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Italia contro tutti: scende in campo la Regina Elisabetta, lettera all’Inghilterra

Una lettera della Regina Elisabetta spedita al ct dell’Inghilterra, Southgate, e ai calciatori spiega bene qual è l’attesa che c’è per la finale degli Europei contro l’Italia. È dal 1966 che la nazionale dei Tre Leoni non solleva un trofeo. “Rivolgo i miei migliori auguri con la speranza che la partita passerà alla storia non solo per il successo ma anche per lo spirito e l’orgoglio con la quale l’affronterete”.
A cura di Maurizio De Santis
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L'Inghilterra muove anche la Regina per dare scacco all'Italia nella finale degli Europei che si gioca domenica sera a Wembley. Una lettera di Elisabetta II spedita a Gareth Southgate e alla nazionale, condivisa sui social attraverso l'account del Tre Leoni, spiega bene qual è l'attesa e l'importanza che danno al match al di là della Manica. "Grazie per il sostegno, Sua Maestà", è il messaggio a corredo del post che mostra la missiva che reca lo stemma Windsor Castle e il nome della sovrana in calce a poche righe d'incoraggiamento.

55 anni fa – si legge – ho avuto la fortuna di consegnare la Coppa del Mondo nelle mani di Bobby Moore e ho capito cosa significa per i calciatori, gli allenatori e lo staff raggiungere e vincere la finale del più importante torneo internazionale. Invio le mie congratulazioni e quelle della mia Famiglia per aver conquistato l'accesso alla finale, i miei migliori auguri per domani con la speranza che la partita passerà alla storia non solo per il successo ma anche per lo spirito e per l'orgoglio con il quale la affronterete.

"It's coming home", "sta tornando a casa" è il motto che i tifosi cantano a squarciagola, campeggia sui media e accompagna la squadra di Southgate da quando l'Inghilterra ha ingranato le marce alte, prima nel girone poi negli incontri a eliminazione diretta. Germania negli ottavi (superata per 2-0 in un incontro altrettanto atteso), Ucraina nei quarti (schiantata con un poker di reti, 4-0) e Danimarca in semifinale (successo sofferto, ottenuto nei supplementari grazie a un calcio di rigore molto discusso, decisivo per il 2-1) sono gli avversari sconfitti lungo il cammino che li ha visti sempre giocare in casa, nel empio di Wembley, in quell'angolo di mondo che fa parte della storia del calcio.

È dal 1966, anno del Mondiale vinto contro la Germania grazie a quel pasticcio del gol fantasma di Hurst, che i "signori che hanno inventato il calcio" restano a bocca asciutta, infilando una delusione dopo l'altra. Adesso sono convinti che questa sia la volta buona al punto da aver iniziato già il conto alla rovescia per far scattare la festa. E ora che sentono anche la Regina più vicina, puntano tutto sull'orgoglio patriottico per spezzare l'accerchiamento di chi, dalla Scozia come in altre parti d'Europa, spinge gli Azzurri all'impresa.

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