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Gattuso sfida Commisso: “Togliamo la clausola di riservatezza. E diciamo tutto”

Il rapporto tra Gennaro Gattuso e la Fiorentina è finito malissimo. Il presidente, Rocco Commisso, è tornato sull’argomento e ha piazzato l’ennesima stoccata nei confronti dell’ex tecnico, la cui esperienza è durata meno di un mese. “Per motivi legali non abbiamo potuto raccontare cosa è successo”. La replica di ‘ringhio’: “È lui che ha voluto la clausola di riservatezza. Non ho problemi a toglierla”.
A cura di Maurizio De Santis
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Tra la Fiorentina e Gennaro Gattuso è finita malissimo. Scorie di un rapporto mai decollato e terminato in maniera traumatica. Una luna di miele trasformatasi in fiele nel giro di 20 giorni. Tra indiscrezioni e sospetti (ovvero, che dietro la decisione del tecnico di andar via ci fossero le pressioni di Paratici e del Tottenham), stoccate ai procuratori e alla loro eccessiva ingerenza, botta e risposta a distanza tra il presidente, Rocco Commisso, e l'ex allenatore.

Digrignano i denti e ringhiano. Si sfidano, pronti a dirsi tutto. Frenati finora solo da una clausola di riservatezza che impedisce alle parti di mettere in piazza dettagli e aspetti della vicenda: cosa è successo veramente, perché si è arrivati alla rottura, come è stato possibile passare dalla concordia ("ci aiuterà a crescere") al malanimo in così poco tempo. Qualche dettaglio è già trapelato. Il massimo dirigente della Viola lo ha ribadito anche nell'ultimo collegamento dall'America durante il quale ha dato il benvenuto al neo tecnico, Vincenzo Italiano, e ha colto l'occasione per tornare sulla vicenda Mendes e gli aspetti economici delle trattative per Nicolàs Gonzalez (andata a buon fine) e Sergio Olivera (saltato per gli oneri aggiuntivi dei procuratori), sul rapporto qualità/prezzo/prospettive dei due calciatori.

Voglio anche bene ai procuratori – le parole del presidente – in questo mondo c'è qualcosa che non va. Ci sono situazioni con grandi conflitti d’interesse. Pensate al caso di Sergio Olivera. Il procuratore (Mendes) rappresentava il Porto, Sergio Olivera e Gattuso. È inaccettabile e qualcosa va fatto per aggiustare il sistema.

Fuoco sotto la cenere. Viene alimentato dall'intervento di Commisso che non risparmia frecciate anche a Gattuso. Affonda la prima stoccata quando saluta il nuovo tecnico e la definisce una scelta condivisa da tutta la società ma non può spingersi oltre. Cavilli contrattuali glielo impediscono.

Per motivi legali non abbiamo potuto raccontare ciò che è successo con Gattuso – ha aggiunto Commisso -. Se i suoi avvocati vorranno eliminare la clausola di riservatezza che abbiamo firmato, io ed i miei legali non abbiamo problemi anzi… Lui potrà esporre la sua versione e noi risponderemo con la nostra.

La replica di Gattuso non s'è fatta attendere. L'ex tecnico della Napoli (anche con gli azzurri partenopei il rapporto s'è chiuso tra veleni e insoddisfazioni reciproche) ha recepito le parole di Commisso e le ha rispedite al mittente a mo' di sfida. Per la serie: se proprio vogliamo dirci tutto, non c'è problema… sono pronto. È il senso della replica di ‘ringhio'.

Le sue parole mi hanno sorpreso perché è stata la Fiorentina a chiedere di inserire una clausola di riservatezza ma se dovessero chiedermelo non avrei alcun problema a toglierla.

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