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Il rinnovo di Inzaghi con l’Inter è una formalità ma il vero nodo da sciogliere resta il mercato

Summit in sede tra Marotta e il tecnico: rinnovo concordato fino al 2024 con aumento dell’ingaggio, poi il mercato. Dove ancora una volta saranno i conti a comandare acquisti e cessioni.
A cura di Alessio Pediglieri
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Sono giorni di confronto e rassicurazioni tra Beppe Marotta e Simone Inzaghi: l'Inter sta preparando il terreno per la prossima campagna acquisti che si preannuncia ancora una volta dal profilo basso, ma con un'idea di fondo chiara, il proseguimento del rapporto con l'attuale allenatore rilanciando di una stagione. Dopotutto i numeri di Inzaghi al debutto in nerazzurro sono stati vincenti ed è stato il tecnico che l'ad interista ha strappato personalmente a Claudio Lotito. Dunque, anche se non c'è l'ufficialità, appare tutto una formalità.

Un po' meno quando si tratta di calciomercato dove le voci sono tante, forse troppe, e si rischia di andare in confusione. Non Inzaghi che continuerà a sposare la causa interista in tutto il suo essere, assecondando le volontà della società nell'affrontare un'estate ancora una volta all'insegna dell'autofinanziamento. Rispetto ad un anno fa, la situazione economica è migliorata ma l'Inter è ancora in stallo: si sta ancora discutendo con l'Uefa su come uscire dal guado per poi parametrarsi alle direttive del nuovo fair play, ma serve pazienza e soprattutto nessun colpo di testa.

In società pervade l'ottimismo di costruire una squadra ancora una volta competitiva e pronta a lottare per tutti gli obiettivi. Un clima che è cresciuto ancor più all'indomani della vittoria dello scudetto Primavera dei ragazzi di Chivu, dimostrazione che talento, qualità e giovani l'Inter possa averli già in casa. Se poi li si metterà a disposizione di Inzaghi in prima squadra o verranno utilizzati quale merce pregiata di scambio, lo determinerà la proprietà.

Per il prolungamento fino al 2024 da parte del tecnico non ci sono problemi è tutto stabilito, anche la parte economica: i documenti sono già sul tavolo e si vocifera che il doppio successo Coppa Italia/Supercoppa abbia spinto Suning ad un ritocco importante dell'ingaggio passato da 4 a 5,5 milioni di euro. Ma le soprese rischiano comunque di non mancare perché, come accadde ad Antonio Conte, il mercato potrebbe riservare movimenti anche indesiderati. Inzaghi lo sa, si è fatto le spalle grandi da Lotito, e così al momento lascia parlare la società.

Sul fronte partenze si sta lavorando sul come raggranellare il più possibile dai giovani, i giocatori in prestito o della cosiddetta seconda fascia: Pinamonti, Sensi, Gagliardini sono i più papabili su cui fare i conti, insieme al terzo portiere, Radu. Dietro l'angolo, però, non mancano anche i nomi "pesanti" che potrebbero scuotere ancora una volta l'ambiente nerazzurro: Bastoni, de Vrij, Sanchez, Dumfries. Tutti con un mercato in uscita interessante e con Suning che osserva in attesa di capire dove dover puntare. Nessuno è considerato incedibile, alla giusta offerta.

Sul fronte entrate, Marotta e Ausilio stanno sondando il panorama italiano senza sogni inopportuni. L'unico potrebbe essere il rientro di Lukaku a cifre e modalità prestabilite (ingaggio non sopra i 7 milioni e possibilmente un diritto di riscatto a uno/due anni), poi tante scommesse (da Bellanova a Bremer passando per Asllani) e qualche usato sicuro (Cuadrado su tutti). Nulla di trascendentale ma i tifosi dovranno abituarsi e potrebbero anche non lamentarsi più di tanto: nelle ultime due stagioni l'Inter è tornata a vincere con costanza, potrebbe continuare a farlo senza eccessi economici, in attesa di tempi migliori. Anche se il mercato altrui inizia a spaventare e sul fronte avversari c'è chi può permettersi qualche colpo importante che potrebbe davvero fare la differenza.

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