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Il pessimo rapporto della Lazio con l’Europa: rendimento in coppa non all’altezza da anni

L’eliminazione agli ottavi di finale di Conference League contro l’AZ Alkmaar non ha permesso alla Lazio di raggiungere le altre “sei sorelle” ai quarti nelle Coppe europee. Ma soprattutto ha confermato un trend terribile in campo internazionale.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nell'Italia calcistica che sorride per ritrovarsi con il più alto numero di squadre tra i principali campionati, ancora in corsa nelle tre competizioni europee c'è purtroppo una nota stridente: è la Lazio, uscita malamente dalla Conference League. I biancazzurri hanno fallito ancora una volta l'appuntamento continentale, senza riuscire a dimostrare che il tabù Europa è solamente una fastidiosa diceria di fronte alla quale parlano i risultati del campo. E invece, conti alla mano, l'AZ Alkmaar ha semplicemente confermato un trend tristemente negativo.

Inter, Milan, Napoli in Champions League. Juventus, Roma in Europa League. Fiorentina in Conference League. Tutte squadre italiane che hanno saputo tenere alto l'onore della nostra Serie A alla vigilia del nuovo sorteggio, a volte oltre le più rosee attese (basti agli ottavi dei nerazzurri di Inzaghi o alla conquista dei quarti dei rossoneri di Pioli). A tal punto che il nostro calcio è il più rappresentato oggi in Champions ma più in generale nelle Coppe, vantando sei squadre e ponendosi davanti a campionati "sacri" come la Premier (solo 4 rappresentanti) o la Liga (ridotta a 2 squadre in 3 coppe). Un ritratto straordinario con un neo fastidioso: l'esclusione della Lazio che, purtroppo, negli ultimi anni è diventato un appuntamento abituale.

La doppia sfida contro l'AZ Alkmaar, decisamente all'altezza della squadra di Maurizio Sarri, ha confermato un pessimo rapporto biancazzurro con le Coppe quando si entra nella fase del knock-out, del dentro o fuori. Vero è che in questo preciso momento, la Lazio si è presentata con diverse difficoltà in rosa, non ultima la mancanza del suo uomo più carismatico, bomber e indiscusso leader, Ciro Immobile. Ma è pur realistico osservare l'eliminazione come un'ulteriore occasione perduta in campo internazionale, dove manca oramai da troppo tempo un acuto che possa risvegliare i cuori laziali.

Dati alla mano, il quadro che ne esce è decisamente sconfortante: l'ultima vittoria ottenuta in una fase a eliminazione diretta in una Coppa europea risale infatti alla stagione 2017/2018 quando la Lazio vinse 4-2 all'andata nei quarti di finale di Europa League contro il Salisburgo, per poi perdere incredibilmente in Austria 4-1, venendo eliminata. Poi arrivarono due sconfitte ai sedicesimi di finale, sempre in Europa league, nel 2018/2019 contro il Siviglia e poi nel 2020/2021 agli ottavi di Champions League altra delusione: non andò ulteriormente bene, finendo fuori dalla coppa agli ottavi di finale per opera del Bayern Monaco. I tedeschi si imposero in entrambe le gare, maltrattando la Lazio all'Olimpico 4-1 e poi chiudendo la pratica a Monaco 2-1.

La "sindrome da Europa" è poi continuata: nel 2021/2022 ancora in Europa League la Lazio capitolò contro il Porto e anche in quel caso non riuscì ad ottenere nemmeno un successo, perdendo in Portogallo all'andata 2-1 e non andando oltre il 2-2 casalingo al ritorno. E così si è giunti ai giorni nostri, con l'ennesima delusione per opera degli olandesi dell'AZ Alkmaar che nella doppia sfida agli ottavi si sono imposti con un duplice successo per 2-1. E così, purtroppo, bisognerà attendere la prossima stagione per capire se finalmente la Lazio riuscirà a infrangere un tabù che sta diventando un vero e proprio psicodramma in campo internazionale.

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