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Han Kwang-song è tornato in Corea del Nord e sarà rieducato: la vita dell’ex Juve cambierà

L’ex attaccante della Juventus Han Kwang-song, di cui si erano perse completamente le tracce, è appena rientrato in Corea del Nord: a 25 anni si è lasciato definitivamente alle spalle la sua vita precedente.
A cura di Paolo Fiorenza
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Può un calciatore sparire completamente nel terzo millennio? Lo si può definire uno svincolato quando non si sa neanche che aspetto abbia oggi, a distanza di tre anni dalla sua ultima partita? Di Han Kwang-song – che in Italia ha giocato con Cagliari e Juventus – si erano perse le tracce quando nel 2021 aveva risolto il suo contratto col club qatariota dell'Al-Duhail, in conseguenza di una risoluzione ONU che non lasciava scelta né a lui né alla società di Doha. Ora arrivano finalmente notizie sul suo conto, disegnando uno scenario che cambierà completamente la sua vita: Han è rientrato adesso in Corea del Nord.

Han – che è ancora molto giovane, avendo appena compiuto 25 anni – è stato il primo e unico calciatore della Corea del Nord a mettere piede in campo nella nostra Serie A. La sua sembrava una vera e propria favola, iniziata quando il Cagliari lo tesserò nel marzo del 2017 prelevandolo dall'Academy perugina ISM. L'attaccante, allora 18enne, giocò subito il Torneo di Viareggio coi rossoblù, poi altrettanto velocemente esordì in A con la prima squadra, andando a segno nella sua seconda presenza contro il Torino e diventando così il primo nordcoreano a segnare un gol in uno dei cinque principali campionati europei.

In quel momento il calciatore nato a Pyongyang si prese le prime pagine e per lui iniziarono anche le voci di mercato. Le sue qualità furono confermate da un paio di stagioni trascorse in prestito al Perugia in Serie B (11 gol e 5 assist in 39 presenze complessive), finché nell'estate del 2019 Han toccò il cielo con un dito approdando alla Juventus.

In origine un prestito – durante il quale il nordcoreano giocò con la formazione Next Gen del club bianconero – diventato acquisto a titolo definitivo il 2 gennaio del 2020 (pagando 3,5 milioni di euro al Cagliari), prima che sei giorni dopo la Juve lo cedesse all'Al-Duhail per 7 milioni, sulla scia del percorso già fatto da Benatia e Mandzukic, approdati allo stesso club qatariota.

Han Kwang-song annunciato ufficialmente dall'Al-Duhail l'8 gennaio 2020
Han Kwang-song annunciato ufficialmente dall'Al-Duhail l'8 gennaio 2020

Tutto sembrava andare bene a Doha per Han, che con i suoi 3 gol in 10 presenze aiutò l'Al-Duhail a vincere la Qatar Stars League del 2020. Ma pesanti ombre già si allungavano sulla sua carriera ed ancor di più sulla sua vita, a causa della risoluzione 2397 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, approvata il 22 dicembre 2017, con cui si sanzionava la Corea del Nord per aver condotto tre mesi prima il suo sesto test nucleare in violazione dei trattati internazionali. Con questo documento veniva statuito – tra le altre cose – il divieto per i nordcoreani di lavorare all'estero, con la motivazione che i loro stipendi sarebbero potuti finire nelle casse patrie, andando così ad alimentare gli investimenti del regime di Kim Jong-un in campo militare, nucleare e chimico. Una ragione ancora più pressante per chi come Han guadagnava milioni, soldi che si temeva avrebbe potuto inviare in Corea del Nord. Per il calciatore i nodi arrivarono al pettine: nel 2021 ci fu la risoluzione del suo contratto quinquennale. Da quel momento Han è diventato un fantasma, sparendo completamente senza che fosse possibile avere alcuna notizia di lui.

Han con la maglia della Juventus U23: realizzò un gol e 2 assist in 20 presenze
Han con la maglia della Juventus U23: realizzò un gol e 2 assist in 20 presenze

Ma che è successo a Han negli ultimi anni e dov'è ora? Queste domande adesso hanno una risposta, anzi due. La prima è relativa al periodo trascorso dal 2021 fino all'estate del 2023. Bisogna fare un passo indietro e tornare al dettato della risoluzione ONU, che dava ai propri stati membri 24 mesi di tempo – a partire dal dicembre 2017 – per rimpatriare tutti i cittadini nordcoreani che lavoravano nelle rispettive giurisdizioni. La scadenza per il rimpatrio di Han e degli altri come lui era dunque il 22 dicembre 2019. Ma la pandemia di Covid-19 ha indotto la Corea del Nord a chiudere completamente i suoi confini, rendendo impossibile il ritorno a casa del calciatore e di tutti gli altri lavoratori all'estero.

