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Il discorso di Ancelotti al Real Madrid: raduna la squadra a centrocampo prima di affrontare il City

Nel giorno della rifinitura all’Etihad Ancelotti ha radunato il Real Madrid a centrocampo per tenere un discorso alla squadra in vista della partita con il Manchester City.
A cura di Ada Cotugno
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La Champions League è il regno di Carlo Ancelotti: l'allenatore italiano ha alle spalle una lunghissima serie di grandi successi e questa sera con il suo Real Madrid proverà a centrare la finale per difendere il titolo e conquistare ancora una volta la coppa. La trasferta in casa del Manchetser City è un impegno insidioso, ma Carletto ha tutte le armi a disposizione per riuscire nell'impresa.

All'andata i Blancos non hanno sfruttato al massimo tutte le occasioni create e sul finale di partita sono stati fermati sull'1-1 dal grande gol da fuori area di Kevin De Bruyne. Ieri gli spagnoli sono arrivati a Manchester e hanno svolto la rifinitura all'interno dello stadio del City per prendere confidenza con il campo sul quale giocheranno questa sera.

Dopo il consueto allenamento Ancelotti ha radunato tutta la squadra a centrocampo e con i giocatori disposti in cerchi ha tenuto un discorso per motivare i suoi ragazzi in vista di una partita così importante."Questa è una piccola finale", ha esordito per spronare tutto il suo gruppo che nel frattempo sorrideva per esorcizzare la paura.

Il metodo di Guardiola potrebbe mettere in difficoltà il Real Madrid e l'allenatore ha voluto specificarlo alla sua squadra, memore anche della partita d'andata: "25 minuti, 30, 20, 30… devi soffrire. Devi sopportare. Ci hanno fatto soffrire".

Stringere i denti e colpire al momento giusto, questo è il motto di Ancelotti che ha pianificato tutto nei minimi dettagli. Alla fine si è intrattenuto con il preparatore dei portieri e entrambi sembravano perplessi per le dimensioni dell'area di rigore, tanto da calcolare la distanza utilizzando i passi come unità di misura.

E alla fine prima di rientrare all'interno dello stadio l'allenatore è stato bagnato dall'impianto di irrigazione del prato che si è attivato all'improvviso al suo passaggio, lasciandolo completamente zuppo ma con il sorriso sul volto in una vigilia ad alta tensione per lui e tutta la squadra.

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