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Il declino improvviso di Piqué e Sergio Ramos, l’ex coppia di difensori più forte al mondo

Per anni colonne portanti della difesa di una nazionale spagnola capace di vincere tutto, Gerard Piqué e Sergio Ramos stanno vivendo entrambi un declino improvviso e importante. Il catalano, non eletto capitano del Barça dallo spogliatoio, sta perdendo colpi, mentre l’andaluso non ha ancora debuttato con il PSG.
A cura di Antonio Moschella
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Sebbene la carta d'identità non indichi un'età avanzatissima, Gerard Piqué e Sergio Ramos sembrano star vivendo il tramonto della loro carriera ormai da tempo. Facendo il confronto con Giorgio Chiellini, più anziano e vissuto di loro, si potrebbe impallidire, visto che il centrale della Juventus continua non solo a essere il capitano della nazionale italiana ma resiste al passare del tempo meglio di loro nonostante una serie di acciacchi non da poco. La sconfitta della Spagna nella finale di Nations League contro la Francia ha visto la Roja traballare proprio nel settore arretrato, un tempo bastione sormontato dai due difensori che, nonostante una grande rivalità culturale e sportiva, sono stati per anni una delle migliori coppie arretrate del mondo e a livello individuali sono stati tra i centrali più apprezzati. Entrambi, tuttavia, stanno sentendo più di altri il passare del tempo e il loro declino coincide con quello della Liga.

Piqué, capitano indesiderato

Dopo l'addio tra le lacrime di Lionel Messi, il calciatore che per età e curriculum avrebbe dovuto vestire la fascia di capitano del Barcellona era senza dubbio Piqué. Da vari anni leader senza fascia e principale uomo a metterci la faccia dopo sconfitte dolorose, come ad esempio quella per 8-2 in Champions League contro il Bayern Monaco, quando il capitano Messi abbassò la testa nello spogliatoio senza proferire verbo, il difensore catalano sembrava essere il principale indiziato a questo ruolo, apparentemente simbolico, ma di grande responsabilità. Invece, a succedere a Puyol, Xavi, Iniesta e Messi non è stato il più carismatico bensì uno dei più pacati, quel Sergio Busquets privo della personalità e della dialettica di un Piqué che non ha mai fatto retorica spicciola e insignificante nei momenti difficili.

Abituato ad affrontare le avversità fin da adolescente, epoca nella quale un certo Louis Van Gaaal lo spintonò affettuosamente dicendogli di non essere fatto per essere un difensore titolare del Barça, Piqué ha sempre combattuto per andare oltre l'ostacolo. E persino nella stagione 2011-12, quando ebbe dei dissapori persino con il suo mentore Pep Guardiola per questioni extrasportive, la sua voglia di vincere fu superiore alla mancanza di professionalità in alcune situazioni. Una volta partito Messi, tuttavia, lo spogliatoio blaugrana non se l'è sentita di fare un passo così lungo. Il cambio dall'argentino, mai tagliente o autoritario nelle sue esternazioni, al deciso e umorale Piqué, non è stato visto di buon occhio. Il centrale, il primo ad abbassarsi di netto lo stipendio per aiutare il club, in evidente crisi economica, vive così calo di rendimento non giustificato solo da un problema di età ma anche dal sentimento di sentirsi esautorato da una carica importante.

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Sergio Ramos, l'incognita

Chi invece per anni aveva fatto leva sulla sua resistenza dal punto di vista fisico è stato Ramos, il quale a differenza di Piqué non aveva rinunciato a difendere i colori della nazionale spagnola dopo il mondiale di Russia. L'arrivo di Luis Enrique sulla panchina della Roja aveva anzi convinto l'andaluso a ergersi come totem principale di una nazionale che cercava il riscatto dopo anni di insuccessi nonostante l'ottimo gioco proposto. Leader assoluto per personalità e primo rigorista della Spagna, l'ex capitano del Real Madrid ha però visto come il suo corpo diceva basta quasi all'improvviso. La sua ultima partita completa, infatti, risale al 9 gennaio scorso, prima che il menisco e vari fastidi muscolari gli impedissero di svolgere preparazioni adeguate ad alti livelli.

L'esclusione dall'Euro da parte di Luis Enrique, che lo aveva eletto suo generale in campo, è stato il colpo di maglio per un giocatore che aveva rotto un legame di 15 anni con Florentino Perez e cercava nell'avventura al Paris Saint Germain una possibile fine di carriera comoda e di successo, senza perderci dal punto di vista economico. Niente di più lontano dalla verità. Praticamente mai allenatosi con il gruppo del PSG, il sivigliano sembra aver toccato il fondo a 35 anni, due in meno di un Chiellini che invece non si arrende mai.

Sono lontani i tempi in cui i due Dioscuri della difesa spagnola facevano tremare il mondo. Piqué non è neanche più profeta in patria, mentre Ramos sembra ormai logorato come un'automobile da corsa che dice basta dopo oltre un decennio di corse senza mai tirare il freno.

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