Fatto sta che si è arrivati al 21 agosto 2020, ultima partita di Han con la maglia dell'Al-Duhail: il nordcoreano è uscito dalla panchina contro l'Al-Ahli nell'ultimo turno di campionato, sollevando poi il trofeo della Qatar Stars League assieme ai compagni indossando una maglietta con la scritta "campioni". È stata quella l'ultima volta in cui Han è stato visto giocare una partita professionistica. Quando la nuova stagione è iniziata il mese successivo, Han era sparito, neanche più in panchina, senza che si fosse saputo nulla circa un suo trasferimento.

Han in panchina a Lecce il 27 ottobre 2019: fu l'unica convocazione con la prima squadra della Juve
Han in panchina a Lecce il 27 ottobre 2019: fu l'unica convocazione con la prima squadra della Juve

La notizia della risoluzione del contratto con l'Al-Duhail è arrivata in un rapporto di un pool di esperti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite pubblicato nel marzo del 2021, in cui si dichiara che il calciatore nordcoreano ha lasciato il Qatar all'inizio di quell'anno: nel documento dell'ONU si legge che Han si è imbarcato su un volo Qatar Airways partito da Doha il 26 gennaio 2021. Ma non potendo rimpatriare, a causa della chiusura a tripla mandata dei propri confini da parte della Corea del Nord mentre il mondo entrava nel secondo anno di pandemia di Covid-19, il volo ha portato Han a Roma, ha svelato alla CNN una persona a conoscenza della vicenda.

"So che il suo management lo ha riportato in Italia. Penso che sia ancora lì, ma non può giocare più a calcio. È stata una sfortuna per lui non poter giocare più e non migliorare", ha detto qualche settimana fa l'ex allenatore di Han, Jorn Andersen, che è stato Ct della Corea del Nord fino al 2018. Secondo un'altra fonte interpellata dalla CNN, il calciatore ha vissuto in un'ambasciata nordcoreana, in attesa che fossero riaperti i voli di ritorno a Pyongyang. Un destino simile a quello di altri suoi connazionali nella stessa condizione: alcune ambasciate nordcoreane hanno accolto cittadini che non potevano tornare a casa, in numero anche di parecchie decine.

L'esultanza di Han dopo lo storico gol messo a segno in Cagliari-Torino del 9 aprile 2017
L'esultanza di Han dopo lo storico gol messo a segno in Cagliari-Torino del 9 aprile 2017

L'esilio di Han è tuttavia finito ed il 25enne calciatore è appena rientrato in Corea del Nord. Secondo quanto riferisce Radio Free Asia, l'ex juventino fino a poco fa si trovava ancora in Italia e l'ha lasciata il mese scorso con destinazione Pechino, in Cina. Marco Bagozzi – uno dei massimi esperti dello sport nordcoreano, autore di un libro al riguardo – ha dichiarato a RFA: "Di recente ho parlato con un caro amico di Han Kwang-song in Italia e mi ha confermato che se n'è andato a metà agosto. Inoltre il servizio di messaggistica di Han, Facebook Messenger, è inutilizzato da metà agosto". Peraltro, quando è stato chiesto a Bagozzi se poteva fornire l'account Facebook del calciatore, ha risposto: "No, non posso farlo".

Un'altra fonte, che ha chiesto l'anonimato per ragioni di sicurezza, ha detto che Han è partito per Pechino a metà del mese scorso e poi è tornato in Corea del Nord con altri cittadini nordcoreani rimpatriati. Il 22 agosto, infatti, tre anni e sette mesi dopo il blocco tra la Corea del Nord e la Cina, un aereo di una compagnia aerea statale nordcoreana, Air Koryo, è rientrato da Pechino trasportando circa 200 nordcoreani. Tra loro c'era anche Han, tornato finalmente in patria.

Ora il calciatore è atteso da un destino che nell'immediato non prevede il suo ritorno in campo, che peraltro sarà possibile soltanto in patria: il nome di Han non è presente nella rosa della Corea del Nord che sta disputando i Giochi Asiatici di Hangzhou in Cina. La dittatura di Kim Jong-un, che esercita un controllo totale su ogni aspetto della vita dei nordcoreani, prevede un'intensa formazione ideologica dopo il ritorno in patria di chi ha lavorato all'estero. Han, dunque, al pari degli altri rimpatriati, sarà ‘rieducato' – dopo anni di vita occidentale – con una full immersion per spingerlo ad abbracciare pienamente il regime.

Lee Hyun-seung, un esule nordcoreano che dopo aver fatto parte dell'elite di Pyongyang ha subìto l'epurazione di Kim e attualmente sta conseguendo un master alla Columbia University negli Stati Uniti, ha spiegato a RFA che in passato, quando lavoratori o dipendenti pubblici tornavano in Corea del Nord dall'estero, ricevevano una formazione ideologica da parte di vari dipartimenti del Partito dei Lavoratori, per un periodo di due o tre mesi. Non è quello che sognava il ‘Cristiano Ronaldo nordcoreano' qualche anno fa, quando pensava di aver disegnato per sé un'esistenza diversa. Forse Han tornerà in campo, ma la sua vita precedente è finita oggi, a 25 anni.

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