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Il messaggio di Donnarumma per Mino Raiola: “Ti ho fatto una promessa tempo fa, la manterrò…”

Il portiere del Paris Saint-Germain e della Nazionale ha condiviso sui social un messaggio molto toccante per Mino Raiola, il manager che ne ha accompagnato la carriera e ha avuto un peso decisivo nelle scelte sul futuro.
A cura di Maurizio De Santis
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La dedica di Gianluigi Donnarumma all'ex agente, Mino Raiola, morto dopo una lunga malattia.
La dedica di Gianluigi Donnarumma all'ex agente, Mino Raiola, morto dopo una lunga malattia.

Gianluigi Donnarumma deve tutto a Mino Raiola. Il portiere del Paris Saint-Germain e della Nazionale ci ha messo il talento e la costanza, approfittando dell'occasione che gli è capitata al Milan: Sinisa Mihajlovic ebbe fiducia in lui, nonostante fosse ancora un giovanotto, e il club approvò quella scelta. Sostenne il ragazzo e pensò che da lui potesse partire (anche) la rifondazione per il futuro. L'idillio, però, è durato poco.

Il resto della storia lo raccontano le cronache delle estati di calciomercato, delle voci continue sulla permanenza o meno del calciatore in rossonero, della Juve che è sempre stata dietro la porta, dell'abbraccio e dei sussurri di Buffon (di cui sembrava potesse raccogliere il testimone anche in bianconero), del tira e molla su condizioni economiche che a un certo punto si sono spinte ben oltre la politica dei costi che s'è data il ‘diavolo'.

Un'esperienza scandita da entusiasmo, alti e bassi, polemiche e contestazioni (anche molto dure, alcune tracimate in minacce) per il modo in cui Gigio – seguendo la strategia e i consigli del procuratore – ha condotto il rapporto con i rossoneri discutendo (almeno fino è stato possibile trovare un accordo) quei rinnovi di contratto che sono diventati un tormentone e hanno spaccato la tifoseria. "Faccio quello che dice Mino" è una delle frasi emblematiche, che meglio descrivono quanto sia stata determinante la mediazione da parte di Raiola per la crescita di Donnarumma.

Mino Raiola portò Dinnarumma al Psg nell'estate della vittoria degli Europei con la Nazionale
Mino Raiola portò Dinnarumma al Psg nell'estate della vittoria degli Europei con la Nazionale

L'ex numero uno lo disse nel colloquio decisivo con Paolo Maldini, quando fu chiaro che non c'era più alcuna possibilità di trovare un punto d'intesa rispetto alla domanda (12 milioni netti a stagione al giocatore e una commissione da 15 milioni) e all'offerta (stipendio da 8 milioni netti). Le istanze, anche legittime, del giocatore, la proposta da mille e una notte del Psg, la scelta da parte del Milan di restare entro il solco della "lucida follia" perché i conti non permettevano altro misero la parola fine alla storia. E così nell'estate del 2021, quella magica per la conquista degli Europei in Inghilterra e per le parate sui rigori che incoronarono Donnarumma, ci fu il trasferimento a Parigi.

"Ti ho fatto una promessa tempo fa, sappi che la manterrò". Nella messaggio che Gigio ha dedicato a Mino Raiola (sabato l'annuncio ufficiale della famiglia dopo la fuga di notizie dei giorni scorsi) è uno dei passaggi che rendono bene l'idea di quanto sia stato sempre molto forte il legame tra agente e calciatore. Molto più di una ‘semplice' procura: s'era affidato totalmente a lui, alla sua esperienza, alla sua capacità di strappare il meglio per i suoi assistiti, a indicargli la scelta più giusta da fare anche quando sembra dolorosa.

"Sono così triste che non so neanche se riuscirò a dire tutto quello che vorrei – si legge ancora nel testo condiviso sui social dal portiere -. Mino, sei stato unico per me, ti ringrazio per essere stato al mio fianco da quando ero un ragazzino fino ad oggi e so che anche da lassù starai sempre a guardarmi e a incitarmi come hai sempre fatto". La foto a corredo del messaggio è altrettanto iconica: c'è Raiola che stappa bollicine e ha accanto a sé il giovane portiere: per lui è stato tutto, quasi un secondo padre. Una guida, un faro nella notte, la bussola per orientarsi. Senza di lui non sarà facile ma non sarà solo, avrà accanto ancora i più stretti collaboratori del manager deceduto. "Ti voglio bene. Mi manchi già".

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