krunic molto dinamico nella ricerca degli spazi: interessante il suo dialogo in area nello stretto con Piatek.

La Juve, unica squadra imbattuta nei cinque principali campionati d'Europa, sceglie il 4-3-1-2 con Bernardeschi trequartista con licenza di scorrazzare tra le linee. Sarri tiene stretti i centrocampisti nelle transizioni. In questo contesto iniziale, diventa ancora più cruciale il ruolo di Pjanic che ha l'intuizione rapida e la precisione nel passaggio lungo per ribaltare l'azione anche con un solo tocco. Con gli spazi che si addensano, infatti, il pallone deve girare ancora più rapidamente.

Il primo tempo di Pjanic e Bennacer: la diversa interpretazione del ruolo di playmaker basso
Il primo tempo di Pjanic e Bennacer: la diversa interpretazione del ruolo di playmaker basso

Linee strette, Bernardeschi cerca spazio sulle fasce

Si nota nel Milan la volontà di mantenere una notevole compattezza verticale, di alzare la difesa e tenere le tre linee compatte in 20-30 metri per contrastare la circolazione del pallone dei bianconeri. La Juve, che resiste bene al pressing alto degli avversari, non alza a sua volta la sua pressione sui portatori di palla del Milan. Però controlla i tempi del gioco, Ronaldo e Bernardeschi sorvegliano gli spazi di mezzo e aspettano l'occasione giusta per l'imbucata verso Higuain che si muove a elastico fuori e dentro l'area. CR7 e Higuain si defilano, consentono ai terzini di dare ampiezza e alle mezzali, soprattutto Bentancur, di supportare l'azione all'interno e formare triangoli con cui lasciar scorrere il pallone in avanti. Così Bernardeschi, che parte trequartista, può muoversi dove più serve per sviluppare superiorità numerica nei corridoi interni.

I passaggi nel primo tempo: più quantità per la Juve, il Milan però entra di più in area
I passaggi nel primo tempo: più quantità per la Juve, il Milan però entra di più in area

Sarri si lamenta: gli attaccanti della Juve pressano poco

Il Milan prova allora a sfruttare la posizione di Bennacer che si libera alle spalle di Bernardeschi con l'appoggio di Theo Hernandez, costantemente in progressione nella metà campo della Juve. I due vengono cercati anche con i cambi di gioco, una variante che può sbilanciare la difesa bianconera concentrata abitualmente nella zona del pallone. Pioli chiede la difesa alta, spesso nei primi venti minuti Duarte, il più arretrato, è praticamente sulla linea di centrocampo mentre Romagnoli tiene a uomo Cristiano Ronaldo e protegge l'eventuale ribaltamento del gioco.

Sarri vorrebbe vedere gli attaccanti più decisi nell'andare a pressare sul portiere Donnarumma, ma i bianconeri tendono soprattutto a chiudere le linee di passaggio centrali e a indirizzare verso l'esterno il possesso del Milan che però non soffre difficoltà evidenti nella circolazione bassa del pallone nel primo quarto di partita. Anzi, l'azione migliore la costruisce il Milan con il cross di Bennacer che cambia gioco e libera Conti mentre i centrali della Juve arretrano. Il suo cross al volo favorisce da dietro il colpo di testa di Paquetà, non marcato in area: Szczesny la toglie dall'incrocio.

Gli interventi difensivi nella prima mezz'ora. La Juve (celeste) praticamente non va al contrasto a ridosso dell'area avversaria
Gli interventi difensivi nella prima mezz'ora. La Juve (celeste) praticamente non va al contrasto a ridosso dell'area avversaria

Il Milan, in crescita, va veloce e sfrutta gli spazi in contropiede. I rossoneri recuperano palla dal lato di Matuidi, da lì nasce il contropiede che porta Piatek al tiro, il suo più pericoloso nel primo tempo. La Juve latita invece anche in fase di possesso, manca la velocità che consentirebbe di verticalizzare e scoprire spazi alle spalle della difesa avversaria.

Sarri, i due cambi che spostano gli equilibri

Nel secondo tempo, Sarri toglie un insoddisfatto Cristiano Ronaldo  al 55′. Il portoghese, uno dei peggiori in campo, lascia posto a Dybala. Il portoghese non ha inciso, Higuain invece sì, almeno nello sviluppo delle due migliori azioni della Juve in avvio di secondo tempo. Prima rifinisce il contropiede che Bonucci avvia su una palla persa di Paquetà e scarica per il sinistro di Bernardeschi che continua a tirare, a sbagliare mira, ma ad essere nel cuore del gioco: nella prima ora di gioco è secondo per passaggi completati nella trequarti avversaria. Poi fa la sponda per il destro a giro, conclusione non usuale, di Matuidi che è un sinistro naturale e per poco non inventa un gol alla Del Piero come omaggio per il compleanno di "Pinturicchio".

Entrano Bonaventura per Krunic e Douglas Costa per Bernardeschi. Pioli vuole Calhanoglu largo a sinistra in fase di possesso, e formare così un 4-2-3-1 con Bonaventura trequartista per togliere gradi di libertà a Pjanic in fase di impostazione.

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Douglas Costa e Dybala, il tridente si allarga e il Milan si inceppa

Sarri dunque allarga la difesa del Milan con un tridente ibrido, ma più asimmetrico. Nei primi minuti, Douglas Costa rimane a galleggiare sulla trequarti con la tendenza ad allargarsi a sinistra lasciando Dybala nella zona di Cuadrado: una situazione potenziale che mette ancora più pressione in fase difensiva a Hernandez, e richiede a Calhanoglu una maggiore disponibilità nel ripiegamento.

Proprio un taglio anticipato di Douglas Costa facilita la progressione di Dybala dopo due terzi di partita. La conclusione è debole, per certi versi forzata perché Bentancur non accompagna in tempo e Higuain non è smarcato per consentire un filtrante o uno scambio nello stretto in verticale.

Le posizioni di Douglas Costa e Dybala che allargano la difesa del Milan
Le posizioni di Douglas Costa e Dybala che allargano la difesa del Milan

Le squadre si allungano. Pioli allora ricerca una maggiore velocità in penetrazione con Leao per Piatek, che è attaccante d'area più statico. Sarri invece è costretto a togliere Matuidi, botta piuttosto dura al costato, e inserire Rabiot. La Juve però non riesce a raffreddare la partita col pallone tra i piedi, a gestire il possesso per rallentare il ritmo del match e occupare gli spazi fra le linee.

Dybala segna il gol vittoria

Si gioca alle condizioni del miglior Milan della stagione. Romagnoli a un quarto d'ora dalla fine ha ancora energie per avanzare praticamente sulla trequarti per tenere strette le linee, Leao entra bene in partita e la velocità rimane l'arma principale dei rossoneri per sviluppare la verticalità dell'azione.

Ma la velocità che decide la partita è quella di Douglas Costa che nel traffico pesca Higuain, fondamentale nel vedere a destra Dybala con la difesa rossonera stavolta un po' ferma nelle chiusure preventive. La poca reattività nelle letture preventive costa tantissimo al Milan perché Dybala rientra e sblocca la partita.

Sarri la vince di strategia, con due mosse che esacerbano una debolezza del Milan quando la stanchezza impedisce ai rossoneri di mantenere le linee strette. Raggiunge le otto vittorie interne nelle prime otto da allenatore della Juve di Max Allegri e risponde alla vittoria dell'Inter. La Juve rimane prima alla vigilia della sosta. Il Milan, risultato a parte, sa di essere sulla strada giusta.

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