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Josè Mourinho contro Pep Guardiola, la rivalità più iconica di un’intera generazione

José Mourinho e Pep Guardiola si ritroveranno domenica e si affronteranno in un importantissimo Manchester City-Tottenham. Sarà l’ennesima sfida tra i due tecnici che non si amano, sono una rivali da oltre un decennio e che in tutti questi anni non si sono risparmiati a livello dialettico, pungendosi a vicenda con frasi velenose.
A cura di Alessio Morra
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José Mourinho e Pep Guardiola sono due dei più grandi allenatori di tutti i tempi, sono quasi coetanei, si conoscono da una vita e sono sempre stati (in panchina) su fronti opposti. E negli ultimi dieci anni Mou e Pep, oltre ad aver segnato un'epoca, hanno dato vita a una rivalità quasi unica. Perché il portoghese e il catalano si sono fronteggiati soprattutto a livello ideologico, calcisticamente parlando. Il calcio pratico e poco spettacolare di Mou e il bel gioco di Guardiola. partite memorabili tra le loro squadre ce ne sono stati tante, di confronti verbali ancora di più. Domenica in un Manchester City-Tottenham tutto da seguire torneranno a sfidarsi José e Pep, i due tecnici più iconici di questa generazione. E stavolta la sfida sul campo potrebbe non essere così agli antipodi. Perché con il Tottenham lo Special attacca di più, ed è anche molto più avanti in classifica.

Mou, Pep e la storica semifinale Barcellona-Inter

José e Pep sono due leggende della panchina e non si sopportano, ma fanno parte di quei fenomeni che hanno bisogno del nemico. Esattamente come Sherlock Holmes ha bisogno del dottor Moriarty. La rivalità è stata feroce, qualche sorriso tra i due non è mancato, come le pacche sulle spalle, ma ora con maggiore maturità i due non si pizzicano più come un tempo. Si dice che l'astio tra i due sia nato quando il presidente Laporta decise di puntare nel 2008, a sorpresa, sul giovane e poco esperto allenatore Guardiola, che realizzò il triplete al primo anno. Nonostante Pep avesse consigliato Mourinho come tecnico. Mou andò all'Inter e nella stagione 2009-2010 le loro squadre si affrontarono prima nella fase a gironi e poi in due memorabili semifinali di Champions League. A San Siro vinse l'Inter 3-1. Nella gara di ritorno l'Inter, in 10, si difese in modo eroico, una partita perfetta, incredibile che terminò 1-0. L'Inter andò in finale. Mourinho con il suo calcio più spartano ebbe la meglio sul gioco spumeggiante di Guardiola, e poi vinse la Champions. Una sconfitta che diventa di fatto una vittoria. Il primo scacco matto lo mette il portoghese.

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Guardiola si lamenta di una chiamata corretta

Mourinho accetta l'offerta del Real Madrid, vuole lo scontro totale con Guardiola, non solo verbale. La prima sfida tutta spagnola tra i due è incredibile. L'esito è inaspettato. Si gioca di lunedì al Camp Nou dove il Barcellona vince 5-0. Una debacle totale per Mou, che ascolta, prende appunti e tiene a mente tante critiche. L'anno dopo il titolo lo vince lui. Finisce 1-1, perché Guardiola poi si prende un anno sabbatico. Ma nel mezzo ci sono parole dette dopo una finale di Coppa del Re. Pep si lamenta: "Abbiamo perso per la vista incredibile di un guardalinee, che ci ha annullato per fuorigioco un gol di Pedro sullo 0-0". Il suo rivale non perde l'occasione e replica: "Pep è l'unico uomo che si lamenta per le decisioni arbitrali corrette". Guardiola replica e si lamenta perché Mourinho gli ha dato del tu chiamandolo per nome.

Por qué, por qué, por qué

Ma l'apice c'è stato nel 2011 dopo una semifinale di Champions League. Passò il Barcellona, con Mourinho furioso con l'indimenticabile: "Por qué", ripetuto un numero enorme di volte. Mou polemizzò con il Barcellona, disse che il club catalano aveva un potere enorme nella Uefa e tirò in ballo anche lo sponsor dell'epoca (l'Unicef). "Se dico quello che penso la mia carriera finisce oggi. La domanda è Perché? Perché? Perché a ogni semifinale accade sempre la stessa cosa. Non so se è la pubblicità dell'Unicef o il potere del signor Villar nella Uefa". Proseguì con un lungo elenco di nomi di arbitri il portoghese che così provò a delegittimare le vittorie dei suoi rivali.

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L'anno dopo Mourinho vince il titolo, Pep lascia, si ferma per l'anno sabbatico e anche in quel caso qualche stilettata non manca. Poi, esclusa una finale di Supercoppa Europea, i due non si scontrano più per anni. Fino a quando da veri duellanti si ritrovano come due ‘vecchi' cavalieri in Inghilterra, ironia del destino, sulle panchine di due squadre della stessa città. La rivalità continua, ma è meno feroce. I due ovviamente non diventano amici, ma si punzecchiano meno, con una grande eccezione:  i festeggiamenti del City dopo un derby vinto. "Sono stati eccessivi" dice José, Pep gli risponde: "Hanno avuto il mio permesso". Contro risposta: "C'è una differenza di educazione tra noi e loro".

La sentenza sul City, l'ira di Mou e la risposta di Guardiola

Il Manchester City ha rischiato di rimanere per due stagioni fuori dalle coppe europee. Il TAS la scorsa estate ha ribaltato la sentenza cancellando la sanzione degli inglesi (che hanno avuto ‘solo' una pesante multa). Mou si è infuriato e non ha perso l'occasione di rifilare una stoccata: "Questa sentenza è vergognosa, se il City non fosse colpevole non sarebbe stato multato per 10 milioni". Figuriamoci se poteva mancare la replica, piccata, di Pep: "Mourinho e tutti gli altri manager sanno che eravamo stati danneggiati dalla sentenza dell'Uefa. Qualcuno dovrebbe farsi un esame di coscienza e chiederci scusa". Domenica pomeriggio il prossimo capitolo, il ventiquattresimo in campo, delle sfide tra Mourinho e Guardiola. Facile prevedere che durante o dopo qualche altra frecciata bella pesante sarà assestata, da un versante e dall'altro.

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