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Ferlaino a 92 anni attraversa l’oceano per andare sulla tomba di Maradona: “È un dolore enorme”

L’ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino ha sentito qualcosa che gli diceva cosa avrebbe dovuto fare mentre la squadra azzurra domenica festeggiava il suo terzo Scudetto al Maradona. A 92 anni ha preso l’aereo ed è volato direttamente da Diego, per dargli un ultimo abbraccio sulla sua tomba a Buenos Aires: “È un dolore enorme venire qui e pensare che lui sta giù, sotto terra”.
A cura di Paolo Fiorenza
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"Dopo aver viaggiato per molti paesi e per molti mari, sono giunto, fratello mio, a questi tristi riti funebri, per portarti l'ultimo dono e parlare invano alla tua muta cenere". Nel vedere Corrado Ferlaino tra le tombe del cimitero Jardin de Bella Vista a Buenos Aires e nell'ascoltare la sua voce tremante – dopo aver attraversato a 92 anni l'Oceano Atlantico per poter vedere da vicino il sepolcro di Diego Armando Maradona e abbracciarlo un'ultima volta – ci è venuto in mente il dolore inestinguibile di Catullo che 2000 anni fa affrontò un lungo viaggio per recarsi sulla tomba lontana del fratello.

Maradona non era un fratello per Ferlaino, ma qualcosa che assomigliava a un figlio. Un figlio ribelle, difficile, adorato, pianto. Un sentimento che si è paradossalmente cementato nei decenni di lontananza dopo l'addio tempestoso del fuoriclasse argentino al Napoli di inizio anni '90, così come non erano stati facili in alcuni momenti i rapporti tra l'allora presidente del club azzurro e El Diez, tanto sublime in campo quanto vittima dei suoi demoni nel privato.

Corrado Ferlaino e Diego Armando Maradona nel 2017 a Firenze: il Pibe morirà tre anni dopo
Corrado Ferlaino e Diego Armando Maradona nel 2017 a Firenze: il Pibe morirà tre anni dopo

Se Maradona è stato il messia che ha messo Napoli sulla mappa del calcio italiano e mondiale, con un prima e un dopo che nessun altro successo potrà mai intaccare (e lo stesso vale per l'Argentina, con buona pace di Messi), Ferlaino è l'uomo che ha capito che quello scugnizzo nato per sbaglio a migliaia di chilometri di distanza avrebbe potuto fare il miracolo di far vincere finalmente uno Scudetto agli azzurri dopo 60 anni di storia. Due ne farà vincere Diego (e una Coppa UEFA, una Coppa Italia e una Supercoppa) e sono dovuti passare altri 33 anni prima che Napoli abbia potuto festeggiarne un altro grazie alla bellissima squadra di Spalletti.

Mentre domenica sera il Maradona ribolliva per la grande festa dello Scudetto, con la vittoria sulla Sampdoria e lo spettacolo musicale che è seguito, Ferlaino già era volato dal suo Maradona, a Buenos Aires. Un viaggio dell'anima assieme alla compagna Roberta Cassol, per rispondere a un richiamo che era diventato ineludibile. L'Ingegnere domenica mattina si è recato sulla tomba di Diego, morto a 60 anni nel novembre del 2020, e in un video pubblicato dal quotidiano Olé si può cogliere tutto il suo dolore: "Una grande emozione. Non potevo mai pensare, quel giorno che firmai il contratto di Maradona, che qualche anno dopo sarei venuto qua per ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per il Napoli, per i napoletani, per me".

L'ex proprietario del Napoli (lo è stato per 31 anni, dal 1969 al 2000) appare affranto: "Per ringraziarlo, e lui non c'è più. Mi dispiace moltissimo, è un dolore enorme venire qui e pensare che lui sta giù, sotto terra".

Lunedì poi Ferlaino si è incontrato con Guillermo Coppola – l'ex agente di Maradona per 18 anni, tra i quali quelli di Napoli – con il quale ha condiviso alcuni ricordi dell'epoca d'oro di quella squadra memorabile: "Sono 20 anni che non vengo a Buenos Aires. È una grandissima emozione poter andare a fare visita a Diego e allo stesso tempo una sensazione di una disgrazia perché non è più con noi. Gli ho portato un mazzo di fiori azzurri e fiori bianchi".

Ferlaino al cimitero Jardin de Bella Vista a Buenos Aires
Ferlaino al cimitero Jardin de Bella Vista a Buenos Aires

In una incredibile staffetta dei sentimenti, mentre Ferlaino volava a Buenos Aires, a Napoli sugli spalti del Maradona c'erano la moglie Claudia e la figlia Giannina col fidanzato Osvaldo. È stata proprio Claudia a dare a Giovanni Simeone la maglia numero 10 originale di Diego, con cui il Cholito ha festeggiato il suo gol alla Sampdoria, in uno dei momenti più toccanti della celebrazione di domenica scorsa.

"E per sempre, fratello, addio e ancora addio". Ora forse davvero è arrivato il momento di andare.

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